Intensificazione dell’attività sismica ai Campi Flegrei: oltre 280 terremoti registrati

Intensificazione dell’attività sismica ai Campi Flegrei: oltre 280 terremoti registrati

A partire dal 15 febbraio, i Campi Flegrei registrano uno sciame sismico con oltre 280 terremoti, inclusi eventi significativi di magnitudo fino a 3.9, richiedendo monitoraggio costante e attenzione.
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Intensificazione dell’attività sismica ai Campi Flegrei: oltre 280 terremoti registrati - Gaeta.it

L’attività sismica ai Campi Flegrei continua a destare attenzione, con un andamento non comune che ha visto l’innesco di uno sciame sismico a partire dal 15 febbraio e ancora in corso. I recenti report dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia indicano un significativo aumento del numero di eventi sismici nell’area, superando i 280 terremoti di magnitudo superiore a zero. La situazione sembra complessa e richiede monitoraggio costante e approfondito, data la potenziale variazione della magnitudo dei terremoti nei prossimi giorni.

Dettagli degli eventi sismici recenti

Nelle ultime ore, si sono verificati due eventi di magnitudo 1.6 e 1.0, rispettivamente registrati alle 16:42 e alle 16:48 del 17 febbraio. Tuttavia, i sismi più rilevanti hanno avuto luogo il 16 e 17 febbraio, con due eventi significativi di magnitudo 3.9. Il primo ha colpito in mare alle 16:30 del 16 febbraio, mentre il secondo ha avuto epicentro tra Pozzuoli, Quarto e Bacoli alle 00:19 del 17 febbraio. Questi eventi hanno allarmato la popolazione locale, poiché le scosse sono state percepite con maggiore intensità rispetto ai terremoti passati. Mauro Di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’INGV, ha avvertito che è difficile escludere terremoti di magnitudo più alta, anche se l’allerta rimane al livello giallo.

Di Vito ha anche fatto notare che la percezione soggettiva di un sisma varia in base a diverse circostanze, tra cui la collocazione geografica dell’individuo e la tipologia di edificio in cui si trova al momento dell’evento. È stato enfatizzato che la scossa notturna è stata percepita più intensamente rispetto a quella pomeridiana, nonostante avessero la stessa magnitudo.

Analisi della sismicità e fenomeni geologici

Fino alle 14:00 del 17 febbraio, oltre 280 terremoti sono stati registrati, con 85 di essi aventi una magnitudo superiore a 1. La maggior parte delle scosse ha colpito in particolare le zone della Solfatara e di Pisciarelli. Le misurazioni riguardanti l’attività idrotermale, tuttavia, si mantengono in linea con quanto osservato negli ultimi sei mesi, senza segnali evidenti di crescita repentina. Di Vito ha fornito un’analisi delle cause di questo sciame sismico, suggerendo che esso possa essere associato al movimento della formazione costale dell’area, che provoca processi di sollevamento e fratturazione delle rocce presenti.

La costante attività sismica rappresenta un fenomeno da non sottovalutare. Gli esperti dell’Osservatorio Vesuviano continuano a monitorare la situazione analizzando non solo gli eventi sismici, ma anche la deformazione del suolo e l’attività idrotermale. È chiaro che l’attenzione rimane alta per valutare e comprendere l’evoluzione di questa attività geologica così articolata.

Monitoraggio e precauzioni attuate

Il team di specialisti del gruppo sismologico sta attuando un monitoraggio scrupoloso della zona. Le analisi in corso non si limitano solamente alla rilevazione delle scosse sismiche, ma si estendono anche alla deformazione del suolo e alla variazione dell’attività idrotermale. Secondo le dichiarazioni di Di Vito, non ci sono evidenze di un incremento significativo nell’attività idrotermale oltre le normali fluttuazioni, e i movimenti dei gas in profondità stanno avvenendo con una certa regolarità.

È fondamentale mantenere una vigilanza costante, poiché le dinamiche sismiche nei Campi Flegrei continuano ad essere oggetto di studio e osservazione. La comunità scientifica si impegna a fornire aggiornamenti tempestivi e accurati sulla situazione, per garantire la sicurezza e il benessere della popolazione residente nell’area. La risposta alle variazioni nell’attività sismica sarà cruciale per prevenire potenziali danni e garantire che le informazioni arrivino a tutti in tempo utile.

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