L’Emilia-Romagna si conferma protagonista nella produzione e nello sviluppo di dispositivi medici, grazie a un tessuto industriale solido e una rete di competenze tecniche avanzate. Il distretto di Mirandola emerge come polo internazionale per la ricerca e l’innovazione, con numeri importanti sul fronte occupazione e investimenti, posizionando la regione tra le prime in Italia nel settore biomedicale.
Investimenti e ricerca: il ruolo strategico dell’emilia-romagna nel comparto biomedicale
Nel 2023, la regione ha dedicato circa 130 milioni di euro alle attività di ricerca e sviluppo legate ai dispositivi medici. Questa cifra rappresenta quasi il 13% degli investimenti nazionali nel settore, sottolineando il peso dell’Emilia-Romagna nel contesto italiano e la sua volontà di sostenere l’innovazione. La quota di imprese attive nel comparto corrisponde al 10,8% del totale nazionale, mentre gli addetti rispondono del 13% dell’occupazione italiana nel settore.
Lo scenario delineato da Confindustria evidenzia come la regione si posizioni al centro di una filiera che non si limita alla produzione, ma investe pesantemente anche sulla ricerca per sviluppare soluzioni tecnologiche sempre più sofisticate. Questo approccio rende l’Emilia-Romagna un punto di riferimento per imprese e professionisti che intendono operare con standard elevati e orientarsi verso i mercati internazionali.
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La presenza delle aziende produttrici nel settore dei dispositivi medici in emilia-romagna
In Emilia-Romagna operano 502 imprese specializzate nella produzione di dispositivi medici. Queste realtà occupano quasi 17.000 lavoratori, di cui oltre la metà possiede qualifiche elevate. Questa forza lavoro assume un ruolo chiave nella capacità di innovazione e nella crescita produttiva regionale. La regione produce dispositivi medici per un valore complessivo che si aggira intorno ai 660 milioni di euro ogni anno.
La distribuzione delle aziende mostra che il 70% di esse contribuisce direttamente a questa produzione significativa. Questi dati sono frutto di uno studio presentato durante un convegno a Modena, organizzato da Confindustria Dispositivi Medici, in collaborazione con più associazioni imprenditoriali locali. Il rapporto mette in luce anche come tali imprese supportino una rete produttiva e di ricerca capace di attrarre talenti e sviluppare tecnologie all’avanguardia.
Il distretto di mirandola: un ecosistema internazionale per il biomedicale
Mirandola, nel modenese, rappresenta oggi uno dei distretti più rilevanti a livello mondiale per la produzione di dispositivi medici. Il vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, Vincenzo Colla, ha definito quest’area “un ecosistema vasto e completo, che combina ricerca, prototipazione e industrializzazione con livelli di qualità elevati”. L’80% della produzione locale viene esportata, dimostrando una forte capacità di mantenere rapporti commerciali con mercati esteri.
Il distretto, che tutti chiamano “la silicon valley italiana del biomedicale”, ospita imprese e laboratori con competenze specializzate e consolidate nel tempo. Questo ambiente agevola lo sviluppo di tecnologie di precisione e favorisce una produzione sempre più mirata alle esigenze internazionali. Grazie a questo, Mirandola si distingue per la varietà e la qualità dei prodotti forniti, affermandosi a livello globale come polo di riferimento.
La rete delle imprese e il ruolo di confindustria emilia-romagna
Secondo Annalisa Sassi, presidente di Confindustria Emilia-Romagna, le aziende del settore trovano nella regione “un terreno fertile per crescere”. Il tessuto economico locale si caratterizza per la presenza di relazioni strette tra imprese, che puntano alla condivisione di conoscenze e risorse. Questo favorisce un ambiente dove ricerca e sviluppo si intrecciano con la capacità di affrontare mercati esteri complessi.
L’attenzione alle competenze professionali rappresenta un ulteriore elemento su cui la regione fa leva per mantenere e aumentare la propria posizione. La combinazione di investimenti in tecnologia e capitali umani contribuisce a rendere l’Emilia-Romagna una delle aree più attive nel panorama nazionale per la produzione e innovazione dei dispositivi medici. La collaborazione tra istituzioni e imprese evidenzia una volontà chiara di consolidare questi risultati e portare avanti progetti ad alto valore tecnologico.