La rianimazione di Lanciano resta attiva: mai chiusa e in arrivo nuovi investimenti strutturali

La rianimazione di Lanciano resta attiva: mai chiusa e in arrivo nuovi investimenti strutturali

Il direttore della Asl di Lanciano rassicura sulla rianimazione: il reparto non chiude, si ampliano i posti letto e si pianificano investimenti per la riqualificazione dell’Utic e la disponibilità dei farmaci.
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La rianimazione di Lanciano resta attiva: mai chiusa e in arrivo nuovi investimenti strutturali - Gaeta.it

La questione della rianimazione presso l’ospedale di Lanciano è stata recentemente al centro di un acceso dibattito. Dopo le dichiarazioni rilasciate da esponenti della minoranza di centrosinistra e rappresentanti di sei sindacati, il direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, Thomas Schael, ha cercato di fare chiarezza su alcuni temi controversi, compresi lo stato dei farmaci e i potenziamenti strutturali. Durante una conferenza stampa, sommariamente affrontata dai media, sono emersi dettagli significativi riguardo la situazione attuale della rianimazione e il futuro del servizio di assistenza.

La rianimazione non chiude: chiarimenti e nuovi posti letto

Durante l’incontro, Thomas Schael ha espressamente negato la chiusura del reparto di rianimazione di Lanciano. Secondo il direttore, la struttura non ha mai smesso di operare e, anzi, è in fase di ampliamento con l’aggiunta di un posto letto. Schael ha sottolineato che il dipartimento non è stato attivato precedentemente a causa di un “esposto” che ha sollevato preoccupazioni riguardo le carenze strutturali dell’Unità di terapia intensiva cardiologica . Queste problematiche, già evidenti dal 2013, avevano richiesto un intervento di riqualificazione che, per mancanza di fondi e determinazione, non era stato mai avviato.

Con l’intervento recente della Asl, l’obiettivo è quello di evitare che i pazienti soffrano a causa dell’impossibilità di fornire assistenza adeguata. Durante le ultime settimane, sono state interpellate varie opzioni per garantire che entrambi i reparti possano continuare a funzionare senza creare buchi assistenziali. In risposta a questa necessità, Schael ha comunicato che quattro posti letto dell’Utic saranno collocati nella rianimazione, e che quest’ultima potrà attivare ulteriori posti letto, in parte destinati a pazienti che necessitano di assistenza intensiva post-intervento chirurgico.

Investimenti per il rifacimento dell’Utic e spese farmaceutiche

Oltre all’aumento dei posti letto, Schael ha menzionato che il ripristino dell’Utic richiederà un investimento significativo, pari a 2,5 milioni di euro. La Regione Abruzzo si è già impegnata a fornire supporto finanziario per l’inizio dei lavori, mirando a una messa in sicurezza della struttura e al miglioramento delle sue dotazioni. La progettazione di questo rifacimento è cruciale per garantire servizi di alta qualità ai pazienti e per affrontare criticità emerse nel corso degli anni.

Un tema di grande sensibilità è quello riguardante la disponibilità dei farmaci. Durante la conferenza, il direttore ha risposto alle accuse sulla presunta mancanza di medicinali. Secondo Schael, “non abbiamo mai tagliato nulla” e la spesa farmaceutica si mantiene elevata, attestandosi a 120 milioni di euro fino al 2023. Ha voluto chiarire che, nonostante le difficoltà nel reperire alcune molecole, non vi è mai stata la volontà di negare ai pazienti i farmaci di cui hanno bisogno. La Asl ha già optato per l’acquisto di alternative più costose, ma equivalenti, per garantire che i pazienti ricevano comunque le cure necessarie.

Conclusione sulle prospettive future della rianimazione e dell’Utic

La rianimazione di Lanciano non solo mantiene la propria operatività, ma si prepara a un ampliamento significativo, insieme a piani per la riqualificazione dell’Utic. Le autorità sanitarie si sono impegnate a garantire che ogni paziente riceva l’assistenza adeguata, evitando disagi e interruzioni nel servizio. La trasparenza e l’informazione tempestiva sui cambiamenti e sugli investimenti futuri saranno vitali per rassicurare la comunità e per mantenere la fiducia nei servizi sanitari locali, mentre si lavora verso un miglioramento complessivo delle strutture.

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