Riprendono i presidi dei lavoratori dell’azienda Brivio e Viganò presso i punti vendita Esselunga di Milano e Settimo Milanese, a partire da ieri pomeriggio e continuando durante la notte. Questo annuncio è stato diffuso dalla Filt-Cgil, che esprime piena solidarietà nei confronti dei dipendenti coinvolti, sottolineando la frustrazione dovuta alla rottura delle trattative sia a livello sindacale che presso la Prefettura di Milano. La situazione si fa sempre più tesa, con i lavoratori determinati a far sentire la propria voce.
L’atteggiamento dell’azienda e la chiusura alle richieste
La Filt-Cgil Lombardia ha reso noto che, durante gli incontri recenti, l’azienda ha mostrato una “totale chiusura” riguardo alle richieste presentate dai lavoratori addetti alle consegne. Questa mancanza di volontà a dialogare ha spinto i dipendenti a organizzare un presidio di protesta, ritenuto indispensabile per chiedere condizioni lavorative più favorevoli. Il sindacato ribadisce come questa situazione di stallo si traduce in un ulteriore aggravio per i lavoratori, che già affrontano una realtà difficile e sfidante.
I lavoratori si sentono sottoposti a pressioni crescenti, senza il riconoscimento adeguato per il servizio prestato, soprattutto in un periodo come quello prenatalizio, in cui si osserva un notevole aumento nelle richieste di consegna. Questa fase dell’anno è notoriamente caratterizzata da un incremento significativo dei volumi di lavoro, ma senza alcun compenso aggiuntivo o riconoscimento. La Filt-Cgil ha evidenziato quindi l’assurdità della situazione, in cui chi lavora nel settore delle consegne a domicilio riceve un trattamento inadeguato rispetto agli sforzi richiesti.
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Lavoro precario e carico eccessivo
Il sindacato ha chiarito che i lavoratori impegnati nelle consegne già operano in condizioni di grande difficoltà. Essi sono sottoposti a turni intensi, che possono arrivare a sei giorni di lavoro a settimana, spesso prolungati tra le 12 e le 13 ore al giorno. Questa situazione non solo influisce sul benessere psicofisico dei lavoratori, ma solleva anche interrogativi sulla sicurezza sul lavoro. L’affaticamento e l’instabilità dei turni fanno parte della quotidianità, contribuendo all’innalzamento del rischio di incidenti e malesseri.
In aggiunta a ciò, la Filt-Cgil ha sollevato preoccupazioni in merito all’utilizzo di furgoni che spesso sono “sovraccarichi oltre i limiti consentiti dal Codice della Strada.” Questo comporta gravi rischi sia per la sicurezza individuale dei lavoratori sia per quella degli altri utenti della strada. La situazione esemplifica bene le criticità di un settore in cui la crescita della domanda è in evidente contrasto con il rispetto delle normative e la tutela dei diritti dei lavoratori. La Filt-Cgil continua pertanto a mobilitarsi per chiedere una revisione delle condizioni lavorative, affinché venga riconosciuto l’impegno e la professionalità di chi opera nel settore delle consegne.
Il futuro della vertenza e l’impegno del sindacato
I presidi dei lavoratori rappresentano un passo importante nella vertenza in corso e segnalano l’intensificarsi del conflitto sociale. La Filt-Cgil si dichiara pronta a sostenere gli addetti alle consegne in ogni forma di protesta necessaria fino a quando le loro richieste non verranno seriamente considerate. La situazione lavorativa nella logistica e nelle consegne è diventata sempre più precaria, e ora è il momento di affrontare le sfide con determinazione.
Il sindacato sta già pianificando ulteriori azioni e mobilitazioni per mantenere alta l’attenzione su questa problematica e creare un dialogo costruttivo con l’azienda. La speranza è che la pressione esercitata dai presidi possa portare a un’apertura nelle trattative, permettendo di giungere a un accordo che tuteli i diritti e i bisogni dei lavoratori, fondamentali per garantire un servizio di qualità ai cittadini. In un momento in cui la logistica gioca un ruolo chiave nelle dinamiche economiche, è cruciale che le aziende riconoscano e valorizzino gli sforzi e i sacrifici dei loro dipendenti.