L’industria dei limoni italiani continua a mostrare segni di vitalità con richieste elevate da parte di supermercati e distributori esteri. La campagna si avvia verso la chiusura eppure le forniture restano costanti, sostenute anche da problemi qualitativi che interessano il prodotto importato da altri paesi. Il Consorzio di Produttori di Limoni Associati, guidato da Pietro Buongiorno, fornisce un quadro preciso dell’andamento del mercato nel 2025.
La domanda internazionale spinge la fornitura italiana
Nonostante il termine della raccolta si avvicini, la richiesta di limoni italiani non rallenta. I supermercati e le piattaforme di distribuzione straniere mantengono ordini regolari e consistenti. Questo si deve in parte alla qualità superiore dei frutti italiani rispetto agli importati, spesso danneggiati da condizioni climatiche avverse come piogge abbondanti e umidità negli areali produttivi esteri. Questi fattori hanno provocato una scarsa conservazione dei limoni esteri, aumentando il valore di quelli italiani.
Il consorzio evidenzia inoltre che il mercato si presenta vivace e privo di cali significativi. La spinta arriva soprattutto da paesi extraeuropei che puntano sempre più sul limone italiano come prodotto fresco e di qualità. Ciò determina ordini consistenti anche alla fine della stagione, cosa non scontata in prodotti agricoli freschi.
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Esportazioni verso il giappone ed emirates arabi: numeri e logistica
La crescita più consistente si osserva in Giappone, dove l’incremento delle spedizioni segna un +60% rispetto all’anno precedente. Il consorzio ha programmato due spedizioni settimanali, con circa 40 pallet inviati ogni volta. Da Rocaa Imperiale i limoni raggiungono prima gli aeroporti di Milano Linate o Roma Fiumicino, poi vengono trasferiti in aereo a Tokio e Yokohama, da dove partono verso numerosi punti vendita.
Negli Emirati Arabi un altro canale si mantiene attivo con 25 pedane spedite a settimana esclusivamente via aerea per ridurre i tempi, data l’attesa di oltre 25 giorni per il trasporto marittimo. In questo mercato, i limoni vengono inviati senza alcun trattamento chimico per la conservazione: vengono raccolti e spediti allo stato naturale, garanzia di freschezza.
Questa scelta logistica rispecchia la richiesta di prodotti genuini e senza additivi. Il consorzio fa notare come la gestione del trasporto aereo sia costosa ma necessaria per soddisfare le esigenze della clientela locale, molto attenta alla qualità e alla rapidità della distribuzione.
Vendite record nei mercati europei con packaging diversificato
All’interno del continente europeo, il consorzio registra una crescita inattesa. Mercati come Norvegia, Gran Bretagna e Germania assorbono in media 17 pallet a settimana. La Svizzera dispone invece di 6 pallet settimanali. La logistica per queste destinazioni avviene principalmente su gomma.
Per queste spedizioni sono previste tre tipologie di confezionamento: la scatola monostrato da 30×40 cm, la padella da 40×60 cm e la confezione denominata Limonello. Quest’ultima contiene tra i 9 e i 12 limoni, per un peso complessivo di 1,5 kg, studiata per ottimizzare la presentazione e facilitare la vendita al dettaglio.
Il successo europeo testimonia un interesse crescente che si traduce anche in un aumento delle rotazioni di magazzino, dando continuità al mercato nonostante la stagionalità del prodotto. La preferenza per limoni freschi e ben confezionati sostiene questo sviluppo.
Raccolta anticipata e prospettive future della campagna 2025
Il consorzio ha indicato che la stagione di raccolta dei limoni chiuderà entro la fine di maggio, anticipandosi rispetto alle previsioni iniziali. Questo spostamento in avanti è rilevante per chi lavora sulla pianificazione delle vendite e delle spedizioni.
La chiusura anticipata non sembra intaccare la domanda, che mantiene livelli elevati fino all’ultimo giorno. Il mercato si muove quindi su tempi più rapidi, adattandosi alle condizioni climatiche locali e alle richieste internazionali.
Il consorzio e i produttori continuano a monitorare la situazione per garantire forniture regolari e mantenere la qualità che contraddistingue i limoni italiani Limoré sui mercati internazionali. La stagione 2025 chiude con un segno positivo visibile nel flusso di esportazioni e nella domanda consolidata.