Il sistema di Protezione Civile riveste un’importanza cruciale per la sicurezza nazionale, unendo diverse discipline, approcci e competenze. Questa sinergia si fonda principalmente sull’ingegneria, la quale costituisce il fulcro necessario per affrontare le tante sfide legate alla vulnerabilità degli edifici e dei territori italiani. Recentemente, Fabrizio Curcio, dirigente generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e già a capo del Dipartimento della Protezione Civile, ha condiviso la sua esperienza e le sue riflessioni durante il 68° Congresso Nazionale degli Ingegneri d’Italia a Siena, sottolineando come ingegneria e politica debbano collaborare per garantire la sicurezza dei cittadini.
Il ruolo strategico della protezione civile
Il sistema di Protezione Civile è nato per cercare di integrare le diverse dimensioni della prevenzione, gestione e risposta a eventi calamitosi. Questi eventi possono variare da terremoti a alluvioni, incendi e catastrofi naturali. La prima fondamentale necessità è quella di disporre di una strategia chiara che permetta di rilevare le vulnerabilità degli edifici e delle infrastrutture. Durante il suo intervento, Curcio ha evidenziato che, per affrontare le criticità strutturali, è fondamentale disporre di idee, analisi e valutazioni di costo che possano supportare un efficiente intervento ingegneristico.
La protezione civile non può limitarsi a reagire agli eventi disastrosi; è indispensabile una pianificazione anticipata e un approccio proattivo che consideri l’intero ciclo di vita degli edifici e delle infrastrutture. Questa strategia non solo ottimizza le risorse disponibili, ma consente anche di prevedere e mitigare i potenziali danni, proteggendo così i cittadini.
Ingegneria e tecnologia come strumenti di prevenzione
Fabrizio Curcio ha messo in luce l’importanza della tecnologia nell’ingegneria, soffermandosi su esempi concreti come l’evento meteorologico di Ischia del 26 novembre 2022. In tale contesto, è emerso il significativo supporto fornito dalla metodologia del Building Information Modeling , uno strumento innovativo per la progettazione, gestione e monitoraggio degli edifici. Questa tecnologia consente di visualizzare le diverse componenti di un’opera edilizia in modo dettagliato e sistematico, facilitando la pianificazione degli interventi e migliorando l’efficacia delle azioni di prevenzione.
Il BIM non solo aumenta l’efficienza operativa nel settore delle costruzioni, ma gioca anche un ruolo chiave nella gestione delle emergenze. Vincere le sfide legate alla sicurezza richiede un approccio integrato, che consideri la tecnologia come un alleato indispensabile. Curcio ha anche citato esempi dall’area della Terra dei Fuochi, dove le tecnologie di rilevazione e monitoraggio devono essere dotate di approcci investigativi per garantire una gestione efficace delle problematiche ambientali e sociali.
Collaborazione tra ingegneri e politica
Un aspetto cruciale emerso dall’intervento di Curcio è la necessità di una maggiore integrazione tra ingegneri e politici. Per una società sicura è imperativo che vi sia un dialogo costante e costruttivo fra chi crea la legislazione e chi applica la tecnologia nell’ambito della protezione civile. L’intervento governativo deve essere informato da dati precisi e valutazioni tecniche, per poter rispondere in modo adeguato ai bisogni della popolazione e alle sfide in continua evoluzione.
L’ingegneria italiana deve quindi essere vista non solo come un mero supporto tecnico, ma come un partner strategico nella formulazione delle politiche. Il futuro della protezione civile dipende dalla capacità del sistema di adattarsi e innovare, attraverso la mobilitazione di risorse, competenze e tecnologie in un contesto di sempre maggior complessità e interconnessione. La visione progressista di Curcio sottolinea questa necessità di integrazione, puntando a un futuro dove la sicurezza del Paese e dei cittadini diventi una priorità condivisa.
Ultimo aggiornamento il 2 Ottobre 2024 da Marco Mintillo