Nel panorama economico e culturale italiano, un fenomeno innovativo sta guadagnando sempre maggiore rilevanza: l’arte corporate. Non si tratta più unicamente di un aspetto estetico delle aziende, ma di un elemento capace di rafforzare le relazioni tra le imprese e le comunità in cui operano. Questa pratica sta trasformando collezioni aziendali e iniziative artistiche in strumenti di coesione sociale e sviluppo economico, offrendo nuove opportunità per, nel contesto del lavoro e della cultura. Negli ultimi tre decenni, l’approccio nei confronti dell’arte è cambiato radicalmente, abbracciando settori diversi e creando uno spazio per il dialogo tra artisti e imprese.
L’evoluzione delle collezioni d’azienda in Italia
In Italia, il fenomeno delle collezioni d’azienda è relativamente recente, ma ha visto un’espansione notevole a partire dagli anni ’90. Inizialmente limitato a istituzioni finanziarie come banche e compagnie assicurative, oggi coinvolge una vasta gamma di settori, dall’aeronautica alla metalmeccanica. La motivazione che spinge le aziende a investire in arte è spesso radicata in una passione personale da parte degli imprenditori, ma questi progetti possono anche rappresentare una strategia di marketing efficace. L’arte è percepita come un mezzo per comunicare valori aziendali, creare innovazione e migliorare la reputazione sul mercato.
Le aziende si sono rese conto che l’arte non è semplicemente un complemento decorativo ma un fattore riqualificante dell’ambiente lavorativo. Le collezioni diventano così un modo per socializzare, stimolare la creatività e favorire il benessere dei dipendenti. Colmare il gap culturale rappresenta un valore aggiunto per le imprese che scelgono di farsi promotrici di eventi e iniziative artistiche sul territorio.
Opportunità territoriali attraverso l’arte contemporanea
Un esempio significativo di questa sinergia tra arte e azienda è rappresentato dal programma Ala for Art, avviato nel 2021 da Ala, un’azienda attiva nei settori aerospaziale, ferroviario e high-tech. Benedetta Scannapieco, project manager dell’iniziativa, spiega che il programma è nato in coincidenza con la quotazione in borsa dell’azienda ed è volto a generare un valore condiviso con gli stakeholder e con il territorio. L’headquarter si trova all’interno della Mostra d’Oltremare di Napoli, e l’obiettivo era di rendere più accoglienti gli spazi aziendali, oltre che di raccontare la propria storia alla città.
Il programma ha preso forma attraverso l’ideazione di Ala Art Prize, un premio di produzione che ha come scopo il sostegno artistico locale. Il concorso è aperto a tutti gli artisti, dando prioritario risalto a quelli con un legame diretto con la Campania, un’area che, fino a quel momento, era carente di iniziative di questo tipo. L’idea di fondare un premio è stata vista non solo come un sostegno alle arti, ma anche come un modo per inviare un messaggio positivo verso la comunità locale.
Investire nell’arte per un futuro migliore
Il vincitore di Ala Art Prize ha l’opportunità di ricevere un finanziamento di 10 mila euro per la produzione dell’opera e ulteriori 2 mila euro come compenso. Le opere selezionate per essere ospitate all’interno degli spazi comuni dell’azienda sono progettate specificamente per il contesto in cui verranno collocate, il che conferisce loro un valore aggiunto in termini di personalizzazione e integrazione con l’ambiente.
Scannapieco sottolinea l’importanza di un programma di acquisizione annuale per continuare a far crescere la collezione. Le decisioni sono guidate non solo dal budget, ma anche dalla qualità dei portafogli degli artisti in gara e dalla coerenza delle opere con i valori e gli spazi di Ala. In questo modo, l’azienda non solo supporta gli artisti, ma si presenta come un attore culturale attivo nel panorama locale, contribuendo alla valorizzazione della creatività e dell’arte contemporanea.
Attraverso un dialogo attivo e aperto tra le aziende e le comunità locali, l’investimento nell’arte può diventare un catalizzatore per il cambiamento sociale e culturale, attivando sinergie che vanno oltre il semplice scambio commerciale. Il futuro dell’arte corporate in Italia appare promettente, con un potenziale crescente di rinnovamento e innovazione nel settore.
Ultimo aggiornamento il 30 Settembre 2024 da Marco Mintillo