La memoria storica e l'impegno contro il degrado: don Maurizio Patriciello e il suo appello ai giovani

La memoria storica e l’impegno contro il degrado: don Maurizio Patriciello e il suo appello ai giovani

Don Maurizio Patriciello sottolinea l’importanza di coinvolgere i giovani nella memoria storica e nella lotta contro mafia e degrado ambientale, promuovendo un’educazione attiva e consapevole.
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La memoria storica e l'impegno contro il degrado: don Maurizio Patriciello e il suo appello ai giovani - Gaeta.it

La celebrazione della memoria storica è un tema cruciale, che non può essere ridotto a una semplice routine. Don Maurizio Patriciello, parroco al Parco Verde di Caivano, sottolinea l’importanza di mantenere viva la memoria, specialmente nei confronti delle nuove generazioni. Durante un recente incontro con gli studenti dell’Istituto Superiore Carlo Levi, presso il teatro don Peppe Diana di Portici, ha ribadito che siamo noi a dover creare interesse e a rievocare situazioni significative per coinvolgere i più giovani nella lotta contro fenomeni come la mafia.

Coinvolgere i giovani nella memoria storica

Don Maurizio ha evidenziato il rischio di un approccio didattico eccessivamente accademico, che porta all’annoia. È necessario, spiega, rompere il ghiaccio raccontando storie vere e coinvolgenti. Parlando di mafia, molti ragazzi perdono interesse, ma quando si accenna alla drammatica vicenda di Giuseppe Di Matteo, il bambino vittima della mafia, l’attenzione cresce. La chiave sta nel rendere le problematiche attuali tangibili, per far sentire gli studenti partecipi e consapevoli del loro passato e delle sue conseguenze nel presente.

In un mondo in cui la figura del maestro viene spesso vista come distante e autoritaria, don Patriciello richiama le parole di Papa Paolo VI, secondo cui il mondo odierno necessita di testimoni piuttosto che di meri insegnanti. Riflette sulla necessità di autenticità e di un approccio umano che possa appassionare e motivare i giovani verso la comprensione della storia e delle ingiustizie sociali.

L’impegno della Chiesa contro il degrado ambientale

Durante il suo intervento, don Maurizio ha toccato anche la questione del degrado ambientale, mettendo in luce come molte iniziative siano partite proprio dalla parrocchia al Parco Verde. Ha raccontato come la comunità abbia organizzato eventi e manifestazioni per sensibilizzare riguardo ai reati contro l’ambiente. Le battaglie condotte a livello locale hanno portato alla formazione di leggi, come la legge 68 del 22 maggio 2015 contro i crimini ambientali, un risultato significativo dall’impegno collettivo della comunità.

La Chiesa, secondo don Patriciello, integra questo impegno con una visione più ampia. Cita il termine biblico che descrive il compito dell’uomo di coltivare e custodire la Terra, sottolineando l’importanza di questa responsabilità che va al di là dell’attivismo ambientale. La questione ecologica diventa una scelta ideologica, un segno di attenzione verso il creato che deve essere tutelato non solo per l’oggi, ma per le generazioni future.

L’importanza dell’educazione contemporanea

L’approccio di don Maurizio non si limita a una mera critica del passive entertainment, ma evidenzia l’importanza di educare in modo responsabile e consapevole. Parlando di mafia e ambiente, è fondamentale affrontare argomenti che colpiscano la sensibilità dei ragazzi. Questo non solo rende l’educazione più rilevante, ma crea anche figure capaci di confrontarsi con le sfide del proprio tempo.

Oggi, la sfida è quella di formare adulti che non siano spettatori passivi, ma membri attivi della società. In quest’ottica, l’educazione deve andare al di là delle aule e delle lezioni formali: deve includere esperienze viventi, testimonianze dirette e una narrativa che abbraccia il presente.

Il lavoro di don Patriciello e della comunità rappresenta un robusto esempio di come la memoria e l’educazione possano intersecarsi, offrendo spunti per un futuro più consapevole e attento alle ingiustizie, siano esse storiche o ambientali.

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