Il caso della neonata Aurora Savino, trovata senza vita nella casa della famiglia a Santa Maria a Vico il 2 settembre 2023, continua a far parlare. Durante il processo in corso alla Corte d’Assise di Santa Maria Capua Vetere, emergono nuove informazioni che riguardano le condizioni del corpo della piccola. I genitori sono imputati per omicidio, mentre l’attenzione si concentra sui segni rilevati dai soccorritori al momento del ritrovamento.
I segni sul corpo di aurora: lividi e ustioni rilevati dai sanitari
Al loro arrivo, i medici del 118 e dell’ambulanza di rianimazione hanno trovato la neonata ormai priva di vita. Sul suo corpo, in particolare dietro la schiena, erano ben visibili lividi e segni di ustioni. Questi evidenti traumi hanno suscitato subito sospetti, tanto che i sanitari hanno deciso di coinvolgere i carabinieri, considerata la natura sospetta della morte.
La scena dentro la casa ha colpito gli operatori. Il letto matrimoniale sembrava in ordine, coperto solo da un copriletto, mentre le lenzuola erano riposte in una busta di plastica sopra l’armadio. Questo dettaglio è stato citato dagli stessi medici per sottolineare uno strano senso di trascuratezza o tensione nell’ambiente, condizioni che si inseriscono nel quadro generale dell’accaduto.
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Le condizioni del corpo e la scena hanno portato gli inquirenti a ritenere che la morte non fosse accidentale, ma che potessero essere coinvolti i genitori, attualmente sotto processo. I lividi non apparivano compatibili con una caduta accidentale o con piccoli incidenti domestici, così come le ustioni contro le quali si cerca di chiarire natura e origine.
La versione della nonna di aurora: spiegazioni sui lividi e visita pediatrica negata
Nel corso dell’ultima udienza è stata ascoltata la nonna materna di Aurora, che ha fornito una versione differente dei fatti. Secondo la donna, i lividi sul corpo della bambina sarebbero stati causati dai giochi del fratellino più grande, che le avrebbe lanciato addosso dei giocattoli. Questa versione si aggiunge a quella difensiva in cui i lividi venivano attribuiti a pizzicotti affettuosi dei genitori.
La nonna ha anche affermato che sua figlia, la madre della neonata, si sarebbe recata dal pediatra per un controllo sulla bambina poco prima del decesso. Tuttavia, questa circostanza è stata smentita dai medici sentiti nelle precedenti udienze, i quali hanno confermato che non risultano visite o controlli recenti di Aurora.
Questi contrasti nelle testimonianze appesantiscono il quadro esposto nel corso del processo. Le dichiarazioni della nonna sembrano cercare di giustificare quei segni sul corpo della neonata allo scopo di attenuare la responsabilità degli imputati. Ma la mancanza di riscontri medici rafforza i dubbi su quanto sta emergendo.
Le reazioni e le fasi del processo: la posizione di telefono azzurro
Il Cam Telefono Azzurro si è costituito parte civile nel procedimento penale che vede imputati i genitori di Aurora Savino. La legale dell’associazione, Clara Niola, ha commentato le nuove informazioni emerse durante l’udienza, riferendosi in particolare alle ultime spiegazioni fornite dalla nonna della vittima.
Niola ha evidenziato che, nonostante si debba rispettare il diritto di difesa, alcuni elementi appaiono ormai chiari e difficilmente contestabili sul rilievo delle lesioni subite dalla piccola. Secondo la legale, la gravità delle ferite rende sempre più difficile giustificare il silenzio o le versioni dei familiari, sottolineando come le prove raccolte abbiano un peso molto rilevante.
Lo sviluppo futuro del processo
Il processo prosegue con l’esame delle testimonianze e la raccolta di altre prove. Lo sviluppo delle indagini e le prossime udienze potrebbero offrire ulteriori dettagli importanti per comprendere le cause della morte della neonata. Le autorità giudiziarie stanno valutando con attenzione ogni aspetto per fare chiarezza su quanto accaduto nella casa di Santa Maria a Vico.