La Regione Calabria punta con decisione sullo sport come strumento per favorire uno stile di vita sano tra i più giovani. Con l’erogazione di voucher sportivi di 500 euro ciascuno, oltre tremila ragazzi tra i 14 e i 24 anni potranno accedere gratuitamente ad attività fisiche organizzate da associazioni locali. La misura, inserita nel progetto “La Calabria per i giovani”, mira a sostenere la pratica sportiva evitando la sedentarietà e promuovendo inclusione e coesione sociale nelle diverse aree del territorio calabrese.
Il progetto “la calabria per i giovani” e il suo impatto sul territorio
Il programma “La Calabria per i giovani” si distingue come un intervento concreto della Regione Calabria, nato per assicurare ai giovani l’opportunità di praticare sport senza ostacoli economici. I voucher sportivi da 500 euro possono essere spesi nelle 649 associazioni e società sportive dilettantistiche che hanno aderito all’iniziativa in tutta la regione. Queste realtà, dislocate tra città e aree più periferiche, offrono corsi e attività varie, dalla pallacanestro al calcio, dalla ginnastica al nuoto.
Il progetto si propone di contrastare fenomeni come la sedentarietà, una condizione ormai diffusa soprattutto tra i giovani, che contribuisce a problemi di salute e isolamento sociale. Inoltre, il decreto rilancia la pratica sportiva come strumento per ridurre le disuguaglianze tra territori, garantendo un accesso più uniforme alle strutture sportive. Con questa mossa, la Regione cerca anche di alimentare un patrimonio sociale più coeso, dove lo sport diventa leva educativa e motore di crescita personale.
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La risposta dei giovani e il ruolo delle associazioni sportive
L’entità della risposta è stata sorprendente: si sono registrate oltre 10.000 domande di partecipazione a fronte di poco più di 3.000 voucher disponibili. Questo dato evidenzia quanto forte sia la domanda di momenti aggregativi e di sport nella fascia giovanile calabrese. Varie discipline sportive coinvolgono i ragazzi, che possono finalmente inserirsi in un contesto organizzato e assistito, importante tanto per la salute fisica quanto per lo sviluppo di capacità sociali e relazionali.
Le società sportive dilettantistiche hanno giocato un ruolo fondamentale nell’accogliere e sostenere i giovani partecipanti. La loro diffusione su tutto il territorio garantisce la capillarità necessaria per raggiungere anche chi abita in zone poco servite o meno urbanizzate. Grazie al progetto e al voucher, molti ragazzi si avvicinano per la prima volta all’attività sportiva, trovando occasioni di confronto e crescita che vanno oltre la semplice pratica atletica.
Le parole dell’assessora allo sport caterina capponi
L’assessora regionale allo Sport, Caterina Capponi, ha più volte rimarcato l’importanza dell’iniziativa nell’ambito delle politiche regionali dedicate ai giovani. Secondo Capponi, “lo sport costituisce uno strumento per alimentare coesione sociale, prevenire problemi di salute e offrire occasioni di crescita integrale ai ragazzi calabresi”. L’aumento dei beneficiari rispetto alla prima edizione dimostra quanto il progetto abbia incontrato il favore della popolazione, ma indica anche una domanda crescente di servizi sportivi attivi.
Capponi ha sottolineato che il voucher non è solo un contributo a sfondo economico ma un investimento vero sulle capacità fisiche e sullo spirito dei giovani. In più, la Regione continua a lavorare a stretto contatto con famiglie e associazioni per far sì che nessuno venga escluso da questo percorso. “Lo sport resta uno degli strumenti più efficaci per favorire l’inclusione, migliorare il benessere e sostenere lo sviluppo armonico dei territori calabresi”, conclude l’assessora.
Il futuro delle politiche sportive rivolte ai giovani in calabria
Questa iniziativa rappresenta soltanto una parte delle azioni messe in campo nel 2025 dalla Regione Calabria per valorizzare lo sport tra le nuove generazioni. L’esperienza con i voucher ha fatto emergere una richiesta ben precisa di offerta sportiva accessibile e diffusa in tutto il territorio. A partire da questo risultato, è ipotizzabile un ampliamento delle attività e una maggiore attenzione a strutture e servizi che possano intercettare tutte le fasce di età e i diversi profili di giovani.
Il progetto si configura così come un passo verso politiche più strutturate e mirate, capaci di sostenere non solo la pratica sportiva ma anche l’educazione alla salute e alla socialità. L’obiettivo è coinvolgere sempre più ragazzi, anche in aree meno centrali, per contrastare isolamento e marginalità. Lo sport resta quindi al centro di una strategia di sviluppo territoriale che punta sul rafforzamento del senso di comunità e su un modello di crescita equilibrato e partecipato.