La relazione tra identità e moda sta evolvendo ad un ritmo veloce, specialmente tra le nuove generazioni. Un recente studio, condotto da McArthurGlen in collaborazione con Bva Doxa, ha rivelato come le scelte estetiche di Millennials e GenZ siano caratterizzate da un forte desiderio di autenticità e libertà di espressione. La ricerca, presentata a Milano, ha coinvolto oltre 500 intervistati di età compresa tra i 18 e i 44 anni, tracciando un quadro chiaro delle dinamiche sociali e delle preferenze stilistiche.
L’indagine e il suo significato
Il progetto “Fashion and Identity – Vestirsi senza infrastrutture” si inserisce in un’iniziativa più ampia, Evolve, che ha come scopo quello di monitorare l’impatto sociale ed economico delle nuove generazioni negli outlet McArthurGlen. L’intento del gruppo è chiarire il ruolo della moda nelle vite di giovani adulti, esplorando come la loro autopercezione si traduca nell’immagine esteriore. Non è solo un’analisi dei gusti, ma un vero e proprio studio sulle modalità attraverso le quali i giovani si raccontano al mondo.
L’indagine ha evidenziato che il 35% degli intervistati considera il proprio stile come una forma peculiare di espressione identitaria. Inoltre, emerge un dato interessante: mentre i GenZ tendono a un’identità più fluida e influenzata dagli ambienti social media, i Millennials dimostrano un attaccamento maggiore all’autenticità personale, meno incline a seguirne le tendenze. Queste scoperte rappresentano una base utile per McArthurGlen, che mira a trasformare i dati raccolti in azioni tangibili per il loro impegno sociale e per migliorare l’inclusività nelle comunità locali.
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L’approccio identitario della moda
Esaminando le modalità attraverso cui ben il 40% degli intervistati preferisce mantenere un’immagine coerente con la propria identità, si nota come il gruppo Millennials si dichiari meno influenzato dalle mode esterne. Riguardo ai GenZ, invece, si registra un dato significativo: il 23% degli intervistati ammette di essere fortemente influenzato da influencer, personaggi pubblici e tendenze social. Ciò fa emergere una dicotomia chiara tra le due generazioni. La Generazione Z, pur mantenendo un desiderio di autenticità, è più soggetta alle pressioni sociali, il che potrebbe rendere la loro autonomia stilistica meno evidente rispetto ai Millennials.
Le fonti di ispirazione si sono ampliate. Il 46% degli intervistati ancora guarda alle vetrine come primaria ispirazione, ma anche il mondo digitale, con social e siti di brand, gioca un ruolo crescente, specialmente tra le donne e i membri della GenZ. Lo studio rivela una diversa attitudine: i social media non sono solo strumenti di consumo, ma anche spazi di espressione identitaria. Gli utenti si avvalgono di Instagram e altre piattaforme per raccontare se stessi, contribuendo a creare una narrazione unica attorno al proprio look.
Le tendenze emergenti tra i giovani
Diversi stili identitari emergono dall’indagine, ed i risultati mostrano un abbraccio verso tendenze come il ‘New Basic‘ e il ‘Quiet Luxury‘. Il primo raccoglie circa il 46% delle preferenze tra i GenZ, mentre i Millennials si orientano più verso il ‘Neoromantico‘. Qui si evidenzia un ulteriore spostamento nei gusti: il ‘Quiet Luxury‘ guadagna sempre più consensi, abbracciando l’approccio della sobrietà elegante, al contrario della ‘Logomania‘, che perde attrattiva, coinvolgendo solo il 13% del campione.
Il predominio di Instagram come piattaforma di ispirazione stilistica è chiaro: il 58% degli intervistati la sceglie come principale canale. La Generazione Z, particolarmente, percepisce questa piattaforma come un crocevia tra la propria identità reale e quella virtuale, segnalando che il 26% dei partecipanti sente una discrepanza tra le due.
L’influenza delle generazioni più giovani sulle dinamiche di moda è palpabile. Da un lato si ha un’ossessione per le tendenze veicolate dai social, dall’altro, i giovani partecipano attivamente alla creazione di contenuti e all’influenza reciproca. Il messaggio centrale è chiaro: la moda rappresenta oggi un linguaggio significativo per esprimere chi siamo in un contesto sempre più complesso e mediato.