La russia schiera 50mila soldati per un’offensiva decisiva a sumy, vicino al confine ucraino

La russia schiera 50mila soldati per un’offensiva decisiva a sumy, vicino al confine ucraino

Il conflitto tra russia e ucraina si concentra su sumy, con mosca che mobilita oltre 50mila soldati per creare una zona cuscinetto, mentre kiev resiste tra carenze difensive e attacchi di spionaggio.
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L'articolo analizza l'intensificarsi del conflitto tra Russia e Ucraina nella regione di Sumy, evidenziando la massiccia mobilitazione russa, le difficoltà difensive ucraine e le strategie di guerra ibrida di Mosca, tra cui il reclutamento di minori per attività di spionaggio e sabotaggio. - Gaeta.it

Il conflitto tra russia e ucraina si sta concentrando sempre più nella regione di sumy, a pochi chilometri dal confine. Mosca ha mobilitato decine di migliaia di soldati in vista di una nuova offensiva che potrebbe cambiare gli equilibri sul campo. Kiev denuncia una strategia russa che punta a creare una zona cuscinetto per respingere le operazioni ucraine con i droni. Nel frattempo, le forze ucraine cercano di organizzare una difesa tra mancanza di risorse e attacchi non solo militari ma anche di spionaggio e sabotaggio.

La nuova concentrazione dei soldati russi verso sumy e la strategia militare messa in campo

Nei primi mesi del 2025 il cremlino ha spostato una parte significativa del suo esercito verso la regione di sumy, una zona da tempo ambita per la sua posizione vicina al confine ucraino. Gli analisti di kiev stimano che siano ormai oltre 50mila i soldati russi schierati, quasi tre volte superiori rispetto alle truppe ucraine presenti nell’area. Vladimir putin ha più volte ribadito che l’obiettivo è creare una “zona cuscinetto” per limitare le azioni ucraine, soprattutto quelle condotte con droni e armi a lungo raggio.

La riorganizzazione delle forze russe dopo kursk

L’offensiva russa ha cambiato ritmo dopo la conclusione delle operazioni nella regione di kursk, dove a fine 2024 l’esercito ucraino aveva preso il controllo di alcune zone. Questo ritiro ha liberato risorse in uomini e mezzi che ora mosca può inviare su sumy. Un ruolo centrale in questa fase lo ha avuto il generale aleksandr syrskiy, comandante supremo delle forze ucraine, che ha definito la tattica russa come un tentativo di logoramento basato sul grande numero di soldati schierati e la possibilità di rimpiazzare rapidamente le perdite.

La situazione indica che la russia punta a mettere in crisi le difese ucraine con una pressione numerica molto superiore. Lo scenario diventa ancora più teso se si considera la difficoltà di kiev nel garantire difese solide e moderne nella regione di confine. Mosca mira dunque a sfruttare questo vantaggio per avanzare lungo il confine, aumentando il controllo dell’area e riducendo la capacità di reazione delle truppe ucraine.

La linea del fronte a sumy e la difficile resistenza ucraina

La linea del fronte si è estesa fino a superare 1.200 chilometri, con sumy tra i punti più caldi e battuti da entrambe le parti. L’esercito ucraino ha inviato unità d’élite, come il gruppo timur delle forze speciali hur, per contenere le spinte nemiche. Questi reparti si sono dimostrati in grado di rallentare l’avanzata russa, mettendo in campo contrattacchi mirati. I comandanti locali ammettono però che il bilancio rimane in bilico, soprattutto a causa della sproporzione nei numeri: in media la russia perde 300-400 uomini al giorno, ma continua a rinforzare la prima linea con nuove riserve.

Carenze nelle difese ucraine

La difficoltà principale per kiev resta la mancanza di infrastrutture difensive adeguate. Dopo il disordinato ritiro da kursk, molti soldati ucraini si sono trovati senza trincee moderne e con una copertura aerea debole. Le postazioni difensive sono risultate obsolete rispetto al nuovo tipo di guerra fatta di droni, artiglieria di precisione e attacchi da distanza. Kyrylo, un comandante di fanteria, ha sottolineato che gli apparati di difesa sembravano ancora orientati a contrastare attacchi di carri armati, mentre la realtà sul campo è molto diversa e richiede strategie più flessibili e moderne.

I combattimenti si svolgono in condizioni estenuanti, con i soldati costretti a resistere a ondate continue di attacchi e bombardamenti. Le perdite fra le truppe ucraine pesano sempre di più, soprattutto tenendo conto delle difficoltà a rifornire e riorganizzare le posizioni. Il fronte di sumy si conferma quindi uno degli snodi decisivi dell’intero conflitto, dove le capacità di resistenza di kiev potrebbero influenzare gli sviluppi nei prossimi mesi.

La guerra ibrida di mosca: reclutamenti, sabotaggi e il caso del minorenne arrestato a dnipro

Accanto agli scontri militari, kiev deve affrontare una forma di guerra meno visibile ma altrettanto pericolosa. Il financial times ha rivelato che i servizi di sicurezza ucraini hanno fermato un adolescente di sedici anni, arruolato attraverso telegram da agenti dell’fsb russo. Il ragazzo stava scattando foto a una base militare a dnipro, fornendo dati che potevano guidare attacchi missilistici. Pochi giorni dopo, la città ha subito un bombardamento che ha causato 20 vittime e oltre 170 feriti.

Questo episodio riflette una strategia moscovita che coinvolge il reclutamento di giovani ucraini per attività di spionaggio e sabotaggio. Dal 2023, gli arresti per azioni legate a sabotaggi o terrorismo commissionati dai servizi russi hanno superato le 700 unità, fra cui molti minorenni. Gli adolescenti vengono attratti con offerte di denaro, da 100 fino a mille euro, e inviati a documentare postazioni militari, compiere incendi o piazzare esplosivi. Alcuni perfino credevano di prendere parte a giochi o missioni virtuali organizzate tramite chat, senza capire quale fosse il reale scopo.

Dinamiche del reclutamento e controllo sul territorio

L’inganno si basa su geolocalizzazioni e immagini che l’intelligence russa utilizza per colpire con precisione i bersagli in ucraina. Questa dimensione della guerra crea un clima di sfiducia e pericolo costante anche dietro le linee difensive. Kiev ha risposto con campagne di sensibilizzazione rivolte ai giovani, con manifesti e lezioni nelle scuole che puntano a impedire reclutamenti e ad indirizzare l’attenzione sulle conseguenze dei comportamenti.

Le leggi in vigore sotto lo stato di duemilaventisei prevedono che anche i minori sospettati di attività legate all’intelligence nemica rischiano processi nei tribunali militari o penali con pene severe, comprese condanne fino all’ergastolo. Questo rende drammatica la condizione di tanti ragazzi coinvolti, spesso senza reale consapevolezza, nel conflitto. La combinazione tra guerra sul campo e guerre parallele rende il quadro dell’offensiva in sumy ancora più complesso e delicato.

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