Internet sempre più insidioso: aumenta il rischio per i giovani e l'allerta è alta

Internet sempre più insidioso: aumenta il rischio per i giovani e l’allerta è alta

L’uso incontrollato di internet e social media espone i giovani a rischi significativi, come cyberbullismo e isolamento, evidenziando l’urgenza di supporto familiare e misure preventive per il loro benessere.
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Internet sempre più insidioso: aumenta il rischio per i giovani e l'allerta è alta - Gaeta.it

Negli ultimi tempi, con un crescente numero di tragedie legate all’uso di internet, la situazione per le nuove generazioni si fa sempre più preoccupante. Il caso di Prospero, un giovane universitario abruzzese che ha subito l’influenza di un amico virtuale su Telegram, rappresenta l’ultimo degli eventi drammatici che hanno colpito soprattutto i nati tra il 1995 e il 2010, definiti “nativi digitali“. Questi hanno cresciuto una familiarità con i social media fin dall’infanzia, ma questa condizione comporta anche rischi significativi per la loro salute mentale e il loro benessere sociale. La società è chiamata a riflettere su questo fenomeno e a comprendere come intervenire.

Trappole digitali e vulnerabilità

La tragedia di Prospero ha messo in luce una questione inquietante: i social network possono trasformarsi in una trappola mortale, specialmente per i più fragili. Gli esperti, compresi psicologi e sociologi, avvertono sui pericoli dell’uso incontrollato di internet, che può disumanizzare le interazioni sociali. Secondo un’indagine dell’osservatorio Indifesa 2024, i casi di cyberbullismo sono in aumento, con una percentuale che arriva al 56%. Ma il dato più allarmante è che il 35,2% dei ragazzi ha dichiarato di essere stato adescato da estranei online.

Le conseguenze psicologiche sono devastanti: il 75% dei giovani vittime di cyberbullismo riporta una perdita di autostima e fiducia in se stessi, mentre il 45% tende a isolarsi dai coetanei. Inoltre, un altro 47% degli adolescenti colpiti racconta di soffrire di attacchi di panico. Questi numeri raccontano una realtà di sofferenza che si aggrava, rendendo evidente la necessità di misure preventive e interventi mirati per proteggere i giovani.

Creare una rete di supporto

Il fenomeno degli adescamenti e la proliferazione di gruppi di sostegno su internet – alcuni dei quali promuovono comportamenti distruttivi come l’anoressia – evidenziano un vuoto che deve essere riempito da una rete di supporto reale. È cruciale che vi siano risorse disponibili per i ragazzi, come un numero verde attivo per ricevere aiuto e consulenza in ogni momento della giornata. Accanto a ciò, le famiglie devono essere un punto di riferimento stabile, in grado di ascoltare e dialogare con i figli, creando rapporti di fiducia.

Il mondo online è complesso e spesso i ragazzi si trovano a fronteggiare difficoltà emotive che non sanno gestire da soli. È compito della società e delle istituzioni fornire strumenti e risorse utili, favorendo la consapevolezza di quali siano i rischi e come affrontarli. Senza un supporto presente, i giovani potrebbero continuare a cercare conforto in ambienti tossici e dannosi.

L’importanza dell’attenzione familiare

Le famiglie giocano un ruolo cruciale nella prevenzione degli effetti negativi dei social media e del cyberbullismo. È fondamentale che i genitori siano in grado di riconoscere i segni di isolamento e crisi nei propri figli. Secondo il dottor Lavenia, presidente dell’Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche e Cyberbullismo, è essenziale superare il concetto di privacy digitale per i minorenni. I genitori devono sentirsi legittimati a esplorare il mondo online dei propri figli, instaurando un dialogo aperto e sincero.

I ragazzi devono essere incoraggiati a uscire, socializzare e stabilire relazioni autentiche. Il rischio è che, rimanendo rinchiusi nelle loro stanze con gli smartphone, si chiudano ulteriormente in sé stessi, divenendo prede più facili delle insidie del web. È evidente, quindi, che i genitori debbano investire tempo e risorse per acquisire familiarità con l’era digitale, riducendo il gap generazionale e favorendo un rapporto di fiducia e comprensione con i propri figli.

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