Un recente studio ha acceso i riflettori sulla possibilità che la vita non abbia avuto origine solamente sulla Terra, ma possa essersi diffusa nello spazio attraverso minuscole particelle invisibili. L’idea che comete e asteroidi possano trasportare validi elementi biologici mostra nuove prospettive su come la vita possa esistere in altre parti della galassia. Questo articolo esplorerà i risultati della ricerca, analizzando l’origine della vita sulla Terra e come essa possa eventualmente raggiungere altri mondi.
Origini della vita sulla Terra
Molti scienziati si interrogano da tempo sul mistero delle origini della vita. La Terra, con i suoi 4,53 miliardi di anni, ha visto la comparsa di segni di vita risalenti a circa 3,5 miliardi di anni fa. Tuttavia, ci sono indizi di eventi biologici ancora più antichi, che suggeriscono che la vita potrebbe essersi manifestata nel nostro pianeta anche solo 500 milioni di anni dopo la sua formazione. Resta comunque incerto se la vita sia nata autonomamente sulla Terra oppure se si sia manifestata da altre parti dell’universo.
Lo studio condotto da Osmanov presenta un’ipotesi intrigante: la polvere cosmica potrebbe non solo aver sfiorato la Terra, ma rappresentare anche un vero e proprio veicolo per la vita proveniente da altri mondi. Secondo gli studiosi, se particelle di polvere planetaria riescono a sfuggire all’attrazione gravitazionale di un pianeta sotto l’effetto della pressione di radiazione, potrebbero lasciarlo per viaggiare verso sistemi stellari lontani, portando con sé potenziali briciole di vita.
Polvere cosmica: vettore di vita attraverso il sistema solare
L’idea che comete e asteroidi fungano da trasportatori per la vita è supportata da studi scientifici precedenti. Quando questi corpi celesti impattano su pianeti, i particolari granuli di polvere cosmica possono mescolarsi con le particelle già esistenti su quei pianeti. Pertanto, per trasportare la vita, la polvere cosmica deve provenire da qualche luogo in cui vita era ormai presente.
La ricerca ha anche evidenziato che piccole percentuali di particelle di polvere provenienti dall’atmosfera della Terra hanno effettivamente la capacità di sfuggire alla gravità terrestre. Questo fenomeno apre la strada alla possibilità che tali particelle possano viaggiare nello spazio, contribuendo a un potenziale scambio biologico tra pianeti.
Meccanismo di diffusione e velocità di viaggio
Affinché la vita possa viaggiare attraverso lo spazio interstellare su granelli di polvere, è necessario che sia incredibilmente resistente. La vita, in questo caso, dovrebbe essere in grado di sopportare le avversità del viaggio, inclusi i pericoli associati alla radiazione cosmica e alle temperature estreme. Se le forme di vita complesse non fossero in grado di resistere, le molecole più semplici potrebbero invece farcela.
Uno studio recente ha rivelato che nel corso di un periodo di 5 miliardi di anni, i granelli di polvere cosmica potrebbero coprire fino a 100.000 sistemi stellari, espandendo così le possibilità di incontrare forme di vita in altri luoghi dell’universo. Questa scoperta, sullo sfondo dell’equazione di Drake, suggerisce una presenza più diffusa di particelle di polvere planetaria nella galassia, potenzialmente cariche di elementi biologici. La dinamica della diffusione di queste particelle offre nuovi spunti di riflessione per i ricercatori e invita a esplorare ulteriormente le origini e la distribuzione della vita nell’universo.
Ultimo aggiornamento il 2 Ottobre 2024 da Elisabetta Cina