La prima edizione della Bologna fashion week del 2025 ospiterà una novità significativa: gli abiti e gli accessori realizzati dalle detenute della sezione femminile del carcere della Dozza saranno protagonisti di una doppia sfilata. L’evento, organizzato dall’agenzia Flatline group con il supporto di Confesercenti Bologna, si svolgerà il 23 e 24 maggio nelle sale del Jr Hotel Amadeus. Questa partecipazione rappresenta per le recluse un’occasione unica di mostrare fuori dalle mura carcerarie il loro lavoro creativo, sviluppato grazie alla cooperativa sociale Sartoria Gomito a Gomito.
La sartoria gomito a gomito e la sua attività in carcere
La cooperativa Gomito a Gomito opera all’interno del carcere femminile della Dozza a Bologna, offrendo alle detenute un’attività di produzione di capi di abbigliamento e accessori. L’iniziativa, volta a coinvolgere le recluse in un lavoro artigianale, si concentra su una formazione pratica che può sostenere un futuro inserimento lavorativo dopo la detenzione. Luana Ganzerli, volontaria della cooperativa, ha spiegato che questa sarà la prima volta in cui i capi realizzati dalle detenute verranno mostrati al di fuori del carcere, in un contesto pubblico e professionale come la Bologna fashion week.
Nei due anni precedenti, le detenute hanno lavorato sui modelli che sfileranno durante l’evento. Ogni capo sarà abbinato a un accessorio creato dalle stesse donne, sottolineando la cura artigianale e la varietà delle produzioni sviluppate in carcere. L’obiettivo è non solo presentare il loro lavoro ma aprire una possibilità di inclusione culturale e professionale, superando il confinamento fisico grazie a uno strumento creativo come la moda.
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Bologna fashion week: un’occasione di visibilità e integrazione
La Bologna fashion week rappresenta un appuntamento importante per il territorio e per la scena della moda locale e nazionale. Le serate del 23 e 24 maggio, che partiranno alle 21, si terranno nel Jr Hotel Amadeus e saranno un palco per sfilate, presentazioni e momenti di confronto. L’inclusione di Sartoria Gomito a Gomito tra i partecipanti segna una novità sociale, che lega arte, moda e reinserimento.
La partecipazione delle detenute ha una valenza simbolica forte. Luana Ganzerli ha aggiunto che si spera nelle prossime edizioni di poter concedere alle socie della cooperativa un permesso per partecipare direttamente alla sfilata o organizzare una diretta video dal carcere. Questi passi servirebbero a rafforzare il legame tra dentro e fuori, valorizzando il lavoro delle donne e promuovendo la loro visibilità anche in un contesto pubblico.
Il progetto sociale moda oltre le mura e i suoi principi
Moda oltre le mura è un progetto sociale che promuove attività lavorative e creative per detenuti, favorendo la loro rieducazione e la possibilità di ricollocamento nella società dopo la detenzione. Luca Sebastiani, avvocato e ideatore del progetto, ricorda come la cooperativa Gomito a Gomito sia una realtà rara nei penitenziari italiani, dove poche persone detenute accedono a un impiego.
Il progetto si basa sull’articolo 27 della Costituzione italiana, che sancisce il diritto alla rieducazione del detenuto, garantendo percorsi di lavoro come strumento di recupero sociale. La sfilata in occasione della Bologna fashion week diventa quindi una testimonianza concreta di questo principio, mettendo in evidenza come l’attività artigianale possa offrire una via diversa dalla recidiva criminale. La moda diventa così non solo espressione di creatività ma anche occasione di riscatto sociale.