Il centro storico di cerveteri ospita sabato 5 luglio una serata dedicata al racconto di nina, un personaggio che porta sul palco vicende intense legate alla roma del 1943. L’appuntamento in via di santa maria, vicino al jolly bar, si inserisce nell’evento “cerveteri città in scena” e segna l’inizio dell’estate caerite 2025. Questa rappresentazione nasce da un testo di mariella pizziconi che cura anche la regia. La protagonista militante, interpretata da stefania ranieri, riflette il vissuto di tante donne segnate dalla guerra e dalla perdita.
Il monologo “nina”: un viaggio nel cuore di san lorenzo durante la seconda guerra mondiale
“Nina” è un monologo che mette in scena la vita di una donna romana durante il drammatico bombardamento del quartiere san lorenzo, avvenuto il 19 luglio del 1943. La vicenda si concentra sulla resistenza quotidiana di questa madre di quattro figli, che affronta le difficoltà della guerra senza la presenza del marito, spedito al fronte. Il testo di mariella pizziconi racconta con grande intensità quell’episodio storico e i suoi effetti personali, utilizzando una narrazione che mescola dolore e speranza.
Il quartiere san lorenzo era, come molte altre zone della capitale, teatro di tensioni profonde in quegli anni. Quel giorno di luglio, nell’afa estiva, si trasformò in una scena di sangue e devastazione. Durante lo spettacolo, il pubblico viene trasportato in quelle strade, vivendo attraverso nina il senso di perdita e abbandono che colpì molti abitanti. La guerra mostra il volto spietato delle scelte politiche e militari, ma rivela anche la resilienza delle persone comuni. Le parole e la performance si inseriscono in un racconto che rimanda a figure di riferimento della storia del teatro romano, arricchendo così la memoria collettiva di quel periodo.
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Stefania ranieri: un’interpretazione che evoca anna magnani e la romanità antica
Da cinque anni stefania ranieri dà voce e corpo a nina, un personaggio che ha conquistato un numero crescente di spettatori in teatro. La sua interpretazione ha ricevuto lodi da più parti, in particolare per il modo in cui riesce a incarnare la romanità di un tempo, quella genuina, viscerale. Non sorprende, quindi, che la critica l’abbia più volte paragonata allo stile recitativo di anna magnani, attrice simbolo del cinema italiano che ha sempre saputo rendere vivi i drammi e le emozioni della gente romana.
Il lavoro di ranieri si distingue per la capacità di rimanere fedele al contesto storico, ma allo stesso tempo di portarvi un calore umano che arriva dritto allo spettatore. Il monologo è ormai un piccolo caso culturale. Nel 2024, “nina” è stato candidato a vari premi e ha conquistato il secondo premio speciale del pubblico in una rassegna romana ben conosciuta, confermando il fascino che questo racconto riesce a esercitare. Per la prima volta proprio a cerveteri, nina esce dalla scena tradizionale per avvicinarsi al pubblico, rompendo la barriera tra attore e spettatore.
Il contesto storico e sociale nel monologo: donna, madre e il peso della guerra
“Nina” racconta una realtà femminile che in tanti momenti della storia rischia di passare in secondo piano. La protagonista è una donna sola, responsabile della crescita dei figli in assenza del marito. Il dramma si svolge nel 1943, anno in cui roma vive tensioni crescenti e distruzioni che cambiano la vita di ogni famiglia. Il bombardamento di san lorenzo, con le sue conseguenze tragiche, è il punto centrale del racconto, ma il testo non si limita a raccontare solo la violenza della guerra.
Emergono aspetti umani profondi come il senso di abbandono e tradimento. Nina si ritrova a fare piccoli lavori per mantenere la famiglia. Alla fine, un colpo del destino la pone di fronte a una figura inattesa: il papa, che per lei rappresentava una sicurezza, ma che invece appare come un simbolo di delusione. Questo momento personale si sovrappone alle ferite della guerra e riflette le contraddizioni di un tempo difficile.
Il monologo mostra anche come la vita continui dopo i traumi più forti. Nina, nonostante le perdite, non si arrende. Il quartiere diventa quasi come una famiglia, un luogo di condivisione dove i legami si rinsaldano nel dolore. È una storia di sopravvivenza, di sentimenti che non si possono cancellare nemmeno dal fragore delle bombe.
Cerveteri città in scena: l’evento che porta il teatro nelle vie del centro storico
La scelta di ambientare nina nelle vie del centro storico di cerveteri aggiunge valore a questa rappresentazione. Il teatro si fa esperienza condivisa, viva e parte della comunità. Sabato 5 luglio, in via di santa maria, il pubblico potrà vivere questo incontro ravvicinato con la storia raccontata attraverso la voce di stefania ranieri. L’evento fa parte della prima edizione di “cerveteri città in scena”, un appuntamento dedicato alla cultura e all’arte che inaugura la stagione estiva della città.
La formula che rompe la quarta parete permette a nina di uscire dal palco tradizionale per attraversare il pubblico e farsi sentire più vicina. Questa scelta mette in luce la volontà di far rivivere la storia in modo diretto e senza mediazioni, dando spazio alle emozioni e a un racconto che si sentiva necessario riportare alla luce. È un’occasione per incontrare un teatro intenso, fatto di parole e corpo, in un contesto dove la storia e la memoria si intrecciano con la vita di oggi.