La recente analisi condotta da Libera sulla criminalità in Calabria svela un quadro preoccupante. Durante il biennio 2022-2023, con la pandemia che ha influito sull’economia e sulla vita sociale, le organizzazioni criminali, in particolare la ‘ndrangheta, hanno approfittato della situazione per espandere le loro attività illecite. Il report offre un’analisi dettagliata e dati concreti sull’andamento dei reati, evidenziando un contesto di illegalità sempre più complesso e minaccioso per la regione.
Aumento dei reati spia nel biennio 2022-2023
Nel periodo compreso tra il 2022 e il 2023, i reati spia in Calabria hanno toccato la cifra di 16.322, con un incremento del 18% rispetto ai livelli pre-pandemici registrati nel biennio 2018-2019, quando i reati ammontavano a 13.836. I reati spia comprendono usura, estorsione, riciclaggio di denaro, truffe e frodi informatiche, attività tutte che si sono intensificate nel contesto economico travagliato lasciato dalla pandemia. Cosenza si è rivelata la provincia più colpita, con 2.636 reati, seguita da Reggio Calabria con 2.588 e Catanzaro con 1.664. Un dato significativo proviene da Vibo Valentia, che ha registrato un incremento dell’8% rispetto al 2022.
In un contesto di crescita dei reati, risalta una diminuzione delle interdittive antimafia, scese da 720 nel periodo pre-pandemico a 538 nel biennio recente. Questo può suggerire una maggiore difficoltà nel contrastare sul campo l’influenza delle organizzazioni mafiose, che sembrano sempre più capaci di eludere i meccanismi di controllo e prevenzione.
La mutazione della criminalità in Calabria
Il report di Libera sottolinea come la criminalità in Calabria non si limiti più a un modello esclusivamente mafioso, ma abbia subito una significativa evoluzione. Gli operatori economici sono sempre più propensi a rivolgersi ai servizi mafiosi per mantenere la loro competitività sul mercato. Questo fenomeno di infiltrazione ha portato alla formazione di una rete di faccendieri e corrotti, che contribuiscono a stabilire un legame tra l’economia legale e quella illegale.
Questa nuova forma di criminalità risulta essere altamente adattabile e capace di integrare vecchie e nuove strategie, rendendo le organizzazioni mafiose competitive non solo in Calabria, ma anche a livello nazionale e internazionale. Le cosche stanno riuscendo a posizionarsi nel mercato economico, approfittando delle difficoltà del periodo post-pandemico e sviluppando nuove modalità operative per garantire la propria sopravvivenza e prosperità.
La forza e la rete della ‘ndrangheta
La ‘ndrangheta, in particolare, mostra una capacità di resilienza sorprendente, mantenendo forte il suo radicamento nel territorio d’origine. Tuttavia, la sua influenza si estende ben oltre i confini calabresi. Grazie a una fitta rete collusiva, l’organizzazione riesce a infiltrarsi in settori economici legali, approfittando delle opportunità di investimento. Si stima che elementi vicini alla ‘ndrangheta possano inserire capitali illeciti in attività finanziarie legali, favorendo l’espansione della mafia nel tessuto economico nazionale.
Caratterizzata da una straordinaria capacità rigenerativa, la ‘ndrangheta non solo conserva le proprie tradizioni, ma riesce ad aggiornarsi e a rispondere alle sfide presenti nel contesto economico globale. La sua integrazione nei mercati esterni ha contribuito a consolidare il suo potere e a garantire continuative fonti di guadagno, evidenziando l’urgenza di interventi strutturali per contrastare la sua diffusione.
La presentazione del report e le prospettive future
Il report di Libera sarà presentato in una serie di eventi pubblici che si terranno in diverse città calabresi: a Crotone il 8 ottobre, a Reggio Calabria il 10 e a Catanzaro il 14. Questi incontri rappresentano un’importante occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla gravità della situazione e per discutere le strategie di contrasto da attuare.
Le informazioni rivelate dall’analisi mettono in luce non solo l’emergenza criminale in Calabria, ma anche la necessità di un coordinamento efficace tra le istituzioni e la società civile per affrontare in maniera diretta le sfide poste dalla criminalità organizzata.