I dati ufficiali comunicati oggi mostrano che l’economia cinese ha registrato una crescita del 5,2% nel secondo trimestre del 2025, confermando le attese degli analisti. Questo risultato arriva in un periodo segnato da una forte pressione esterna, legata soprattutto alle controversie commerciali con gli Stati Uniti e dalle misure protezionistiche introdotte dalla presidenza americana. Le esportazioni sono state il motore principale del progresso, sostenendo la tenuta dell’attività economica in un contesto complesso.
Crescita economica e ruolo delle esportazioni nel secondo trimestre
Nel periodo tra aprile e giugno 2025, il pil cinese ha mostrato un’espansione del 5,2% rispetto allo stesso intervallo dell’anno precedente. Questo dato si colloca in linea con i pronostici degli esperti, nonostante le difficoltà generate dalla guerra commerciale in atto. Le esportazioni si sono confermate un elemento cruciale, mantenendosi robuste nonostante le tariffe aggiuntive imposte dagli Stati Uniti.
Il governo cinese sta fronteggiando la situazione mediante politiche volte a sostenere l’attività produttiva e mantenere stabili i flussi commerciali esteri. Questa strategia sembra aver garantito effetti positivi sul volume complessivo delle esportazioni, che ha contribuito in modo significativo alla crescita del paese. Il contesto internazionale, però, resta irto di sfide: la competizione globale e i vincoli tariffari continuano a mettere alla prova la capacità di espansione dell’economia cinese.
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Andamento delle vendite al dettaglio e produzione industriale
Le vendite al dettaglio hanno mostrato un aumento annuo del 4,8% nel secondo trimestre, leggermente inferiore al 5,3% previsto dagli economisti. Questo indica una crescita moderata nel consumo interno, segnalando che la domanda domestica non sta ancora accelerando secondo le aspettative più ottimistiche.
La produzione industriale ha invece superato le previsioni, registrando una crescita del 6,8% rispetto allo stesso periodo del 2024, contro il 5,6% stimato. Il settore manifatturiero ha dato segnali di vitalità, spinto sia dalla domanda interna sia dalle esportazioni. Questo dato suggerisce che le industrie hanno saputo adeguarsi agli ostacoli esterni, mantenendo livelli produttivi elevati.
Il vice direttore dell’Ufficio nazionale di statistica cinese, Sheng Laiyun, ha sottolineato come “l’economia nazionale abbia mostrato una certa resistenza, migliorando gradualmente nonostante le difficoltà legate agli attriti commerciali”. La combinazione di crescita nella produzione e nella domanda indica una dinamica economica stabile anche se sotto pressione.
Sfide e strategie del governo cinese nella crisi commerciale
La leadership cinese sta affrontando una battaglia su vari fronti per mantenere il tasso di crescita. La guerra commerciale con gli Stati Uniti, in corso da diversi anni, continua a imporre dazi e limitazioni che incidono sul commercio internazionale. Questi dazi aumentano i costi per le imprese cinesi, influenzano le catene di approvvigionamento e creano incertezza negli investimenti.
In risposta, Pechino ha adottato misure di stimolo per sostenere i consumi interni e migliorare la competitività delle proprie aziende. Incentivi fiscali, riduzioni di tasse e investimenti pubblici nelle infrastrutture fanno parte della strategia finalizzata a compensare l’effetto negativo dei dazi.
Il governo punta anche a diversificare i mercati di esportazione, cercando di ampliare gli scambi con paesi diversi dagli Stati Uniti. Le iniziative volte a sviluppare nuove rotte commerciali e accordi bilaterali stanno entrando in una fase attiva, per limitare la dipendenza da un unico mercato.
Anche se queste azioni danno segnali positivi, resta il fatto che i contrasti commerciali rappresentano un ostacolo per la sicurezza economica e la crescita politica della Cina, la quale deve mantenere l’equilibrio tra rallentamento globale e obiettivi di sviluppo.
Prospettive per l’economia cinese nel prossimo futuro
Il secondo trimestre del 2025 dimostra che l’economia cinese riesce a mantenersi su un percorso di espansione moderata, anche in un quadro globale incerto. Restano forti alcune debolezze, come la ripresa ancora parziale del consumo interno e i rischi legati alla concorrenza internazionale.
Il governo continuerà a monitorare i mercati e potrà intervenire con nuovi stimoli se la situazione commerciale dovesse peggiorare, ma la priorità resta sostenere la produzione e le esportazioni. L’equilibrio tra esigenze interne e pressioni esterne sarà cruciale per mantenere la crescita.
I dati confermano che le misure adottate finora garantiscono una certa stabilità, ma non offrono garanzie assolute. Le dinamiche politiche tra Cina e Stati Uniti, così come l’andamento dell’economia globale, potrebbero influenzare significativamente gli sviluppi futuri. Nel frattempo, Pechino resta impegnata a gestire le sfide con interventi mirati e una visione prudente.