L’appuntamento con la quarta edizione del festival “L’Italia delle Regioni” si svolge a Venezia da sabato 18 a lunedì 20 maggio 2025. L’evento porta insieme rappresentanti delle 21 regioni e province autonome italiane per dibattere intorno a temi istituzionali di rilievo, con momenti dedicati a tavole rotonde, incontri e confronti con figure di governo, esperti e stakeholder. Il festival è organizzato dalla Conferenza delle Regioni e Province autonome in collaborazione con la Regione del Veneto.
Una tre giorni di incontri tra territori e istituzioni a venezia
A Venezia si riuniscono i presidenti delle regioni italiane per un confronto diretto sui problemi e le opportunità che riguardano i loro territori ma anche il sistema Paese in senso più ampio. La manifestazione si propone come spazio dove mettere in dialogo le diverse identità locali con la prospettiva nazionale. Sono attesi rappresentanti del governo centrale, accademici e professionisti per un dibattito partecipato.
La presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, testimonia l’importanza istituzionale dell’appuntamento. Tra gli ospiti previsti, ci sarà anche il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che interverrà nella giornata conclusiva. Le giornate prevedono momenti di confronto che coinvolgono direttamente i ministri e i presidenti regionali con particolare attenzione alle politiche di sviluppo e gestione territoriale.
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Nelle varie sessioni si discuterà di autonomia differenziata, sfide legate alla sostenibilità ambientale, rilancio economico e maggiore competitività, il tutto senza perdere di vista la collaborazione tra istituzioni nazionali e locali. È questo equilibrio che guida il festival e ne definisce il carattere.
I temi di dialogo tra istituzioni
Il festival si struttura attorno a tematiche cruciali per le regioni italiane. Il presidente della Conferenza, Massimiliano Fedriga, evidenzia come l’evento offra una piattaforma per sintetizzare le diverse identità territoriali con la visione generale del Paese. Tra le priorità in discussione spiccano la sperimentazione di forme differenziate di autonomia, la ricerca di strategie per uno sviluppo sostenibile e la necessità di rafforzare la posizione dei territori sul piano economico.
L’autonomia differenziata rappresenta un nodo fondamentale: si presta alla revisione dei rapporti tra stato e regioni con l’obiettivo di garantire risposte più adeguate ai bisogni locali. Al tempo stesso va gestita senza compromettere l’unità nazionale o la coesione sociale, un equilibrio molto delicato che alimenta il dibattito tra i presenti.
La sostenibilità emerge su più fronti, dal turismo alla gestione delle risorse, dalla cultura all’economia rurale. Le regioni devono rispondere a sfide ambientali senza rinunciare al loro sviluppo. La competitività, infine, non riguarda solo il mercato interno ma anche quello globale, con una forte attenzione al Made in Italy e al legame con i territori storici e produttivi.
Le sessioni di lavoro e i focus del festival
Il programma prevede momenti riservati a tavoli tematici per approfondire questioni mirate di interesse comune. Quattro tavoli principali concentrano l’attenzione su settori di rilievo: Made in Italy; alimentazione, salute e benessere; grandi eventi, turismo, cultura e sport; città e territori più sostenibili.
Ogni tavolo vede coinvolti rappresentanti regionali, esperti del settore e portatori di interesse, con l’obiettivo di elaborare proposte concrete da portare avanti negli organi istituzionali. Questi spazi servono a far emergere il legame tra le politiche locali e quelle nazionali, sotto diversi aspetti chiave per lo sviluppo presente e futuro.
Nel tavolo dedicato a Made in Italy si approfondiscono le strategie per tutelare e valorizzare i prodotti regionali. Il tema dell’alimentazione si collega anche alla salute pubblica e al benessere dei cittadini, mentre il turismo viene analizzato in sinergia con la cultura e gli eventi internazionali per generare ricadute positive sui territori.
Le città e i territori sostenibili rimangono un punto centrale per disegnare modelli urbani e gestioni ambientali capaci di rispondere ai cambiamenti climatici e alle esigenze della popolazione.
Il festival come spazio di progetto per il futuro del paese
“L’Italia delle Regioni” si configura come un momento nel quale le autonomie locali si confrontano per costruire visioni comuni. Massimiliano Fedriga spiega che “il percorso verso una maggiore autonomia deve essere visto come un’opportunità per migliorare l’efficacia delle azioni pubbliche”. Questo processo deve comunque restare dentro il rispetto dell’unità nazionale e la solidarietà tra i territori.
Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, sottolinea come nel festival il regionalismo risulti pienamente espresso come strumento per costruire governance più vicine alle esigenze dei cittadini. Viene messa al centro l’idea di collaborazione fra i vari livelli istituzionali per trovare risposte concrete.
La tre giorni a Venezia crea così le condizioni per affrontare in maniera concreta questioni che riguardano milioni di persone. Le soluzioni emerse potranno orientare i prossimi sviluppi normativi e affidare alle regioni un ruolo più definito e attivo nella gestione pubblica del paese.