Il valore della memoria storica si fa portavoce di un messaggio cruciale, che va ben oltre il semplice ricordo. Durante l’incontro “Dialogo sul valore della memoria” svoltosi all’Università di Udine, Gabriele Nissim, rinomato storico e saggista, ha espresso l’importanza di rafforzare il ruolo della memoria come strumento educativo e di responsabilizzazione collettiva. Il suo intento è chiaro: evitare che il concetto di “mai più” diventi solo una frase vuota, ma tradursi in azioni concrete per contrastare le ingiustizie e le barbarie del nostro passato.
Un evento significativo presso Palazzo di Toppo Wassermann
La serata ha avuto luogo a Palazzo di Toppo Wassermann ed ha visto la partecipazione di figure importanti nel contesto educativo e culturale friulano. Tra questi, Silvia Bolognini, direttrice del Dipartimento di Scienze giuridiche, ha condiviso il suo pensiero sulla memoria. L’accento posto sulla necessità di educare le nuove generazioni è fondamentale. Secondo Bolognini, è essenziale che i giovani apprendano a riconoscere i segnali del male, al fine di contrastarli in tempo. Ha ribadito come le parole abbiano un peso considerevole, sottolineando che l’opinione pubblica deve essere sempre vigile, opponendosi con determinazione a qualsiasi forma di indifferenza.
Ruolo della Scuola Superiore: formazione e responsabilità
Alberto Policriti, direttore della Scuola Superiore dell’Università di Udine, ha delineato il percorso educativo offerto dalla sua istituzione. Ogni anno, la scuola accoglie un gruppo selezionato di circa venti studenti provenienti da vari ambiti, sia scientifici che umanistici. L’obiettivo di Policriti è quello di fornire non solo conoscenze teoriche e scientifiche, ma anche di sviluppare una preparazione adatta ad affrontare le sfide del mondo moderno. In questo contesto, la capacità di avere uno sguardo critico e consapevole sulle questioni sociali viene considerata cruciale per formare cittadini responsabili e attivi.
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La voce delle istituzioni: interventi del rettore e dell’assessore
Un importante momento di apertura dell’incontro è stato segnato dagli interventi del rettore Roberto Pinton e dell’assessore alla Cultura di Udine, Federico Pirone. Pinton ha messo in evidenza come la memoria non debba essere confinata a un mero resoconto di fatti, né tanto meno ridotta a un’elaborazione di dati, come potrebbe fare un’intelligenza artificiale. Ha sottolineato il bisogno di promuovere un’educazione basata sull’azione e sull’attenzione verso gli altri, indipendentemente dalle differenze religiose o politiche.
Federico Pirone ha evidenziato il coinvolgimento attivo della comunità di Udine in queste iniziative. La mobilitazione della comunità scolastica, che ha interessato studenti di varie età, è stata determinante per costruire un senso di appartenenza condiviso. Un fatto significativo è stata la recente posa di dieci pietre d’inciampo dedicate a deportati politici e internati militari, che ha visto partecipare circa mille studenti, un chiaro segnale di impegno e attenzione verso il passato.
Una serata di riflessione e impegno
L’incontro “Dialogo sul valore della memoria” ha rappresentato un’importante occasione di riflessione sulle responsabilità che abbiamo nei confronti della memoria storica. Attraverso le parole di esperti e rappresentanti dell’università e della città di Udine, è emerso un consenso unanime: la memoria deve essere un punto di partenza verso impegni concreti, per educare le generazioni future a costruire una società più giusta e consapevole.