Nella giornata di ieri, le squadre del nucleo di controllo del Consorzio di Bonifica della Calabria hanno di nuovo richiesto l’intervento dei Carabinieri a causa di un episodio di manomissione della condotta idrica. Questo incidente, avvenuto a Campione, nella zona di Capo Colonna nel crotone, ha messo in luce problematiche gravi legate all’uso improprio delle risorse idriche. Due hydropass, strumenti essenziali per monitorare l’uso dell’acqua su terreni privati, sono stati asportati e, in aggiunta, è stato scoperto un raccordo che permetteva di attingere acqua da un laghetto nelle vicinanze in modo illecita.
Gli episodi di manomissione: un problema crescente
Le manomissioni delle condotte idriche sono diventate una questione pressante per il Consorzio di Bonifica della Calabria, che si trova spesso a fronteggiare situazioni di abusivismo. La gravità di questi atti è sottolineata dal commissario straordinario dell’ente, Giacomo Giovinazzo, il quale ha denunciato comportamenti che rappresentano non solo un attacco alle leggi, ma anche una violazione del lavoro di monitoraggio e gestione delle risorse. Questa azione mira a garantire un utilizzo corretto dell’acqua, fondamentale per l’agricoltura e per la comunità calabrese in generale.
Il commissario ha specificato che episodi come quelli avvenuti a Campione non possono passare inosservati. L’introduzione di raccordi clandestini e la rimozione di dispositivi di controllo evidenziano una strategia premeditata orientata a sottrarre risorse già limitate. Questo non solo compromette l’integrità della rete idrica, ma mina la fiducia della popolazione e degli agricoltori nell’operato delle istituzioni.
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Collaborazione tra istituzioni per la legalità
L’azione del Consorzio di Bonifica è supportata dai Carabinieri, un alleato cruciale nella lotta contro il furto e il danneggiamento delle infrastrutture idriche. Il commissario Giovinazzo non ha mancato di esprimere gratitudine per il supporto fornito dalle forze dell’ordine, evidenziando come questa sinergia sia fondamentale per arginare il fenomeno dell’illegalità. L’impegno di forze dell’ordine e istituzioni locali punta a garantire la trasparenza e la legalità nella gestione delle risorse.
Giovinazzo ha anche sottolineato l’importanza del coinvolgimento attivo dell’intera comunità. La responsabilità di difendere le risorse idriche deve essere condivisa da tutti, poiché ogni atto di vandalismo o abuso rischia di deteriorare un patrimonio prezioso. L’obiettivo primario è quello di rendere più razionale e costante l’approvvigionamento di acqua, ben sapendo che la sua scarsità è un problema che coinvolge e preoccupa non solo i produttori agricoli, ma l’intera zona.
Una battaglia per il futuro della Calabria
La questione della gestione delle risorse idriche è diventata cruciale, soprattutto alla luce delle recenti scoperte riguardo agli allacci abusivi, come quelli registrati sul fiume Neto. La lotta per il rispetto delle norme è sostenuta anche da attori politici locali, tra cui il presidente Occhiuto e l’assessore Gallo, i quali hanno manifestato il loro impegno verso una Calabria più giusta.
Il Consorzio di Bonifica, appoggiato da un forte network di professionisti e operai sul territorio, si impegna a garantire un futuro dove l’uso dell’acqua avvenga in modo equo e sostenibile. E’ una battaglia collettiva che si fonda sui principi di legalità e di rispetto per le risorse naturali, elementi essenziali per la rinascita agricola e la valorizzazione del territorio calabrese. Gli interventi di repressione delle manomissioni testimoniano la determinazione a proteggere la comunità e le sue risorse, assicurando che il bene comune prevalga su ogni tentativo di sfruttamento abusivo.