Un singolare caso di truffa ha recentemente colpito due donne di Palma Campania, in provincia di Napoli, che, nella certezza di aver conseguito il certificato per diventare insegnanti di sostegno, si sono ritrovate coinvolte in una frode da ben 11mila euro. Le due docenti, una di 41 anni e l’altra di 43, hanno seguito un corso online, superato un esame il cui esito era stato falsificato e, incredibilmente, hanno insegnato nelle scuole per un periodo prolungato prima di rendersi conto della verità .
I dettagli della truffa: come è avvenuto il raggiro
Le due donne hanno pagato un’iscrizione di mille euro a testa, seguita da un saldo di 4500 euro ciascuna, per partecipare a quello che ritenevano fosse un corso legittimo di specializzazione per il sostegno. Questo percorso, effettuato interamente online, le ha portate al conseguimento di un attestato di Tirocinio Formativo Attivo che, a loro insaputa, era completamente falsificato. Tra il 2023 e il 2024, una di esse ha persino lavorato come insegnante per 18 mesi in uno dei quattro istituti interessati, abilmente ingannata dalla menzogna di un certificato non valido.
Le indagini sono state avviate dopo che uno dei dirigenti scolastici dell’istituto dove una delle donne insegnava ha notato delle incongruenze nel certificato di tirocinio presentato. Davanti all’evidenza, è emerso che le due insegnanti avevano operativo in classe senza alcun diritto e senza aver mai frequentato realmente un corso legittimo. Questo episodio ha messo in luce un grave problema di controlli nelle pratiche di assunzione nel settore educativo.
L’arresto dell’intermediario e le conseguenze legali
Dopo le segnalazioni giunte dai dirigenti scolastici, i Carabinieri di San Giuseppe Vesuviano hanno avviato un’inchiesta che ha condotto all’identificazione e alla denuncia di un 52enne, spacciatosi per intermediario. L’uomo, considerato il presunto artefice del raggiro, è stato accusato di truffa e falsità materiale. La sua azione ha provocato danni non solo alle due vittime, ma ha messo a repentaglio anche l’integrità del sistema educativo.
L’indagine ha rivelato che il truffatore ha agito in modo meticoloso, riuscendo a ingannare le due donne convincendole della validità del percorso formativo e dell’autenticità del titolo conseguito. Ora la giustizia dovrà fare il suo corso, con l’aggravante dell’ammontare considerevole di denaro sottratto alle vittime.
Prossimi passi: un’indagine più ampia
Le autorità si stanno attivando per capire se ci siano altre persone cadute in una trappola simile, complice la possibilità di un controllo inefficace sulle credenziali degli insegnanti. Potrebbe esserci un numero variabile di educatori che, pur non avendo i requisiti richiesti, continuano a svolgere il loro lavoro inconsapevolmente. Gli investigatori, in collaborazione con le istituzioni educative, cercheranno di far luce su questa situazione, elencando i passi necessari per garantire l’affidabilità del personale educativo nelle scuole.
Questo caso evidenzia una preoccupante falla nel sistema di monitoraggio e verifica, suggerendo che è urgente un aggiornamento delle procedure per evitare il ripetersi di situazioni analoghe. La fiducia nel sistema educativo è fondamentale, ed è fondamentale agire rapidamente per ripristinarla.