la paura nelle donne e i reati in aumento, cosa dice il rapporto univ-censis sulla sicurezza fuori casa nel 2024

la paura nelle donne e i reati in aumento, cosa dice il rapporto univ-censis sulla sicurezza fuori casa nel 2024

La percezione della sicurezza in Italia peggiora, con un aumento della paura soprattutto tra le donne e i giovani; cresce la criminalità denunciata nel 2024 e si rafforza il ruolo della sicurezza privata.
La Paura Nelle Donne E I Reati La Paura Nelle Donne E I Reati
Il rapporto 2024 di univ-censis evidenzia un aumento della percezione di insicurezza in Italia, soprattutto tra donne e giovani, con un incremento di reati come violenze, scippi e borseggi, e una crescente importanza attribuita alla sicurezza privata accanto a quella pubblica. - Gaeta.it

Oggi più di prima, la percezione della sicurezza per chi esce di sera o di notte sembra peggiorata, specialmente fra le donne. Un recente studio ha messo in luce dati preoccupanti riguardanti la paura diffusa e l’aumento di certi reati, rivelando dettagli su quanto gli italiani sentano la necessità di sentirsi protetti fuori casa. Il rapporto 2024 di univ-censis, basato su un largo campione di adulti italiani, mostra come la criminalità stia influenzando la vita quotidiana delle persone, andando a pesare soprattutto sulle donne e sui giovani.

L’aumento della paura tra le donne quando si spostano di sera o di notte

Più di due terzi delle donne italiane, precisamente il 67,3%, ammettono di provare paura ogni volta che tornano a casa dopo il crepuscolo. Il dato è rilevante se si pensa alla libertà di movimento che dovrebbe essere garantita a tutti. La sensazione di insicurezza sembra essersi intensificata nel tempo: l’81,8% delle donne intervistate sostiene che negli ultimi cinque anni la pericolosità nell’uscire per strada è aumentata. Questi numeri risultano ancora più significativi confrontandoli con il resto della popolazione, dove la paura riguarda il 75,8% degli italiani in generale.

Esperienze dirette e aumento della violenza

Le esperienze dirette di reati legati alla violenza contro le donne crescono nello stesso arco temporale. Solo nel 2024, le violenze sessuali denunciate sono state 6.587, un incremento del 34,9% rispetto a cinque anni fa. Oltre a questo, un quarto delle donne racconta di aver subito almeno una molestia sessuale. Il 23,1% dice di essere stata vittima di scippo o borseggio e quasi un terzo, il 29,5%, si dichiara perseguitata da persone sconosciute. Questi numeri definiscono un quadro in cui la paura non è un’ipotesi, ma una realtà quotidiana per molte donne italiane.

Il peso della paura sulle uscite serali e i più giovani a rischio

La paura di subire un reato influenza le abitudini di vita di molti italiani, spingendo molti a limitare gli spostamenti. Circa il 38,1% della popolazione ha rinunciato almeno una volta a uscire per timore di incontri pericolosi o eventi spiacevoli. Nei giovani, invece, la percentuale è ancora più alta, toccando il 52,1%. Sono proprio i ragazzi e le ragazze che, avendo più occasioni di stare fuori la sera, sentono maggiormente il peso di questi rischi.

Questo dato evidenzia un disagio sociale che si riflette nella diminuzione della libertà personale e nella crescita di atteggiamenti di chiusura. La possibilità di uscire e muoversi senza ansie dovrebbe essere una garanzia per chiunque, ma il timore per la propria incolumità ha condizionato già diverse generazioni. Le conseguenze sul tessuto sociale sono tangibili, soprattutto quando questa incertezza guida scelte di sicurezza che limitano la socialità vera e propria.

La percezione degli italiani sulla sicurezza pubblica e il ruolo della sicurezza privata

Nel contesto di una percezione della criminalità in crescita, la sicurezza è diventata un bisogno avvertito dal 94,2% dei cittadini quando escono di casa. Quasi nove italiani su dieci dichiarano di voler almeno sentirsi al riparo dalla criminalità, specie in una fase segnata da crisi economiche e sociali che rendono il clima più teso.

Lo Stato, per il 65,1% della popolazione, non può da solo coprire tutte le zone necessarie per garantire la sicurezza. A questo si aggiunge una crescente attenzione al ruolo della sicurezza privata, ritenuta fondamentale dal 74,4% degli intervistati. Gli operatori e le agenzie di sicurezza sono ormai considerati una presenza stabile e importante per proteggere quartieri, aree pubbliche e luoghi di lavoro.

Questo riconoscimento spinge a riflettere su come si sta rimodellando la presenza dei controlli nel territorio. L’equilibrio tra intervento pubblico e privato è centrale per affrontare una situazione che appare complicata da risolvere solo con risorse statali, e dove la collaborazione sociale diventa necessaria.

Dati ufficiali sui reati denunciati nel 2024

Il rapporto univ-censis riporta cifre precise riguardo ai reati denunciati in Italia durante il 2024: 2.388.716 episodi in totale, con un aumento del 3,8% rispetto al 2019 e del 2% rispetto all’anno precedente. Pur affermando che si tratta ancora di numeri inferiori rispetto a quelli del 2014 , lo studio segnala un trend di crescita che non si può ignorare.

Tra i crimini più comuni, le rapine si attestano a 28.631 casi, di cui 16.510 avvenute in pubblica via, con un aumento del 24,1% rispetto al 2019. I borseggi denunciati sono stati 140.690, un incremento modesto ma costante del 2,6%. Gli scippi, invece, hanno superato i 13 mila casi, segnando un +7,9% rispetto allo stesso periodo di cinque anni fa.

Questi dati evidenziano come la criminalità si manifesti in forme diverse, influenzando particolarmente chi si sposta a piedi o usa i mezzi pubblici. La capacità delle forze dell’ordine di rispondere a questi fenomeni è al centro del dibattito pubblico, insieme al bisogno di misure che accompagnino sia la prevenzione che la repressione.

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