Il 27 gennaio rappresenta un giorno di riflessione e commemorazione in tutto il mondo, in particolare per gli eventi che hanno segnato la storia e l’umanità durante l’Olocausto. In occasione della Giornata della Memoria, il Consiglio regionale delle Marche ha tenuto una seduta aperta fortemente sentita, sottolineando l’importanza di non dimenticare. La celebrazione quest’anno assume un significato particolare, poiché ricorre l’ottantesimo anniversario dalla liberazione del lager di Auschwitz, un fatto che continua a rappresentare un monito per le generazioni future.
Un evento carico di significato
Il presidente del Consiglio regionale delle Marche, Dino Latini, ha aperto l’assemblea esprimendo un concetto centrale: il dovere di ricordare non è solo un gesto simbolico, ma un impegno concreto per mantenere viva la memoria collettiva. Durante il suo intervento, Latini ha affermato che la Giornata della Memoria costituisce una fondamentale occasione di condivisione. Al centro dell’evento ci sono stati gli elaborati presentati da studenti di cinque istituti scolastici marchigiani nel contest “I giovani ricordano la Shoah“. La partecipazione dei giovani, rilevante per la creazione di una coscienza storica, mette in risalto come i temi della memoria e della verità debbano essere trasmessi alle nuove generazioni.
La seduta ha visto anche la presenza di Mario Venezia, presidente della Fondazione Museo della Shoah, collegato direttamente da Auschwitz. La sua partecipazione ha conferito un valore aggiunto all’evento, rendendo tangibile il legame tra il passato e le attuali riflessioni sulla tolleranza e i diritti umani. Le parole di Venezia sono state un richiamo a tutti affinché gli eventi storici non vengano mai dimenticati, ricordando la necessità di custodire la luce della verità.
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Un progetto di memoria attiva
Il Consiglio regionale ha avviato il Tavolo della Memoria, coordinato da Monica Bordoni, con il coinvolgimento di diverse associazioni e realtà locali. Il lavoro di questo tavolo è un impegno costante che si manifesta durante tutto l’anno. Il suo obiettivo è quello di promuovere non solo la memoria di quanto accaduto, ma anche di favorire una partecipazione attiva delle persone. Latini ha evidenziato come la commemorazione della Shoah debba tradursi in azioni concrete per la tutela della vita umana e delle libertà fondamentali.
L’importanza di questo lavoro è evidente non solo nella celebrazione annuale, ma anche in iniziative che si sviluppano anche al di fuori di questa giornata. La memoria, quindi, diventa un processo attivo che coinvolge la comunità, rinsaldando legami e promuovendo il dialogo sui diritti civili e umani.
Interventi significativi nella celebrazione
Durante la celebrazione, vari rappresentanti della comunità, esperti e studenti sono intervenuti per riflettere sulla memoria e sui valori che essa deve trasmettere. Tra i relatori, Marco Ascoli Marchetti, presidente della Comunità Ebraica di Ancona, ha portato una testimonianza significativa riguardo alle esperienze vissute e alla necessità di una continua educazione rispetto a temi come l’antisemitismo e la discriminazione. Anche Donatella D’Amico, direttrice dell’Ufficio scolastico regionale Marche, ha messo in evidenza il ruolo fondamentale della scuola nell’educare le nuove generazioni.
Non sono mancati interventi da parte di Carlo Sdogati, del direttivo dell’ANPI Marche e di Guido Lorenzetti, vice presidente della sezione nukabese dell’ANED. Ognuno ha arricchito la celebrazione con riflessioni personali e storiche, sottolineando l’importanza di mantenere viva la memoria di queste esperienze traumatiche. Gli studenti e la Fisorchestra marchigiana di Castelfidardo hanno fornito un contesto emotivo, ricordando ancora una volta come la musica e l’arte possano esprimere sentimenti di speranza e di unione.
Un finale di riflessione e responsabilità
La chiusura dell’evento è stata affidata al presidente della Regione Francesco Acquaroli, il quale ha ribadito l’importanza della giornata e il messaggio che essa porta. La celebrazione non si limita alla mera commemorazione, ma si traduce in un appello all’unità e alla responsabilità di fronte alle ingiustizie passate e presenti. La Giornata della Memoria trascende le parole, invitando ognuno a riflettere attivamente su come preservare i valori di pace, tolleranza e rispetto.
In questo modo, il Consiglio delle Marche ha dimostrato che la memoria non è solo un dovere, ma un’opportunità per costruire un futuro migliore, a partire dall’educazione e dal dialogo tra le generazioni.