La scoperta della legge di gravità da parte di Leonardo da Vinci due secoli prima di Newton

La scoperta della legge di gravità da parte di Leonardo da Vinci due secoli prima di Newton

Recenti ricerche sul Codice Arundel di Leonardo da Vinci suggeriscono che il genio rinascimentale anticipò la legge di gravità, sfidando le convenzioni storiche e rivalutando il suo impatto sulla scienza moderna.
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La scoperta della legge di gravità da parte di Leonardo da Vinci due secoli prima di Newton - Gaeta.it

Nel mondo della scienza e della cultura, il nome di Leonardo da Vinci è sinonimo di genio e innovazione senza tempo. Recenti ricerche hanno rivelato che Leonardo potrebbe aver formulato idee fondamentali sulla legge di gravità ben prima di Isaac Newton, proponendo un’analisi che sfida le convenzioni storiche. Questa scoperta è emersa dallo studio approfondito del Codice Arundel, un testo poco conosciuto ma di grande valore storico e scientifico.

Il codice arundel: una preziosa testimonianza

Il Codice Arundel è considerato una delle opere meno celebri di Leonardo, ma riveste un’importanza fondamentale nella comprensione del suo pensiero scientifico. Questa raccolta di 283 fogli, realizzata tra il 1478 e il 1518, comprende una serie di disegni e scritti riguardanti varie discipline, come architettura e ingegneria idraulica. Originariamente appartenuto a Henry Howard, XXII conte di Arundel, questo codice offre uno sguardo unico sulla vita e le scoperte di Leonardo, che ha fuso arte e scienza in un’unica visione.

Il formato dei fogli, generalmente di 21×15 centimetri, presenta una scrittura caratteristica di italiano rinascimentale, spesso in forma speculare, tipica dello stile di Leonardo. Molti dei suoi disegni e appunti risalgono a momenti chiave della sua vita, documentando le sue esplorazioni mentali e pratiche. Tra i contenuti, si trovano anche annotazioni personali, come il triste messaggio sulla morte di suo padre, un documento che illumina la dimensione umana del grande artista-scienziato.

La conservazione del codice è stata eccezionale, considerando la sua antichità. Oggi è custodito presso la British Library di Londra, dove continua a attirare l’attenzione di studiosi e appassionati. La sua analisi non solo svela la genialità di Leonardo, ma ci invita anche a riconsiderare il contesto storico dello sviluppo scientifico dell’epoca.

La legge di gravità nelle opere di leonardo

Leonardo ha affrontato il tema della gravità con un approccio pratico e intuitivo, come dimostrato da uno dei disegni contenuti nel Codice Arundel. Questi schizzi illustrano un recipiente che versa liquido, creando un triangolo rettangolo rispetto al movimento dell’acqua e al moto del recipiente stesso. Questo disegno non è solo un semplice schizzo, ma rappresenta un’anticipazione della comprensione della gravità. Attraverso questa osservazione, Leonardo ha compreso che il movimento dell’acqua è influenzato dalla forza di gravità.

La formulazione che ne risulta è l’“equazione del moto”, un concetto che prefigura le idee sulla dinamica degli oggetti. La capacità di Leonardo di collegare il movimento del recipiente alla caduta dell’acqua mostra un’intuizione avanzata per l’epoca. Leonardo, quindi, ha esplorato le leggi della fisica con un metodo che anticipa in modo sorprendente le scoperte di scienziati successivi, come Galileo e Newton.

Questo suggerisce che la nostra comprensione della storia della scienza potrebbe dover essere rivista, attribuendo a Leonardo un ruolo di preminenza nello sviluppo delle idee che hanno successivamente plasmato la fisica moderna. La sua capacità di osservare e documentare fenomeni naturali ha permesso a Leonardo di riflettere su leggi che avrebbero trovato una concretezza solo in epoche successive.

Gli impatti delle recenti scoperte sulla percezione di leonardo

Le recenti scoperte riguardo alla legge di gravità di Leonardo hanno suscitato un rinnovato interesse per il suo lavoro e il suo pensiero innovativo. Studiosi come il professor Morteza Gharib, del California Institute of Technology, hanno dedicato attenzione al Codice Arundel, rivelando come la genialità di Leonardo superi di gran lunga la sua epoca. Gharib ha osservato la presenza di un “triangolo misterioso” nel codice, la cui funzionalità permette di comprendere gli effetti della gravità in modo visivo e pratico.

Analisi avanzate mediante strumenti digitali hanno permesso di “dar vita” agli schizzi di Leonardo, rendendo più comprensibile la sua concezione della fisica. Questo approccio ha svelato dettagli finora trascurati nella comprensione degli esperimenti gravitazionali di Leonardo, dimostrando come avesse già separato e analizzato le forze coinvolte nella caduta degli oggetti.

Il riconoscimento che Leonardo avesse potenzialmente formulato concetti di gravità due secoli prima della loro ufficializzazione da parte di Newton spinge a rivalutare l’impatto del suo pensiero scientifico. La risonanza di tali scoperte si estende ben oltre il campo della scienza, influenzando anche la percezione dell’arte e della cultura rinascimentale, creando un legame indissolubile tra scienza e creatività che continua a ispirare generazioni.

Leonardo da Vinci rimane un faro di intelligenza e curiosità, le cui intuizioni, oggi più che mai, confermano la sua posizione come uno dei più grandi pensatori della storia. La certezza che studiò la legge di gravità prima di Newton non è solo un tributo alla sua genialità, ma un invito a esplorare le meraviglie delle sue opere in modo nuovo e multidimensionale.

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