La napoli degli anni '70 tra mistero e indagini nel nuovo libro di giovanni taranto

La napoli degli anni ’70 tra mistero e indagini nel nuovo libro di giovanni taranto

Giovanni Taranto racconta Napoli anni ’70 con il commissario Franco Palumbo in un giallo di usura e mistero, unendo scrittura, cinema e arti marziali per valorizzare la legalità e la cultura partenopea.
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Giovanni Taranto torna con un giallo ambientato nella Napoli degli anni '70, seguendo il commissario Franco Palumbo in un'indagine tra usura e mistero, arricchita da un contesto storico-sociale vivido e un approccio multidisciplinare tra scrittura e cinema. - Gaeta.it

Giovanni Taranto torna a raccontare Napoli con un giallo ambientato negli anni ’70, questa volta scegliendo come protagonista il commissario Franco Palumbo. Lo scrittore esplora un caso di usura che si trasforma in un’indagine avvolta dal mistero, consolidando ancora di più il suo ruolo nel panorama della narrativa crime italiana. Sullo sfondo, la città partenopea rivive attraverso dettagli storici e sociali, mentre l’autore mescola talento e passione per la scrittura e il cinema.

Il commissario franco palumbo: una nuova figura nel giallo partenopeo

Il commissario Franco Palumbo nasce da un racconto che ha già ricevuto riconoscimenti importanti. Si tratta di un personaggio che affonda le sue radici in Napoli degli anni ’70, un’epoca difficile e ricca di contrasti sociali. Palumbo si occupa dell’omicidio di un’usuraia, e il caso si dipana in un’atmosfera densa di tensione e intrighi che richiedono una lettura attenta della società in cui si muove.

Il protagonista non è solo un detective, ma un uomo che osserva con occhio critico un’epoca segnata da violenze e ingiustizie. Attraverso la sua indagine, il lettore viene coinvolto nella Napoli nascosta, fatta di tensioni e paure quotidiane. Le scelte narrative di Taranto mostrano quanto sia calibrato il bilanciamento tra una trama avvincente e la descrizione di un contesto storico preciso.

Giovanni taranto tra scrittura, cinema e approccio multidisciplinare

Giovanni Taranto non si limita a essere uno scrittore. La sua esperienza si amplia come sceneggiatore per la serie tv “Pompei – La serie” prodotta da Vulcano Film, sotto la regia di Enzo Coccoli. Questo impegno nel campo audiovisivo dimostra la sua capacità di raccontare storie attraverso diversi media.

Recentemente entrato nel “Collettivo scrittori campani del giallo e del crime”, a fianco di nomi noti come De Giovanni e Lama, Taranto consolidava così una rete di autori che punta sulla forza del racconto noir ambientato nel sud Italia. Sono già numerosi i suoi romanzi pubblicati con Avagliano editore, che hanno riscosso attenzione anche fuori dai confini nazionali, trovando spazio in contesti accademici come Harvard e Princeton.

Informazioni riservate parlano inoltre di un suo possibile ruolo come selezionatore al festival cinematografico CortoDino: un riconoscimento della sua competenza nel mondo narrativo e dei cortometraggi.

La raccolta “il segno rosso del crimine” e la presentazione al festival di napoli

Il racconto che ha dato vita al commissario Palumbo compone oggi il nucleo della raccolta “Il segno rosso del crimine”, disponibile tramite Gialli.it e Amazon. La raccolta amplia il panorama investigativo che Taranto sta costruendo, dando voce a casi ambientati in un passato carico di significato e mistero.

Il libro sarà presentato al Festival del Giallo di Napoli, che si svolgerà dal 5 all’8 giugno. Questa occasione consente a Taranto di incontrare i lettori e gli appassionati del genere, valorizzando la sua narrazione che si ispira a fatti storici e sociali di Napoli. Durante lo stesso periodo, lo scrittore è in tour con “Mala Fede”, il suo ultimo romanzo dedicato al Capitano Mariani, un altro personaggio amatissimo dai suoi fan.

Taranto, tra arti marziali e promozione della legalità

Oltre al mondo della scrittura e del cinema, Taranto è Grand Master di Taekwondo e Hapkido, insegnando corsi di difesa personale. Questa dimensione aggiunge spessore alla sua figura pubblica, integrando disciplina e cultura. La pratica delle arti marziali si riflette anche nel modo in cui promuove la legalità, utilizzando la letteratura come mezzo educativo.

I suoi corsi di scrittura rappresentano un momento di formazione, durante il quale trasmette il valore della rigore narrativo e dell’impegno civile. La sua attività spazia dunque tra più ambiti, con risultati che emergono soprattutto nella capacità di raccontare Napoli, città che resta protagonista indiscussa delle sue opere.

Il rapporto tra mariani e palumbo: due epoche a confronto

Mariani e Palumbo sono personaggi nati dalla stessa mano, ma rappresentano due realtà diverse. Mariani è protagonista di storie ambientate in tempi più recenti, mentre Palumbo si muove in un passato lontano, quello degli anni ’70. Questo divario temporale si riflette nelle atmosfere, nelle sfide e nell’approccio alle indagini.

Nonostante la differenza, Taranto non esclude un possibile incontro tra i due investigatori, benché sia difficile immaginare uno scenario del genere. Questa ipotesi apre spunti narrativi interessanti e tiene viva l’attenzione dei lettori sull’universo creato dallo scrittore. Nel frattempo, entrambi i personaggi ampliano la ricchezza del racconto napoletano tra giallo e crime.

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