L'obesità in Italia: una patologia sottovalutata e la chirurgia bariatrica come soluzione

L’obesità in Italia: una patologia sottovalutata e la chirurgia bariatrica come soluzione

L’obesità grave in Italia colpisce il 11,2% della popolazione, ma la chirurgia bariatrica è sottoutilizzata. Esperti chiedono maggiore consapevolezza e interventi per affrontare questa crisi sanitaria.
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L'obesità in Italia: una patologia sottovalutata e la chirurgia bariatrica come soluzione - (Credit: www.adnkronos.com)

La crescente incidenza dell’obesità grave in Italia e nel mondo rappresenta una sfida seria per la salute pubblica. Secondo recenti studi, circa il 11,2% della popolazione italiana è obesa, eppure la chirurgia bariatrica, che offre soluzioni efficaci per chi necessita di interventi, è ancora sottoutilizzata nel nostro Paese. Di fronte a dati allarmanti, esperti del settore, come Marco Antonio Zappa, past president della Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità e delle Malattie Metaboliche , stanno lanciando un appello per una maggiore consapevolezza e attenzione verso questa problematica.

I dati sul sovrappeso e sull’obesità in Italia

I numeri parlano chiaro: in Italia, circa 6,5 milioni di persone sono obese, e si stima che almeno la metà di queste potrebbe candidarsi a un intervento chirurgico. Nonostante ci siano 3,2 milioni di potenziali pazienti idonei, il numero di interventi effettuati annualmente si ferma a un massimo di 35mila. Questo squilibrio evidenzia una situazione critica, con una bassa percentuale di operazioni rispetto al fabbisogno. In confronto, il resto d’Europa registra un numero significativamente superiore di pazienti operati, rendendo evidente che l’Italia è in ritardo.

Il dramma dell’obesità non è solo una questione estetica, ma è legato a molteplici aspetti della salute. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha introdotto il termine ‘globesity‘ per descrivere questa crisi globale, che ha raggiunto livelli epidemici. Nel 2022, quasi 1 persona su 8 nel mondo viveva con questa condizione, e la sua diffusione è raddoppiata dal 1990 tra gli adulti e addirittura quadruplicata tra i giovani. L’obesità è associata a varie comorbidità, da quelle cardiovascolari al diabete di tipo 2, fino a patologie oncologiche, creando una complessità che necessita di un approccio multidisciplinare.

Il ruolo della chirurgia bariatrica nella lotta contro l’obesità

La chirurgia bariatrica rappresenta un intervento chirurgico fondamentale per i pazienti affetti da obesità grave che non riescono a perdere peso tramite metodi tradizionali come dieta o esercizio fisico. Le tecniche chirurgiche più comuni includono il bypass gastrico e la sleeve gastrectomy, i quali portano a una significativa perdita di peso e possono migliorare o addirittura risolvere molte delle malattie correlate all’obesità. Secondo Zappa, il trattamento dell’obesità deve essere approcciato con un focus sulla salute globale del paziente, dando priorità alla multidisciplinarità, che coinvolge sia i chirurghi sia altri specialisti.

In Italia, tuttavia, l’accesso agli interventi di chirurgia bariatrica è ancora limitato. Zappa sottolinea che una delle principali criticità del sistema sanitario è la gestione delle risorse e la consapevolezza della gravità della condizione. La formazione del personale sanitario e l’informazione dei pazienti sono essenziali per aumentare il numero di interventi e ridurre il peso del problema. Il primo passo verso un miglioramento è la riduzione dei pregiudizi legati all’obesità e la comprensione che si tratta di una malattia piuttosto che di una questione di scelte personali.

La sfida da affrontare: costi e connotati sociali dell’obesità

L’obesità ha ripercussioni non solo sulla salute individuale, ma anche a livello socioeconomico. I costi correlati all’ospedalizzazione e alle cure mediche risultano estremamente elevati, e le conseguenze si estendono a settori come l’occupazione e il welfare. Le malattie legate all’obesità aumentano il numero di giorni di lavoro persi e il ricorso a pensioni di invalidità, creando un peso ulteriore sulle spalle della società.

Zappa evidenzia che l’onere principale della condizione non è solo l’aspetto sanitario ma coinvolge una serie di fattori relazionali ed economici. Attraverso il miglioramento della consapevolezza relativa all’obesità, diverse strategie di intervento e trattamento potrebbero essere sviluppate, assicurando così che i pazienti ricevano le cure di cui necessitano. Le politiche sanitarie dovranno necessariamente includere programmi di prevenzione e sensibilizzazione, affinché l’obesità possa essere affrontata in modo più sistematico ed efficace.

Mediante una corretta informazione e una gestione adeguata delle risorse nella sanità pubblica, è possibile sperare in un futuro in cui ogni paziente obeso abbia accesso alle migliori opzioni terapeutiche e possano affrontare le proprie condizioni con ottimismo e sostegno.

Ultimo aggiornamento il 21 Ottobre 2024 da Armando Proietti

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