Le borse europee hanno registrato una flessione a causa delle crescenti tensioni tra Israele e Iran, che hanno provocato un aumento del prezzo del petrolio. L’indice Ftse Mib di Milano ha chiuso in negativo con un calo dello 0,36%. Nel frattempo a Wall Street si prevede un’apertura in ribasso, mentre i mercati valutari e obbligazionari mostrano segni di debolezza. L’euro si mantiene sopra 1,13 dollari, ma i rendimenti dei titoli di stato italiani a 10 anni sono in crescita, ampliando lo spread con i bund tedeschi.
Movimenti dei mercati azionari in europa e negli stati uniti
Le principali piazze europee hanno reagito male all’inasprirsi della crisi tra Israele e Iran. L’indice Cac 40 di Parigi ha perso lo 0,87%, risultando il peggior listino continentale. Francoforte ha ceduto lo 0,64%, Madrid lo 0,41% e Londra il Ftse 100 ha terminato con un calo dello 0,17%. Non a caso, nel Regno Unito l’inflazione di aprile è salita al 3,5%, il livello più alto da oltre un anno. Questo scenario ha frenato le aspettative per il rally azionario in corso negli Stati Uniti, con Wall Street che si appresta a un avvio in ribasso. Nel campo valutario il dollaro ha perso terreno mentre l’euro ha guadagnato qualche posizione, scambiando a 1,1347.
Rafforzamento dei titoli legati alla difesa e andamento del settore a milano
Nel contesto di tensioni geopolitiche, i titoli legati al comparto difesa hanno registrato una crescita significativa. Su Piazza Affari il gruppo Leonardo ha chiuso in rialzo dell’1,29%, posizione di rilievo tra le blue chip. Anche fuori dal paniere principale il titolo Fincantieri ha incrementato il proprio valore, guadagnando l’1,75%. Questo interesse verso le società attive nella difesa riflette le preoccupazioni crescenti sul conflitto in Medio Oriente e l’effetto diretto sui mercati finanziari.
Leggi anche:
Andamento dei mercati obbligazionari e prezzo del gas
I mercati obbligazionari europei hanno visto un aumento dei rendimenti, con il Btp decennale italiano che ha superato il 3,68%, segnando un incremento di oltre qualche punto base. Di conseguenza si è ampliato anche il differenziale con il Bund tedesco a 102 punti. Nei mercati dell’energia, il gas naturale ha mantenuto quotazioni elevate. Sul mercato Ttf di Amsterdam, riferimento europeo, i prezzi sono cresciuti dell’1,65%, restando sopra la soglia dei 37 euro per megawattora. Questo mantiene alta l’attenzione sul settore energetico in un quadro di instabilità internazionale e pressioni sulle forniture.