L'albero di Natale di Rockefeller: una storia di emigrazione e gratitudine

L’albero di Natale di Rockefeller: una storia di emigrazione e gratitudine

La storia dell’albero di Natale del Rockefeller Center, simbolo di resilienza e comunità, affonda le radici nell’emigrazione italiana e celebra il sacrificio degli operai nel 1931.
L27Albero Di Natale Di Rockefel L27Albero Di Natale Di Rockefel
L'albero di Natale di Rockefeller: una storia di emigrazione e gratitudine - Gaeta.it

Di fronte alla maestosa bellezza dell’albero di Natale del Rockefeller Center a New York, è facile dimenticare le sue umili origini. Questo simbolo festivo, oggi associato a lussi e celebrazioni, racchiude invece una storia profonda di sacrificio e resilienza, legata all’emigrazione italiana. Nel Natale del 1931, un gruppo di operai italiani, stanchi eppure orgogliosi, decise di allestire un albero per onorare il lavoro svolto in una terra straniera, segnando così l’inizio di una tradizione che resiste nel tempo.

La storia di Cesidio Perruzza e i suoi compagni

La figura centrale di questa storia è Cesidio Perruzza, originario di San Donato Val di Comino, un piccolo comune in Italia. Arrivato negli Stati Uniti a soli 17 anni nel 1901, Cesidio si adattò rapidamente alla vita americana, lavorando in vari cantieri edili. Tuttavia, la sua vita prese una piega difficile con l’arrivo della Grande Depressione. L’America di quel periodo era caratterizzata da miseria e precarietà, ma anche dalla forza di volontà di chi cercava di costruire un futuro migliore per sé e per le proprie famiglie.

Cesidio si specializzò nell’uso di esplosivi, un’abilità che gli conferì il soprannome di “Joe Blaster”. Questo ruolo non solo lo rese un lavoratore essenziale nei cantieri, ma anche un simbolo di determinazione per molti altri immigrati italiani che, come lui, lottavano quotidianamente per raccogliere i frutti del proprio sudore e della propria fatica. Il Natale del 1931 rappresentò così un momento di celebrazione non solo personale, ma collettiva, per tutti quegli operai che diedero un contributo fondamentale alla costruzione del grattacielo RCA Building.

L’allestimento dell’albero di Natale

L’idea di realizzare un albero di Natale nacque dal desiderio di Cesidio di ringraziare la comunità e i colleghi per il loro lavoro. Così, con materiali reperiti in cantiere, come l’alluminio dei detonatori, allestì un abete che parlava di storie di fatica e speranza. I lavoratori italiani si unirono entusiasti all’iniziativa, decorando l’albero con ghirlande e luci in un gesto simbolico e affettuoso. Questo atto non fu solo un modo per celebrare il Natale, ma un tributo alla solidarietà e alla forza di una comunità di migranti.

La foto storica dell’albero del 1931, che ritrae oltre sessanta operai in cantiere a Manhattan vicino alla Cattedrale di San Patrizio, è diventata una testimonianza visiva di quel momento unico. Essa non rappresenta soltanto un ricordo nostalgico, ma anche un pezzo tangibile della storia dell’emigrazione italiana. L’albero divenne un simbolo di un’epoca e un legame tra il passato e il presente, dimenticato da molti ma guidato da un amore per la propria terra d’origine.

Il riconoscimento dell’eredità italiana

Nel 1999, la storia dell’albero di Natale e dei laboriosi emigranti di New York è riemersa quando Mario Cuomo, ex governatore di New York, donò una fotografia del periodo alla famiglia di Cesidio. In quel scatto, la presenza degli immigrati è palpabile, mostrando volti pieni di determinazione: una celebrazione della loro resilienza. Cuomo, con radici italiane, scrisse sulla foto: “New York ringrazia la gente di San Donato Val di Comino”, riconoscendo il contributo fondamentale degli immigrati nella costruzione della città.

Oggi, la storia di Cesidio Perruzza non è solo un ricordo, ma un’eredità che continua a ispirare. La clip “1931 brillano le luci a Manhattan”, in programma nei musei di Genova e San Donato Val di Comino, narra questa vicenda, utilizzando immagini e materiali d’archivio per collegare tutto il mondo alla fatica e alla gloria degli emigranti. La rilevanza di questo racconto va oltre il Natale, richiamando alla memoria la forza e la determinazione di chi ha costruito ponti tra culture e nazioni.

Questo albero, oggi adornato da milioni di luci e diventato un’icona nel mondo, porta con sé un messaggio profondo: ogni festa ha una storia, e dietro a ogni luce si cela la fatica di chi ha saputo ricominciare, vicino e lontano da casa.

Change privacy settings
×