L'Aquila Calcio multato e costretto a giocare a porte chiuse dopo episodi di violenza

L’Aquila Calcio multato e costretto a giocare a porte chiuse dopo episodi di violenza

L’Aquila Calcio affronta gravi sanzioni dopo violenti episodi di tifoseria durante una partita di Serie D, con multe e partite a porte chiuse per garantire la sicurezza negli stadi.
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L'Aquila Calcio multato e costretto a giocare a porte chiuse dopo episodi di violenza - Gaeta.it

L’Aquila Calcio si trova ora in una situazione delicata dopo che il giudice sportivo ha inflitto una multa di tremila euro e ordinato di disputare una gara a porte chiuse. Questa decisione è il risultato di una serie di episodi violenti verificatisi nello stadio Gran Sasso d’Italia durante la partita di Serie D contro la Sambenedettese, svoltasi domenica scorsa. Gli eventi hanno sollevato preoccupazioni sulla sicurezza e sulla gestione delle tifoserie.

Gli episodi di violenza allo stadio

La partita di domenica scorsa ha preso una piega drammatica quando alcuni tifosi dell’Aquila hanno introdotto quattro fumogeni nella loro curva. La situazione è degenerata ulteriormente con il lancio di uno di questi fumogeni sul terreno di gioco, creando allarmanti condizioni di insicurezza. Secondo il rapporto redatto dal giudice sportivo, circa cinquanta tifosi sono stati coinvolti in una rissa, usando calci e pugni, oltre a oggetti pericolosi come cinture e aste di plastica.

Non solo, ci sono stati anche eventi di grave intimidazione, poiché due ultrà sono entrati nell’area degli spogliatoi, attaccando verbalmente e fisicamente i membri della squadra avversaria. Questi atti hanno comportato la necessità di un intervento da parte delle forze dell’ordine, segnalando un apparente fallimento nella gestione del pubblico presente allo stadio. La risposta immediata da parte delle autorità sportive è stata necessaria per cercare di riportare ordine e sicurezza agli eventi calcistici.

Provvedimenti disciplinari e reazioni delle due squadre

Oltre alla multa inflitta all’Aquila Calcio, il provvedimento disciplinare ha colpito anche la Sambenedettese, che si è vista infliggere una sanzione di 2.800 euro e una diffida. I tifosi della Sambenedettese sono stati coinvolti in analoghi atti di violenza, con l’introduzione di sette fumogeni e due petardi nel settore a loro riservato. Le autorità sportive hanno messo in evidenza che “non meno di cinquanta” tifosi sono stati coinvolti nella rissa, sottolineando l’importanza di garantire un ambiente di gioco sicuro.

Questi episodi di violenza non solo danneggiano l’immagine delle società coinvolte, ma mettono anche in discussione il tema della sicurezza negli stadi italiani. La condotta dei tifosi, che hanno lanciato insulti e minacce verbali, ha alimentato la tensione, giustificando le misure stringentizzate adottate dalle autorità calcistiche.

L’atteggiamento delle autorità e il sostegno dei soci argentini

Attualmente, le indagini da parte della polizia continuano per stabilire con precisione le responsabilità dei vari attori coinvolti negli scontri. Tre tifosi dell’Aquila che erano stati arrestati e posti agli arresti domiciliari, Fabio Ambrogi, Alessio Catelli e Vincenzo Fracassi, compariranno davanti al giudice per la convalida del fermo di polizia. Questo sviluppo sottolinea la serietà della situazione e la necessità di un intervento deciso per prevenire futuri incidenti.

In un contesto di crisi, L’Aquila Calcio ha ricevuto un messaggio di solidarietà da parte dei soci argentini, rappresentati anche da Claudio Destéfano, esperto di marketing sportivo. Il messaggio sottolinea l’importanza di ripristinare l’armonia all’interno del club e di far fronte insieme a questo periodo difficile. Questo sostegno evidenzia il forte legame e la responsabilità condivisa tra i membri del club e i propri tifosi.

Questi episodi dovrebbero fungere da campanello d’allerta per le autorità calcistiche a vari livelli affinché si prendano misure serie per garantire la sicurezza durante le partite e per promuovere un ambiente di rispetto e lealtà tra le diverse tifoserie.

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