Il mondo delle malattie rare necessita di un approccio collettivo e solidale, un tema di grande rilevanza emerso recentemente durante la campagna ‘Una promessa per la ricerca‘ promossa da Aisla. In questo contesto, il presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli, ha sottolineato come l’unione degli sforzi possa trasformare il modo in cui affrontiamo queste patologie, favorendo benefici concreti per i pazienti.
La necessità di unire forze nel settore delle malattie rare
Affrontare le malattie rare non è un compito che si può risolvere in isolamento. Queste condizioni, spesso invisibili e trascurate, richiedono una strategia coordinata che coinvolge diversi attori, dalla ricerca scientifica alle istituzioni sanitarie, fino alla comunità sportiva. Pancalli ha enfatizzato l’importanza di creare un circolo virtuoso in cui sport e pazienti possano collaborare. Questo approccio collettivo può portare a nuove scoperte e miglioramenti nelle terapie, facilitando la condivisione di informazioni e risorse. L’inclusione delle persone affette da malattie rare nelle attività sportive non solo è un segno di sensibilizzazione, ma può anche contribuire in modo significativo al loro benessere psicofisico.
Sport come strumento di miglioramento della qualità della vita
Pancalli ha anche messo in evidenza i benefici che la pratica sportiva può apportare a chi vive con disabilità e malattie gravi come la Sclerosi Laterale Amiotrofica . La partecipazione ad attività sportive rappresenta non solo un modo per mantenere la forma fisica, ma anche una via per migliorare la qualità della vita. Attraverso lo sport, le persone possono ritrovare un senso di comunità e appartenenza, che è spesso difficile da raggiungere in condizioni di isolamento. Il presidente del CIP ha chiarito che è fondamentale adattare le discipline sportive affinché diventino accessibili a tutti, permettendo così anche a chi ha condizioni di salute precarie di beneficiare degli effetti positivi dello sport.
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La campagna ‘Una promessa per la ricerca’: un’iniziativa significativa
La campagna ‘Una promessa per la ricerca‘ si inserisce in un contesto di raccolta fondi dedicata alla ricerca scientifica contro la SLA, una malattia degenerativa che colpisce il sistema nervoso. Questa iniziativa, proposta da Aisla, rappresenta un’opportunità non solo per raccogliere risorse economiche, ma anche per sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo la questione delle malattie rare e l’importanza di investire nella loro ricerca. Pancalli, durante la diretta streaming, ha ribadito che il supporto alla ricerca è cruciale per poter sviluppare trattamenti innovativi che possano alleviare la sofferenza dei pazienti.
Sport e adattamenti: un futuro inclusivo
Importante sarà anche il futuro dello sport stesso, che deve necessariamente evolversi per diventare sempre più inclusivo e accessibile. L’inclusione non è solo una parola chiave, ma un obiettivo concreto che deve tradursi in pratiche sportive adattate. Pancalli ha concluso il suo intervento rimarcando come lo sport debba diventare una dimensione per tutti, creando occasioni in cui ogni individuo possa partecipare attivamente. Solo attraverso questa adattabilità sarà possibile garantire a ciascuno, indipendentemente dalla propria condizione, l’opportunità di praticare attività fisica e, di conseguenza, migliorare la propria qualità della vita.
L’incontro tra sport e malattie rare si presenta come un’alleanza promettente, capace di portare alla luce un futuro in cui il benessere di ogni persona venga al primo posto, incentivando la partecipazione attiva e il supporto alla ricerca nelle malattie rare.