La regione calabria si costituisce parte civile per i ritardi nei soccorsi al naufragio di steccato di cutro

La regione calabria si costituisce parte civile per i ritardi nei soccorsi al naufragio di steccato di cutro

La Regione Calabria, guidata da Roberto Occhiuto, si costituisce parte civile nel processo per il naufragio del barcone a Steccato di Cutro del 25-26 febbraio 2023, chiedendo risarcimenti per ritardi nei soccorsi.
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La Regione Calabria si costituisce parte civile nel processo per il naufragio di Steccato di Cutro del febbraio 2023, per chiedere risarcimenti legati ai presunti ritardi nei soccorsi che causarono 94 morti, tra cui 35 minori. - Gaeta.it

Nel procedimento penale legato al naufragio del barcone carico di migranti avvenuto nella notte tra il 25 e il 26 febbraio 2023 a Steccato di Cutro, la Regione Calabria ha deciso di costituirsi parte civile. Quel tragico episodio nel crotonese ha causato la morte di 94 persone, tra cui 35 minori, e diverse persone risultano ancora disperse. La decisione della giunta regionale mira a ottenere un risarcimento per i danni riportati a seguito dei presunti ritardi negli interventi di soccorso.

Decisione della giunta regionale e motivazioni

La giunta della Regione Calabria, guidata dal presidente Roberto Occhiuto, ha deliberato la costituzione di parte civile nel processo in corso. La proposta è stata formalizzata durante la seduta odierna e si basa sulla necessità di far riconoscere come danni le conseguenze derivanti dalle condotte attribuite agli indagati. Il procedimento riguarda presunti errori nella gestione e nella tempestività dei soccorsi al barcone naufragato.

La posizione ufficiale della regione

Secondo la nota diffusa dall’ufficio stampa regionale, questo passo serve a tutelare l’ente da un punto di vista giuridico e civile. La Regione intende così risarcire i danni causati da quanto è accaduto nelle ore concitate del naufragio, considerato che le falle nel sistema di intervento hanno avuto un impatto diretto e grave sulla gestione dell’emergenza.

Il contesto del naufragio e l’impatto umano

La notte tra il 25 e il 26 febbraio 2023, al largo di Steccato di Cutro, un barcone con a bordo numerosi migranti ha avuto un naufragio che ha provocato la morte di 94 persone. Tra queste, ben 35 erano minori. Il dramma ha avuto una profonda eco nazionale e internazionale e ha portato a numerose indagini per chiarire le responsabilità.

Dati e conseguenze

Il numero delle persone disperse non è stato definito con precisione, ma la tragedia ha rinfocolato il dibattito sulle rotte migratorie e sulle modalità di soccorso in mare. Questo evento ha segnato una pagina dolorosa nella storia recente della Calabria e ha posto in luce le criticità nei controlli e negli interventi delle autorità.

Processo e imputati: chi sono e cosa rischiano

I soggetti coinvolti nel procedimento penale sono sei militari: quattro appartenenti alla Guardia di finanza e due alla Guardia costiera. Sono accusati di “naufragio colposo” e di “omicidio colposo plurimo” in relazione ai ritardi nei soccorsi che avrebbero contribuito all’aggravarsi della tragedia.

Prossime udienze

La richiesta di rinvio a giudizio è già stata presentata, mentre la prima udienza preliminare è fissata per lunedì 12 maggio davanti al giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Crotone, Elisa Marchetto. In quella sede la Regione, con l’assistenza dell’avvocatura regionale, procederà formalmente con la costituzione di parte civile.

Le implicazioni della costituzione di parte civile

La scelta della Regione Calabria di entrare nel processo come parte civile indica una volontà di ottenere un risarcimento economico per i danni patiti dall’ente pubblico. Si tratta di un percorso giuridico attraverso cui la Regione fa valere il proprio diritto a essere risarcita per il danno subito, provocato dall’inefficienza o dagli errori nel tempestivo soccorso ai migranti.

Questa decisione apre un nuovo fronte nel procedimento e conferma l’importanza dell’intervento delle istituzioni pubbliche nel perseguire la verità e le responsabilità. Il risarcimento richiesto riguarda non solo gli aspetti materiali ma anche quelli morali legati alla gestione dell’emergenza migratoria e alle conseguenze del naufragio stesso.

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