L’istituto dei tumori di Napoli è stato teatro di una due giorni intensi dedicata all’urologia, con un evento che ha portato in primo piano tecniche chirurgiche avanzate e nuove tecnologie applicate alla cura dei tumori urologici. Tra interventi live, sessioni interattive e interventi di esperti internazionali, l’evento ha messo al centro pratiche cliniche all’avanguardia e lo scambio culturale tra professionisti del settore.
Il calendario degli interventi chirurgici tra dirette e casi pre-registrati
La manifestazione si è aperta questa mattina e terminerà domani pomeriggio, con un totale di quarantasei interventi chirurgici mostrati in due giorni. Di questi, 26 sono stati eseguiti in live surgery direttamente dalle sale operatorie più attrezzate dell’istituto e trasmessi in tempo reale per i partecipanti. Questi momenti didattici sono stati proposti in un’aula convegno dotata di maxi schermo, dove esperti provenienti da diverse aree geografiche hanno seguito le operazioni.
Il resto degli interventi, costituito da 20 procedure registrate, è stato presentato in seguito per permettere un’analisi approfondita e un confronto durante le sessioni di discussione. L’équipe guidata da Sisto Perdonà, direttore del Dipartimento di Urologia, ha realizzato 13 prostatectomie radicali e altrettante nefrectomie, sia parziali sia radicali, mostrando diversi approcci chirurgici. Questo metodo ha favorito un’osservazione diretta delle tecniche applicate, sia in termini di precisione che di gestione intraoperatoria.
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Un laboratorio a cielo aperto nelle sale operatorie
Il contatto diretto con l’attività chirurgica ha stimolato un dibattito costruttivo tra i presenti, consentendo di allargare la conoscenza sulle procedure più efficaci e sui margini di miglioramento. Le sale operatorie dell’istituto si sono trasformate in un vero e proprio laboratorio a cielo aperto, dove ogni dettaglio era osservato con attenzione per comprendere meglio i diversi passaggi della chirurgia urologica.
Le novità tecnologiche al centro della sesta edizione di uronews
Questa sesta edizione dell’uronews meeting ha concentrato la propria attenzione sulle recenti innovazioni che stanno cambiando la pratica clinica in urologia. Tra le tecnologie protagoniste c’è la chirurgia robotica di ultima generazione, che consente interventi più precisi e con tempi di recupero più rapidi per i pazienti. La robotica è affiancata dall’uso dell’intelligenza artificiale in fase diagnostica, grazie a software capaci di identificare lesioni cancerose con maggiore accuratezza rispetto ai metodi tradizionali.
Innovazioni digitali e mini-invasività
In parallelo, si sono presentate nuove piattaforme digitali per il monitoraggio remoto dei pazienti, strumenti che permettono un controllo costante dopo l’intervento e la personalizzazione dei percorsi di cura. Inoltre, sono state illustrate tecniche mini-invasive per il trattamento dei tumori urologici, che riducono l’impatto dell’operazione sull’organismo e ne migliorano l’esito a breve e lungo termine.
I casi clinici reali sono stati mostrati e discussi in sessioni interattive che hanno coinvolto tutti i partecipanti, favorendo un confronto operativo sulle strategie da adottare nei vari scenari. La multidisciplinarità dell’evento ha messo a confronto urologi, oncologi, radiologi e anatomo-patologi, permettendo di valutare le diverse variabili che influenzano la gestione dei pazienti con tumori urologici.
La visione del direttore perdonà e il ruolo della segreteria scientifica
Secondo Sisto Perdonà, direttore del Dipartimento di Urologia dell’istituto, “uronews rappresenta un punto di riferimento per i professionisti del settore”. La formula consolidata di un evento dedicato alla condivisione delle esperienze e delle conoscenze si conferma efficace, soprattutto grazie al contributo della segreteria scientifica. A comporla sono i medici Aveta, Castaldo, Contieri, Franzese, Grimaldi, Izzo, Muscariello, Passaro e Spena, che hanno curato il programma scientifico della manifestazione.
Un approccio multidisciplinare integrato
L’aspetto più rilevante sta nell’approccio multidisciplinare adottato, che coinvolge diverse figure professionali in un percorso integrato di diagnosi e cura. Il congresso ha messo in evidenza come i trattamenti migliori nascano dalla collaborazione tra specialità differenti, ciascuna con il proprio ruolo ben definito nel percorso del paziente. La scelta di puntare sulle innovazioni tecnologiche e i casi reali conferma la volontà di accrescere il bagaglio pratico dei partecipanti.
Questa dimensione interattiva ha favorito il dialogo non solo tra urologi ma anche con oncologi e radiologi, creando momenti di scambio preziosi per affrontare le complessità cliniche attuali. Il modello organizzativo e il programma scientifico scelti dall’istituto di Napoli hanno dimostrato attenzione alle esigenze della comunità medica e degli stessi pazienti.
Un convegno dal respiro internazionale con ospiti da più continenti
Un elemento distintivo di questa edizione è stata la forte componente internazionale. L’iniziativa ha accolto esperti provenienti da Europa, Stati Uniti, Medio Oriente e Asia, sottolineando come la ricerca e la pratica in urologia abbiano una dimensione globale ormai consolidata. Questa pluralità di provenienze ha arricchito il confronto portando in scena diversi approcci e metodologie.
La presenza di rappresentanti di varie realtà cliniche ha accentuato il valore delle discussioni, che hanno toccato aspetti organizzativi ma anche scientifici molto specifici. Il dialogo tra differenti modelli ha offerto spunti utili per superare criticità e adottare soluzioni nuove. Le diverse esperienze raccontate hanno creato un terreno fertile per la crescita professionale.
Un confronto globale per l’urologia oncologica
Questa apertura verso il mondo rispecchia la necessità di aggiornarsi costantemente su pratiche e tecniche nuove, soprattutto in campi che avanzano rapidamente come l’urologia oncologica. Il convegno, con la sua portata internazionale, ha puntato a costruire una rete di collaborazione e scambio di esperienze che vada oltre i confini nazionali, a vantaggio della salute dei pazienti.