La transizione energetica in Italia sta prendendo forma attraverso un progressivo abbandono delle centrali a carbone. L’ultimo Piano Nazionale Integrato Energia e Clima , recentemente inviato a Bruxelles, delinea chiaramente il percorso di dismissione previsto per le centrali e l’adozione di fonti rinnovabili. Con la riduzione delle forniture di gas dalla Russia, il governo italiano ha intensificato gli sforzi per garantire un approvvigionamento energetico sicuro e sostenibile, rendendo cruciale l’attuazione del piano di phase out.
Dismissione delle Centrali a Carbone: Il Piano Nazionale
Le Centrali Dismesse
Il documento Pniec conferma che la chiusura delle ultime centrali a carbone include la messa fuori servizio definitiva dei quattro gruppi della centrale Enel di FUSINA, in Veneto, con una potenza di 760 megawatt, e dell’impianto di LA SPEZIA, anch’esso di proprietà di Enel, che genera 600 megawatt. A questi si aggiunge la centrale di MONFALCONE, di A2A, che rimane formalmente attiva ma non sarà più abilitata ai mercati energetici a partire da aprile 2024. Queste chiusure sono parte del piano di massimizzazione energetica adottato tra settembre 2022 e settembre 2023, periodo durante il quale è stato necessario un aumento della produzione energetica per compensare il calo delle forniture di gas.
La strategia di dismissione prevede progressivamente la chiusura di altri impianti, come quelli di CIVITAVECCHIA, BRINDISI, SULCIS e FIUME SANTO, per un totale di circa 4.650 megawatt di potenza, di cui 1.000 megawatt solo in SARDENIA. A fronte di queste chiusure, il governo punta a garantire la sicurezza del sistema energetico italiano attraverso lo sviluppo delle rinnovabili.
Leggi anche:
Condizioni per il Definitivo Spegnimento delle Centrali in Sardegna
Nuove Infrastrutture e Interconnessioni
Per raggiungere il completamento della dismissione delle centrali a carbone in Sardegna, sarà cruciale il rafforzamento della rete elettrica attraverso nuovi sviluppi delle energie rinnovabili, capacità di accumulo e due interconnessioni progettate da TERNA. Il primo, il TYRRHENIAN LINK, rappresenta un doppio collegamento tra SARDENIA, SICILIA e la penisola, mentre il secondo, il SACOI 3, prevede un potenziamento dell’attuale collegamento sottomarino tra SARDENIA, CORSICA e il resto d’ITALIA.
Il piano stabilisce che solo dopo la realizzazione di queste infrastrutture si potranno garantire le condizioni tecniche necessarie per la chiusura delle centrali a carbone che producono energia per oltre 1.000 megawatt. L’inizio della dismissione è fissato per il 2025, in concomitanza con l’entrata in funzione della capacità di accumulo prevista nelle aste del capacity market del 2024. Il completamento totale delle operazioni di dismissione è stimato tra gennaio 2028 e gennaio 2029, con l’attivazione del primo cavo del ramo ovest del TYRRHENIAN LINK.
Futuri Sviluppi: Il Ruolo delle Centrali di Brindisi e Civitavecchia
Progetti Alternativi e Innovazioni
A Brindisi e Civitavecchia, due impianti gestiti da Enel, la produzione energetica è già prossima allo zero. Il Pniec evidenzia che la chiusura di queste centrali è prevista entro il 2025. Per facilitare la transizione, sono stati costituiti due comitati incaricati di identificare soluzioni future per i siti. Ogni comitato sta esaminando diverse proposte, con Brindisi che propone otto potenziali progetti e Civitavecchia cinque.
A Brindisi, emergono iniziative imprenditoriali focalizzate sull’eolico offshore, grazie a un bando pubblicato dal Ministero dell’Ambiente. Questo bando punta alla creazione di almeno due porti nel Mezzogiorno per incentivare la cantieristica navale legata a questa nuova frontiera energetica. Nel contesto di Civitavecchia, il mix di soluzioni proposte include riferimenti a attività logistiche e industriali, che mirano a ristrutturare e riutilizzare le strutture esistenti dell’impianto, adattandole alle esigenze di un mercato energetico in evoluzione.
Le scelte strategiche delineate nel Pniec segnalano un impegno chiaro verso un futuro energetico sostenibile in Italia. La pianificazione meticolosa del governo sotto la direzione del Ministero delle Imprese si pone come obiettivo la piena valorizzazione del potenziale delle energie rinnovabili, sottolineando l’importanza della transizione verso una matrice energetica più pulita e sostenibile.