Quasi mezzo miliardo di crediti d'imposta edilizi bloccati tra frodi e controlli nel 2025

Quasi mezzo miliardo di crediti d’imposta edilizi bloccati tra frodi e controlli nel 2025

Le cessioni di crediti d’imposta legate ai bonus casa continuano a pesare sul sistema fiscale italiano, con frodi e abusi rilevati dall’agenzia delle Entrate che intensifica i controlli anche nel 2025.
Quasi Mezzo Miliardo Di Credit Quasi Mezzo Miliardo Di Credit
Le cessioni di crediti d’imposta legati ai bonus casa continuano a generare frodi significative, spingendo l’Agenzia delle Entrate a intensificare i controlli per bloccare abusi e limitare le perdite fiscali anche nel 2025. - Gaeta.it

Le cessioni di crediti d’imposta legate ai bonus casa continuano a pesare sul sistema fiscale italiano anche nel 2025, nonostante il divieto imposto dal governo per contenere le perdite nei conti pubblici. Le verifiche dell’agenzia delle Entrate segnalano un numero crescente di frodi e tentativi di abuso, che mantengono alta l’attenzione sul controllo delle agevolazioni fiscali edilizie.

La consistenza economica dei crediti d’imposta per ristrutturazioni edili

Tra il 2020 e il 2024, i crediti d’imposta derivanti da detrazioni per lavori di ristrutturazione hanno raggiunto l’incredibile ammontare di 229 miliardi di euro, una cifra che rappresenta i bonus casa ceduti o portati in sconto in fattura. Questi crediti, originati da vari incentivi tra cui superbonus, ecobonus, sismabonus e bonus facciate, vengono spesi in modo dilazionato attraverso il modello F24, secondo una rateizzazione che si distribuisce negli anni.

Nei primi cinque mesi del 2025, sono stati utilizzati circa 26 miliardi di euro, cifra consistente ma inferiore ai 42 miliardi spesi nel 2024 nel medesimo periodo. Questo riguarda soprattutto il superbonus, che ha avuto un ruolo dominante, ma anche altre agevolazioni energetiche e di efficientamento. Il meccanismo di utilizzo strutturato su diversi esercizi mantiene, quindi, un impatto rilevante sul bilancio pubblico e sul controllo dei flussi finanziari.

Le frodi legate ai crediti edilizi continuano a emergere

La diffusione di frodi intorno ai crediti d’imposta edilizi rappresenta un problema gravissimo per il fisco. L’agenzia delle Entrate ha rilevato casi di cantieri fantasma, fatture gonfiate e operazioni di cessione simulate, ingannando lo stato e causando danni economici rilevanti. Il direttore delle Entrate, Vincenzo Carbone, ha sottolineato la partenza nel 2021 di una strategia di controllo preventivo, volta a bloccare le pratiche sospette prima che possano essere usate per evadere.

Attraverso più di 92mila istruttorie dettagliate, il fisco ha impedito l’utilizzo illegittimo di crediti per un valore superiore a 7,5 miliardi di euro. Questi dati mostrano l’intensità del fenomeno e la necessità di una vigilanza serrata, visto che anche dopo il blocco introdotto dal governo, elementi fraudolenti continuano a manifestarsi nei flussi di cessione dei bonus edilizi.

Aumento significativo dei blocchi nelle comunicazioni di cessione dal 2022 al 2024

I controlli dell’agenzia delle Entrate hanno avuto una crescita esponenziale nel periodo 2022-2024. Nel 2022 sono state respinte 15.105 comunicazioni di cessione, 29.667 nel 2023, fino a 37.717 nel 2024, con una progressione evidente e preoccupante. Questo aumento testimonia una maggiore attenzione e un ampliamento delle verifiche mentre, allo stesso tempo, si acuisce la presenza di tentativi di abuso.

Gli importi bloccati in questi tre anni ammontano a circa 7 miliardi di euro, valori che confermano l’entità del problema e il peso che le frodi hanno sulle finanze pubbliche. Questi numeri si inseriscono nel più ampio quadro delle attività antievasive dell’agenzia, dove i crediti d’imposta per l’edilizia rappresentano una delle priorità.

Il 2025 non ferma la corsa ai blocchi: già mezzi miliardo bloccato

Anche nel 2025 la dinamica dei controlli non si è arrestata. Nonostante il blocco alla cessione imposto negli anni precedenti, fino a fine maggio di quest’anno sono state fermate 9.283 comunicazioni di credito, per un valore superiore a 423 milioni di euro, segno che le verifiche mantengono alta la guardia sulle possibili irregolarità.

Questo andamento conferma che le conseguenze delle larghe cessioni avvenute negli anni passati continuano a riversarsi sul sistema, con il rischio di ulteriori frodi da parte di chi tenta ancora di aggirare i divieti o di utilizzare crediti non conformi. L’agenzia delle Entrate prosegue il suo impegno con controlli rigorosi per limitare ulteriori spese indebite e contrastare le evasioni fiscali connesse agli incentivi edilizi.

Change privacy settings
×