A porto san giorgio, domenica 30 marzo 2025, si è svolta la cerimonia per ricordare gli undici marinai morti durante la tempesta denominata il fortunale, avvenuta proprio novant’anni fa. Mentre molti approfittavano della giornata soleggiata per la prima tintarella sulla spiaggia, la città ha mantenuto viva la memoria di quel tragico evento, radunando autorità e cittadini in piazza del marinaio. Un momento che unisce la comunità, tra emozione e riflessione sul passato, mirando a sottolineare il valore della sicurezza in mare.
Il fortunale del 30 marzo 1935 e il suo peso sulla comunità di porto san giorgio
Il 30 marzo 1935 una tempesta improvvisa scosse il mare davanti a porto san giorgio causando la morte di undici marinai locali. Questo evento, noto come il fortunale, incise profondamente nella storia della città e nei suoi abitanti. All’epoca, la pesca rappresentava una delle principali attività economiche e il mare era fonte di sostentamento e lavoro ma anche di pericoli costanti. Quel giorno, il maltempo colse di sorpresa gli equipaggi, generando onde violente e venti impetuosi che non lasciarono scampo ai pescatori.
Il dramma non fu solo un fatto personale per ogni famiglia colpita; diventò un monito collettivo sul rispetto del mare e sulle condizioni precarie in cui spesso si svolgevano le attività marinare. Nel corso dei decenni la memoria di quei caduti ha contribuito a rafforzare pratiche di lavoro più sicure e una maggiore consapevolezza della necessità di strumenti più affidabili per affrontare le condizioni meteo estreme.
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La cerimonia di commemorazione e le parole del sindaco valerio vesprini
Alle 11 di domenica, in piazza del marinaio, si sono riunite le autorità civili, religiose e militari per dare inizio alla commemorazione. La cerimonia ha mantenuto un tono sobrio e rispettoso, caratterizzato dalla lettura dei nomi dei marinai caduti e la preghiera officiata da rappresentanti della chiesa locale. La comunità si è stretta intorno a questo rituale che riafferma i legami con il passato.
Il sindaco valerio vesprini ha rivolto un messaggio chiaro e vibrante durante il suo intervento. Ha espresso il desiderio che nessun’altra città debba vivere un episodio simile e ha richiamato l’attenzione sull’importanza della sicurezza nel lavoro in mare, un tema che resta sempre attuale. Ha sottolineato la necessità di trasmettere alle nuove generazioni la memoria di questo sacrificio, così da mantenere vivi i valori che definiscono porto san giorgio come comunità marinara.
La posa di una corona sul monumento ai caduti ha segnato la conclusione della cerimonia liturgica, simbolo di rispetto e gratitudine verso chi ha perso la vita per lavoro e passione.
L’importanza della memoria storica per la comunità marinara di porto san giorgio
Ricordare eventi come il fortunale serve non solo a onorare chi è scomparso ma anche a rafforzare la coesione sociale e la consapevolezza collettiva. A porto san giorgio la vita ha da sempre un legame profondo con il mare, che offre opportunità ma impone attenzione costante. La memoria del sacrificio degli undici marinai è diventata un elemento che aiuta a mantenere viva questa attenzione.
A scuola e nelle famiglie spesso si racconta quel 30 marzo 1935 come un momento chiave della storia locale, un monito che rafforza l’impegno sulla sicurezza e sull’importanza di un lavoro consapevole in mare. Nel tempo questa vicenda ha modellato anche la politica cittadina, che si impegna a sostenere iniziative volte a garantire protezioni adeguate a chi lavora nella pesca e in altri settori connessi al mare.
Il rispetto per questa storia è evidente anche nella presenza costante delle autorità durante la commemorazione e nel coinvolgimento della cittadinanza. Un rito civile e religioso che si rinnova per mantenere il ricordo vivo, affinché il mare continui a essere fonte di vita, non dolore.