La ricostruzione degli edifici ater all’aquila riprende slancio dopo 16 anni dal sisma del 2009

La ricostruzione degli edifici ater all’aquila riprende slancio dopo 16 anni dal sisma del 2009

La ricostruzione degli immobili Ater danneggiati dal terremoto dell’Aquila del 2009 avanza grazie allo sblocco dei fondi Cipess, con il coordinamento tra governo Meloni, regione Abruzzo e struttura tecnica di missione.
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La ricostruzione delle case popolari danneggiate dal terremoto dell’Aquila del 2009 è finalmente in movimento grazie a nuovi fondi e a una maggiore collaborazione tra governo e regione, riportando speranza alle famiglie ancora in attesa. - Gaeta.it

La ricostruzione degli immobili pubblici danneggiati dal terremoto che ha colpito l’aquila nel 2009, resta una questione aperta dopo più di sedici anni. Le ultime settimane hanno segnato però una svolta importante, grazie a una nuova interlocuzione tra le autorità regionali e il governo centrale. I fondi per riparare e ricostruire gli alloggi popolari stanno finalmente arrivando, portando speranza alle tante famiglie ancora in attesa.

Una ferita aperta: il ritardo nella ricostruzione degli edifici ater

Il terremoto che ha devastato l’aquila nel 2009 ha lasciato dietro di sé una ferita profonda nella città e in tutto il territorio circostante. L’edilizia residenziale pubblica, gestita dall’azienda territoriale per l’edilizia residenziale della provincia, è rimasta per anni in uno stato di stallo. Secondo quintino antidormi e luca rocci, rispettivamente presidente del cda e componente dell’organismo politico dell’ater designati dalla maggioranza di centrodestra della regione abruzzo, la lentezza nella programmazione e nell’erogazione dei fondi ha prolungato inutilmente le difficoltà. Questi ritardi hanno impedito interventi fondamentali per centinaia di famiglie che vivono negli edifici colpiti dal sisma. Il problema, dicono, è stato aggravato dall’aumento dei costi nel campo dell’edilizia a causa di fattori esterni, costringendo a rivedere i bilanci e a cercare nuove risorse. Alcuni edifici sono stati comunque ricostruiti con risorse ministeriali e grazie a incentivi come il superbonus 110%, ma la maggior parte delle case popolari attende ancora.

La collaborazione con la struttura tecnica di missione nella presidenza del consiglio

Un elemento chiave per sbloccare la situazione è stata la collaborazione con la struttura tecnica di missione presso la presidenza del consiglio dei ministri, guidata da mario fiorentino. Questa struttura segue da vicino la ricostruzione post-terremoto dell’aquila, aggiornando costantemente il fabbisogno finanziario necessario per completare gli interventi. L’interlocuzione avviata con questa squadra tecnica ha permesso di mettere a fuoco quanti e quali fondi servono nella realtà odierna, portando alla definizione di un quadro più chiaro e realistico. La presenza di fondi cipess specifici per la ricostruzione degli immobili ater non è mai stata messa in discussione, ma fino a oggi sono mancati i tempi e la volontà per un rapido stanziamento. Con questo dialogo costante, le risorse cominciano a fluire più concretamente.

Il nuovo corso con il governo meloni e la regione guidata da marco marsilio

Il governo guidato da giorgia meloni ha dato un impulso deciso a questa partita, confermando in maniera chiara che la ricostruzione delle case popolari è una priorità. quintino antidormi e luca rocci hanno lavorato a stretto contatto anche con la giunta regionale di marco marsilio per fare pressione sul governo centrale. Questo coordinamento tra i diversi livelli istituzionali ha portato allo sblocco dei fondi cipess destinati alla ricostruzione abitativa. Tali risorse sono fondamentali per rispondere a una situazione che dura da anni e che, secondo i due amministratori, riguarda non solo l’edilizia ma anche la coesione sociale e la rigenerazione urbana. Il diritto alla casa, spiegano, va tutelato con fatti concreti più che con parole. Nel frattempo, anche se l’attuale cda non ha responsabilità passate, si manifesta attenzione verso gli inquilini che sopportano da troppo tempo disagi significativi, in attesa di intervenire definitivamente.

L’importanza di restituire dignità agli inquilini e rilanciare l’abitare pubblico

Riprendere la ricostruzione degli immobili ater significa tornare a garantire un’abitazione sicura a chi l’ha persa. Questo non si limita a un intervento tecnico ma si lega a un valore civile e sociale. Nel contesto dell’aquila rimasto segnato dal sisma e dai lunghi anni di attesa, riattivare i cantieri e consegnare case rinnovate ai residenti rappresenta una priorità che coinvolge diversi aspetti della vita cittadina. La battaglia per la ricostruzione si fa allora anche battaglia per la dignità delle persone e la tenuta del tessuto sociale. La svolta di queste settimane indica una direzione più concreta e orientata ai risultati, in cui i fondi arrivano e gli interventi si mettono in moto. Restituire gli immobili danneggiati significa restituire un pezzo di normalità e stabilità a chi ha vissuto duri mesi e anni di sospensione.

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