La commissione ue chiede chiarimenti all’italia sull’uso del golden power e verifica sulla proporzionalità

La commissione ue chiede chiarimenti all’italia sull’uso del golden power e verifica sulla proporzionalità

La Commissione Europea avvia la procedura Eu Pilot per valutare la proporzionalità e legittimità dell’applicazione italiana del golden power, garantendo il rispetto delle libertà fondamentali e del diritto europeo.
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La Commissione Europea ha avviato una procedura di confronto con l’Italia per verificare la proporzionalità e la legittimità dell’applicazione del “golden power”, strumento che consente al governo di intervenire su operazioni strategiche, nel rispetto delle libertà fondamentali e del diritto europeo. - Gaeta.it

La commissione europea ha espresso dubbi sull’applicazione italiana del cosiddetto “golden power”, una misura che consente al governo di intervenire su operazioni con impatti strategici per il paese. L’esecutivo comunitario sottolinea che le limitazioni alle libertà fondamentali devono rispettare criteri di proporzionalità e basarsi su interessi pubblici legittimi, senza violare le norme europee. Nel frattempo, è stata avviata una procedura di confronto chiamata Eu Pilot per raccogliere ulteriori dettagli sull’intervento italiano.

Il golden power e le restrizioni alle libertà in ambito europeo

Il golden power rappresenta uno strumento utilizzato da diversi governi per tutelare settori considerati sensibili, come difesa, energia o infrastrutture critiche. In italia questo potere permette al governo di bloccare o porre condizioni a operazioni di acquisto o investimento straniere. Tuttavia, la commissione ue richiama l’attenzione sulla necessità che tali limitazioni alle libertà fondamentali — inclusi diritti economici o di circolazione dei capitali — siano applicate solo se proporzionate e nel rispetto del diritto europeo.

Le libertà fondamentali di cui parla l’ue si rifanno ai principi sanciti nei trattati comunitari. Non possono essere limitate in modo arbitrario senza una giustificazione solida e basata su un interesse pubblico riconosciuto, come la sicurezza nazionale o la tutela dell’ordine pubblico. Il golden power, quindi, deve muoversi entro limiti precisi per non contraddire tali diritti, pena possibili contestazioni o sanzioni.

Dialogo tra commissione ue e italia tramite eu pilot

Per chiarire la situazione, la commissione ha aperto la procedura eu pilot, un meccanismo che consente il dialogo formale tra commissione e stato membro prima di eventuali azioni legali. Con questa iniziativa, la commissione ha chiesto all’Italia ulteriori informazioni sulle modalità e motivazioni alla base dell’uso del golden power. “È ora responsabilità italiana rispondere puntualmente con dati e documenti che giustifichino l’intervento.”

Il percorso Eu Pilot anticipa un confronto approfondito sulla legittimità e proporzionalità delle misure adottate. Solo dopo aver valutato tutte le informazioni la commissione potrà stabilire se il diritto europeo è stato rispettato o se esistono violazioni. Nel caso emergessero irregolarità, la commissione potrebbe aprire una procedura d’infrazione contro l’Italia.

Implicazioni per l’italia e il quadro normativo europeo

La richiesta della commissione arricchisce un contesto già complesso. L’Italia da tempo utilizza il golden power per arginare tentativi di acquisizione di aziende o asset strategici da parte di investitori esteri. Il confine tra tutela del interesse nazionale e rispetto delle libertà europee è però delicato. Ogni intervento va infatti calibrato per non ostacolare in modo ingiustificato il mercato unico.

Lo scambio di informazioni attraverso Eu Pilot rappresenta un tentativo di equilibrio tra sovranità nazionale e obblighi comunitari. Per l’Italia diventa fondamentale motivare con precisione e proporzione ogni decisione presa a livello governativo. Sul piano europeo, la vicenda evidenzia come i singoli stati debbano adeguarsi a regole progettate per armonizzare sicurezza e libertà economiche all’interno dell’Unione.

Resta da vedere quali sviluppi emergeranno nelle prossime settimane, quando la commissione completerà la sua valutazione. Il caso italiano si inserisce in una realtà europea che confronta la necessità di proteggere interessi nazionali con i vincoli del mercato unico e i diritti fondamentali sanciti dai trattati.

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