Le imprese nelle marche affrontano un’impennata di reati informatici e contraffazione tra il 2019 e il 2023

Le imprese nelle marche affrontano un’impennata di reati informatici e contraffazione tra il 2019 e il 2023

Negli ultimi cinque anni le province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata hanno registrato un aumento significativo di reati contro le imprese, con picchi nei cybercrimini e nella contraffazione che minacciano il tessuto economico marchigiano.
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Negli ultimi cinque anni nelle province marchigiane di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata sono aumentati significativamente i reati contro le imprese, soprattutto i crimini informatici e la contraffazione, mettendo a rischio l’economia locale e la competitività delle PMI. - Gaeta.it

Negli ultimi cinque anni le aziende marchigiane hanno subito un aumento significativo di reati contro l’attività d’impresa, con un’impennata dei delitti informatici e dei casi di contraffazione. I dati raccolti da Confartigianato mostrano come, dal 2019 al 2023, province come Ascoli Piceno, Fermo e Macerata abbiano registrato una crescita importante di denunce e danni legati a queste forme di criminalità economica. Questi fenomeni mettono a rischio non solo l’economia locale ma anche la competitività delle piccole imprese nella regione.

L’aumento dei reati contro le imprese nelle province di ascoli piceno, fermo e macerata

Il report di Confartigianato evidenzia che Ascoli Piceno ha affrontato un incremento dei delitti contro le imprese del 23,3% nel corso degli ultimi cinque anni, arrivando a 11 denunce ogni 100 unità locali nel 2022. Il dato più preoccupante riguarda i reati informatici, che hanno più che raddoppiato la loro presenza, con un aumento del 104,3%, rappresentando quasi il 44% del totale dei crimini economici nel 2023. Anche a Fermo si registra un aumento netto dei reati, con una crescita del 25,1% del totale e una forte escalation dei cybercrimini, saliti del 117%. Qui le denunce arrivano a 12 ogni 100 imprese. Macerata mostra un andamento meno marcato, ma comunque rilevante: la crescita complessiva dei reati è stata del 6,6%, mentre i crimini digitali sono aumentati del 57,9%. La digitalizzazione delle attività imprenditoriali sembra aver fatto emergere una nuova area di vulnerabilità che colpisce quasi la metà delle violazioni rilevate in queste province.

Il fenomeno digitale e i suoi impatti

Questo fenomeno digitale include vari tipi di reati come accessi non autorizzati ai sistemi informatici, furti di identità digitale e attacchi tramite ransomware. Le piccole e medie imprese risultano particolarmente esposte a causa della mancanza di strumenti adeguati per la prevenzione e la protezione. La crescita dei cyber attacchi ha un impatto diretto sulle attività operative e sulla reputazione aziendale, rendendo urgente la necessità di interventi mirati a migliorare la sicurezza informatica nel tessuto produttivo locale.

La diffusione della contraffazione nelle marche e i rischi per le imprese artigiane

Un altro aspetto cruciale riguardante la criminalità economica nelle Marche è la contraffazione. La regione si colloca al secondo posto in Italia per incidenza di questo fenomeno. Fermo spicca in modo particolare, classificandosi come la seconda provincia italiana per il numero di imprese esposte al rischio contraffazione, con l’11,7% delle attività coinvolte. Tra queste, una parte consistente riguarda il settore manifatturiero artigiano, che registra il 63,1% delle imprese vulnerabili in provincia. Seguono Macerata, con il 4,7% di imprese a rischio e il 38,9% sul manifatturiero, e Ascoli Piceno con il 3% totale e il 30,3% nel comparto artigianale.

Rischio contraffazione a livello regionale

A livello regionale il rischio di contraffazione coinvolge il 10% delle imprese artigiane, quasi il doppio della media nazionale che si attesta al 5,6%. Questo dato segnala una criticità consistente in un’economia basata su produzioni caratteristiche e marchi riconosciuti a livello internazionale. La contraffazione mina la credibilità del Made in Italy e danneggia direttamente i produttori locali, che subiscono perdite economiche e concorrenza sleale in un contesto dove la tutela del lavoro e della qualità dovrebbe essere prioritaria.

Le parole di enzo mengoni sulla sicurezza e la collaborazione con le forze dell’ordine

Enzo Mengoni, presidente di Confartigianato per le province di Macerata, Ascoli Piceno e Fermo, ha richiamato l’attenzione sull’importanza della sicurezza come diritto fondamentale per il libero svolgimento delle attività economiche. Ha sottolineato come le piccole imprese risultano spesso le più vulnerabili ai reati digitali a causa di carenze negli strumenti di difesa e nella formazione del personale, fattori che facilitano le azioni criminali. secondo Mengoni, occorre accrescere la vigilanza, investire nella prevenzione e rafforzare i rapporti con le forze dell’ordine, che si dimostrano sempre attente e preparate nel contrastare questi fenomeni.

Mengoni ha poi richiamato l’attenzione sulle conseguenze del cybercrime, che non si limita a provocare danni economici immediati ma colpisce anche la reputazione e l’immagine delle PMI. Tra le principali minacce citate ci sono gli accessi abusivi ai sistemi, il furto di identità digitale e gli attacchi ransomware. In questo contesto ha menzionato il Bando Sicurezza 2025 promosso dalla Regione Marche come uno strumento utile, ma ha ribadito la necessità di estendere questi interventi a tutto ciò che riguarda la sicurezza aziendale.

Il legame tra legalità, sviluppo e tutela del made in italy

Riguardo alla contraffazione, Mengoni ha ricordato come la legalità rimanga il presupposto necessario per assicurare sviluppo economico, concorrenza corretta e attrattiva commerciale. La difesa del Made in Italy passa anche dalla tutela delle imprese, del lavoro e della qualità dei prodotti locali, elementi che subiscono pesanti danni quando la contraffazione si diffonde.

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