La questione delle vongole nelle Marche: da proroghe a danni per i pescatori

La questione delle vongole nelle Marche: da proroghe a danni per i pescatori

Il Partito Democratico critica la gestione della pesca delle vongole nelle Marche, denunciando proroghe inefficaci e chiedendo riforme urgenti per tutelare il settore e le comunità locali.
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La questione delle vongole nelle Marche: da proroghe a danni per i pescatori - Gaeta.it

La problematica riguardante la pesca delle vongole in regione torna alla ribalta dopo un lungo periodo di rinvii. Con l’ennesima proroga che si profila all’orizzonte, si accendono le polemiche sul bilancio regionale di previsione 2025-2027, sollevate dal Gruppo consiliare del Partito Democratico delle Marche durante una conferenza stampa. I dem hanno denunciato la situazione definendola come una vera e propria “farsa“, segnando l’assenza di coraggio da parte della maggioranza di governo.

Le accuse del Partito Democratico

Durante l’ultima conferenza, il Partito Democratico ha manifestato una forte critica riguardo alla gestione della pesca delle vongole, rivendicando l’esigenza di una riforma seria e immediata. Oltre ad aver bocciato il bilancio di previsione, i rappresentanti del Partito Democratico hanno messo in evidenza un emendamento della Lega che prevede la proroga dell’attuale assetto fino al 2025. Questo emendamento è stato interpretato come un segno di inefficienza e incapacità di affrontare la questione in modo risolutivo. La denuncia si è focalizzata sulla mancanza di iniziativa da parte della maggioranza, sottolineando che la situazione attuale non è più sostenibile per i pescatori e per l’intera comunità locale.

La richiesta di intervento del Consorzio Co.ge.vo

Il Consorzio per la gestione della pesca dei molluschi bivalvi nel Compartimento di Ancona, noto come Co.ge.vo, ha preso una posizione chiara contro queste proroghe. In una comunicazione ufficiale, il Consorzio ha inviato una diffida al presidente della Giunta e ai consiglieri regionali esprimendo il proprio disaccordo nei confronti dell’ennesima proroga dell’assetto normativo. Secondo Co.ge.vo, questa azione risulta ingiustificata e potrebbe causare seri danni alle imprese di pesca locali. Il Consorzio ha avvertito della possibilità di richiedere risarcimenti danni qualora la situazione non venga risolta e continuino a essere autorizzate attività di pesca non conformi.

Conflitto di interessi e danni alle imprese locali

Il problema si complica ulteriormente con il timore che l’introduzione di autorizzazioni a imbarcazioni non titolate possa compromettere il patrimonio ittico del Compartimento di Ancona. Co.ge.vo ha sottolineato le conseguenze negative derivanti da decisioni politiche che avvantaggiano imbarcazioni “targate SB” nel contesto del Compartimento di Ancona, generando un danno non solo per i vongolari locali ma per l’intera comunità. Queste pratiche, secondo il Consorzio, non solo minacciano l’equilibrio del mercato locale, ma compromettono anche la sostenibilità delle risorse marine.

L’appello di Antonio Mastrovincenzo

In questo clima teso, il consigliere regionale del Partito Democratico, Antonio Mastrovincenzo, ha rinnovato il suo appello alla responsabilità e alla necessità di un cambio di rotta. Ha ricordato che la Legge del 2017, che prevedeva uno studio conclusosi tre anni fa, non viene rispettata e i regolari monitoraggi non sono stati trasformati in azioni concrete. Mastrovincenzo ha evidenziato l’urgenza di una risoluzione definitiva e ha messo in luce l’inefficienza della maggioranza di destra nel risolvere questioni cruciali per il settore della pesca marchigiana.

La situazione attuale rappresenta una sfida importante per il governo regionale, che dovrà affrontare non solo le dovute richieste del settore della pesca, ma anche le giustificate preoccupazioni della comunità locale riguardo alla gestione delle risorse marine. Restiamo ora in attesa di ulteriori sviluppi al riguardo.

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