Il libro “Se non è zuppa, è pan bagnato” del noto autore Roberto Campagna si propone di riportare alla luce la cultura culinaria tradizionale, in particolare quella legata alla cucina povera del territorio. Con una presentazione che si terrà il prossimo 16 novembre presso l’Auditorium Santa Chiara di Priverno, il volume si presenta come un’opera di ricerca gastronomica che riunisce storie, ricette e aneddoti, invitando il lettore a scoprire le origini e le peculiarità di piatti che raccontano una parte importante della storia culturale locale.
Presentazione del libro e relatori
La presentazione del libro vedrà la partecipazione di figure illustri del panorama culturale e gastronomico locale. Quirino Briganti, presidente della Compagnia dei Lepini, aprirà l’evento tracciando un quadro della rilevanza di questa pubblicazione nel contesto delle tradizioni culinarie del territorio. L’autore Roberto Campagna illustrerà i contenuti del volume, mentre Alessandro Di Norma, giornalista e fotografo del libro, condividerà la sua esperienza visiva legata a questo progetto. A completare il panel di relatori ci saranno Roberto Perticaroli, responsabile dello Slow Food Travel Monti Lepini, e Luigi Centauri, presidente del Centro assaggiatori produzioni olivicole di Latina, entrambi figure chiave nella promozione della cultura gastronomica locale.
Zuppe e tradizioni culinarie
All’interno del libro, Campagna analizza diciotto varianti di zuppe, evidenziando come esse siano più di semplici ricette. Piuttosto, sono il risultato di un patrimonio culturale e sociale che narra storie di vita passata. Non si tratta solo di piatti da gustare, ma di memorie cucinate e di esperienze condivise. Come sostiene lo stesso autore, il titolo del libro sottolinea l’essenza di questo approccio: “Se non è zuppa, è pan bagnato“, rimarcando il legame tra cibo e ricordo. Quirino Briganti, nella presentazione, evidenzia come il libro permetta di esplorare usi e costumi di un’epoca in parte dimenticata, ma che riaffiora attraverso sapori e preparazioni che continuano a vivere nelle tradizioni alimentari contemporanee.
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Origini e curiosità delle zuppe
Il volume di Campagna non si limita ad elencare ricette, ma approfondisce anche le origini e le curiosità che riguardano queste preparazioni. Le zuppe, spesso concepite come un mezzo per ridurre lo spreco alimentare, raccontano la storia dell’ingegno umano. Campagna ricorda che molte di queste pietanze sono nate per non sprecare il pane raffermo. La “bazzoffia“, ad esempio, è un piatto realizzato usando la “carciofella” e le sue origini sono contese tra Sezze e Priverno. Altre storie sono legate a piatti come la zuppa di lenticchie di Ventotene, che sarebbe stata preparata dai confinati politici per celebrare il Movimento Federalista Europeo. Non mancano poi ricordi di miseria, come nel caso della zuppa di pesce preparata dalle massaie di Terracina con materiali scarsi. Campagna evidenzia anche come altre ricette, come la “panada friulana” e la zuppa di fagioli “alla veneta”, testimoniano l’influenza delle popolazioni dell’Altitalia nel contesto della bonifica dell’Agro Pontino.
Questo viaggio attraverso la tradizione culinaria locale si rivela quindi un modo per riscoprire un passato che ancora oggi è presente nei piatti che portiamo in tavola, facendoci ricordare l’importanza della cultura gastronomica come strumento di identità e memoria.