la giunta Bucci investe 2,3 milioni per fronteggiare la violenza di genere in Liguria

la giunta Bucci investe 2,3 milioni per fronteggiare la violenza di genere in Liguria

La Regione Liguria investe oltre 2,3 milioni di euro per potenziare case rifugio, centri antiviolenza e programmi di prevenzione, rispondendo all’aumento della domanda secondo i dati Istat 2023.
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La Regione Liguria ha stanziato oltre 2 milioni di euro per potenziare strutture antiviolenza, prevenzione e supporto alle vittime, rispondendo a una crescente domanda di aiuto sul territorio. - Gaeta.it

La giunta regionale della Liguria ha annunciato un impegno economico significativo per il contrasto alla violenza di genere sul proprio territorio. Lo stanziamento complessivo supera i 2 milioni di euro, destinati a sostenere strutture di accoglienza, iniziative di prevenzione e azioni rivolte alle vittime. Questi interventi arrivano in un contesto locale che, secondo i dati Istat 2023, vede un aumento delle strutture dedicate, ma anche una crescita della domanda di supporto.

Lo stato delle strutture antiviolenza in liguria secondo i dati istat 2023

Uno studio recente dell’Istat ha aggiornato la fotografia delle case rifugio presenti in Liguria. Al 2023 risultano attive dieci strutture, gestite da enti locali e privati. Si tratta di quasi il triplo rispetto al 2010, quando le case rifugio erano appena quattro. Questi numeri equivalgono a 0,13 strutture ogni 10mila donne residenti e a 1,54 ogni 10mila donne vittime di violenza. Questo incremento riflette un crescente bisogno di protezione e di accoglienza per chi subisce abusi. Nonostante i progressi, il rapporto femminile tra strutture disponibili e vittime resta basso rispetto ad altre aree del Paese, a dimostrazione di quanto sia urgente potenziare reti di sostegno sul territorio ligure.

Ripartizione e destinazione dei fondi stanziati dalla regione

La Regione Liguria ha deciso di articolare l’investimento dei 2,3 milioni di euro in tre linee d’azione. Oltre un milione—precisamente 1 milione e 180mila euro—saranno impiegati per rafforzare le case rifugio esistenti, i centri antiviolenza e i centri dedicati agli uomini autori di violenza. Un’altra fetta di 460mila euro sosterrà interventi conformi ai piani nazionali, includendo la promozione delle pari opportunità e il contrasto alla violenza di genere attraverso iniziative di prevenzione, informazione e reinserimento socio-lavorativo delle vittime. Infine, 710 mila euro saranno destinati alla creazione di nuove strutture, con l’obiettivo di ampliare l’offerta di supporto e accoglienza. L’attenzione è rivolta sia al sostegno diretto che alla costruzione di un sistema capillare, pronto a rispondere alle varie esigenze.

Le dichiarazioni di marco bucci e simona ferro sugli sforzi regionali

Marco Bucci, presidente della Regione Liguria, e Simona Ferro, assessora alle Pari opportunità, hanno commentato l’iniziativa sottolineando la gravità della violenza di genere come fenomeno ancora molto presente nella cronaca quotidiana. Hanno evidenziato l’aumento di risorse assegnate alla regione da parte del governo, circa 700 mila euro in più rispetto all’anno precedente. Questo risultato deriva da un dialogo continuo tra regione e ministero, segno di una collaborazione sempre più stretta sui temi sociali. Bucci e Ferro hanno inoltre chiarito la volontà di rafforzare non solo gli spazi di accoglienza, ma anche gli strumenti di prevenzione e sensibilizzazione. Risorse che devono essere monitorate attentamente per garantirne l’utilizzo efficace, soprattutto nelle aree più vulnerabili della regione.

Importanza del finanziamento alla prevenzione e al reinserimento delle vittime

Un aspetto rilevante dell’intervento regionale riguarda le attività dedicate non solo all’assistenza immediata, ma anche al percorso di prevenzione e recupero delle vittime. La nuova dotazione finanziaria permette di sostenere campagne informative mirate, programmi di educazione nelle scuole e azioni sul territorio per far capire l’entità del problema. Oltre a questo, sono previste iniziative per il reinserimento lavorativo e sociale delle donne che subiscono violenza. Questo approccio multidimensionale punta a ridurre il rischio di recidiva e a favorire l’autonomia delle vittime nel lungo termine, lavorando sulle cause profonde del fenomeno. L’obiettivo ricade sulla protezione integrata e sull’empowerment delle persone coinvolte, garantendo continuità e qualità negli interventi.

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