La guerra in ucraina prosegue tra attacchi militari e tensioni diplomatiche. La russia continua la sua offensiva, ampliando il controllo su territori chiave nonostante le richieste di pace arrivate dagli stati uniti attraverso donald trump. Le forze di mosca hanno guadagnato terreno significativo negli ultimi mesi, mentre kiev risponde con azioni mirate su infrastrutture russe. L’escalation di combattimenti sul campo riflette una crisi tuttora irrisolta e soggetta a continui sviluppi.
La strategia militare russa e i progressi territoriali in ucraina
L’esercito russo ha accelerato le sue operazioni militari sul territorio ucraino da ormai quattro mesi consecutivi. A luglio, mosca ha ottenuto il maggior avanzamento territoriale dal novembre scorso, estendendo la sua presenza di oltre 700 chilometri quadrati. Secondo i dati forniti dall’istituto isw, l’avanzata netta di mosca lo scorso mese ha superato di gran lunga quella di kiev, che ha riconquistato appena 79 chilometri quadrati.
Conquista di chasiv yar
Il presidente russo vladimir putin ha sottolineato l’importanza delle conquiste recenti, citando in particolare la presa della città di chasiv yar, uno snodo logistico cruciale nell’est dell’ucraina. Questo risultato permette a mosca di assicurare linee di rifornimento e prepara il terreno per nuovi assalti verso ovest. La città era al centro di duri combattimenti da quasi diciotto mesi.
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La tattica russa si basa su una serie di avanzate incrementalista. La concentrazione di risorse in quest’ultima fase punta a riprendere terreno e modificare l’equilibrio lungo il fronte. I reportage da villaggi come kostiantynivka e pokrovsk descrivono un rapido cambiamento del controllo territoriale, con i droni russi capaci di penetrare in zone che finora erano ritenute relativamente sicure da kiev.
Le reazioni di donald trump e le tensioni diplomatiche sul cessate il fuoco
Nonostante l’offensiva russa, donald trump ha rilanciato la sua richiesta di pace con un netto ridimensionamento del tempo utile per trovare un accordo. Da 50 giorni ha abbassato la soglia a 12 giorni per raggiungere un cessate il fuoco, esprimendo delusione verso il presidente putin e definendolo “un tipo tosto”. Trump ha ricordato che diversi colloqui con mosca avevano lasciato sperare in una soluzione, ma la ripresa dei bombardamenti ha infranto ogni aspettativa.
Il presidente americano ha suggerito che putin forse mira a controllare l’intera ucraina, ma ha definito improbabile il successo totale della russia. Le sue dichiarazioni evidenziano un clima di sfiducia verso i negoziati, mentre a kiev la riduzione dei tempi per la pace è stata accolta con favore e potrebbe spingere l’occidente a sostenere con maggiore urgenza l’ucraina.
Il presidente ucraino volodymyr zelensky ha riconosciuto la difficoltà della situazione sul fronte, affermando che le forze russe procedono con lentezza ma non fermano l’avanzata. La pressione di mosca si concentra in diverse aree chiave, in cui gli ucraini temono l’accerchiamento e la perdita di punti strategici.
La battaglia di pokrovsk e la minaccia di accerchiamento
L’area intorno a pokrovsk si conferma un punto critico del conflitto. Le forze russe hanno tentato più volte di espandersi nella zona a costo di gravi perdite umane. Un ufficiale ucraino ha descritto il quadro come “molto negativo”, evidenziando il rischio che le truppe di myrnohrad, vicina a pokrovsk, possano restare tagliate fuori in una manovra di accerchiamento.
I russi hanno avanzato nei villaggi limitrofi, come rodynske, e si avvicinano ai margini di biletske, mettendo a rischio importanti linee di rifornimento ucraine. Le valutazioni sono state confermate da fonti sul campo, tra cui agenti di polizia e militari. Le condizioni ricordano l’assedio subito da altre città l’anno precedente, come avdiivka e vuhledar, dove la resistenza si era prolungata ma con perdite significative.
Pressione crescente in donetsk
Viktor tregubov, portavoce delle forze ucraine in quella regione, ha parlato di un continuo aumento della pressione lungo tutta la linea orientale, con attacchi concentrati soprattutto da reparti di fanteria. Ha sottolineato che ogni perdita russa è rapidamente compensata da nuovi uomini impegnati nell’assalto.
Tre città chiave in bilico tra controllo russo e resistenza ucraina
Nonostante i progressi russi siano finora stati di piccoli insediamenti, l’intensificazione dell’avanzata ha avuto impatti strategici importanti. La mappa aggiornata di deepstate mostra come l’accerchiamento previsto di pokrovsk, kostiantynivka e kupiansk potrebbe mutare drasticamente l’assetto del fronte nel breve periodo.
Il controllo di chasiv yar da parte della russia offre un’importante base da cui lanciare attacchi verso queste città. La caduta di tali centri avrebbe ripercussioni notevoli per kiev. Perdere pokrovsk, kostiantynivka e kupiansk significherebbe lasciare esposti altri territori della regione donetsk, ponendo in difficoltà le difese ucraine sul fronte interno.
Senza queste città, le truppe ucraine mancherebbero di punti di appoggio fondamentali per rifornimenti e per esercitare il controllo. Le forze russe potrebbero così volgere la loro attenzione verso kramatorsk e sloviansk, le città più importanti ancora in mano a kiev nella zona, espandendo ulteriormente la loro influenza.
Implicazioni per dnipro e territori agricoli
La scomparsa di questi centri aprirebbe un vasto tratto di terreno agricolo senza punti di difesa naturali, complicando parecchio la tenuta ucraina e la protezione della città di dnipro, nodo nevralgico per le operazioni ucraine.
Attacchi ucraini con droni sulle infrastrutture russe
Mentre la guerra sul campo intensifica l’impatto territoriale, l’ucraina ha portato a termine una serie di attacchi mirati con i droni contro impianti industriali situati in vari oblast russi. Tra le zone colpite figurano ryazan, penza e samara, dove funzionari locali hanno confermato i danni a raffinerie di petrolio e altre strutture strategiche.
A ryazan una raffineria è stata colpita direttamente, mentre a penza è stato bersaglio l’impianto elettropribor. Canali sia filorussi che indipendenti hanno riportato diverse esplosioni in città. Nella regione di samara è andata a fuoco la raffineria novokuibyshevsky, con immagini che mostrano vaste fiamme.
Gli attacchi hanno provocato almeno tre morti nella regione di rostov. Le autorità russe hanno segnalato l’intercettazione di 112 droni nelle ultime ore, lanciati dall’ucraina in un’azione coordinata studiata per colpire infrastrutture vitali e minare la capacità di mosca di proseguire le operazioni con rifornimenti regolari.
Gli attacchi con i droni testimoniano una strategia ucraina che punta a colpire i punti deboli logistici e a imporre costi crescenti alla macchina militare russa. Questo fronte della guerra si sviluppa parallelamente agli scontri sul terreno, senza soluzione di continuità.