Infiltrazioni mafiose in Veneto: una realtà preoccupante emersa da un incontro a Mestre

Infiltrazioni mafiose in Veneto: una realtà preoccupante emersa da un incontro a Mestre

Infiltrazioni mafiose in Veneto: esperti avvertono dell’aumento delle attività illecite e della necessità di un’azione coordinata tra istituzioni e società civile per contrastare la criminalità organizzata.
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Infiltrazioni mafiose in Veneto: una realtà preoccupante emersa da un incontro a Mestre - Gaeta.it

Il fenomeno delle infiltrazioni mafiose è un tema che sta acquisendo crescente rilevanza anche in Veneto. Recentemente, durante un incontro a Mestre, è emersa la preoccupante realtà della penetrazione mafiosa nell’economia e nell’ambiente della regione. L’evento, organizzato dalla Sezione regionale del Veneto dell’Albo Gestori Ambientali, ha visto la partecipazione di esperti e rappresentanti istituzionali, tra cui il prefetto di Venezia, Darco Pellos e il presidente di Unioncamere Veneto, Antonio Santocono.

La penetrazione mafiosa in veneto

Le mafie trovano terreno fertile in vari territori del Veneto, come sottolineato da Monica Billio dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Negli ultimi anni, alcuni comuni hanno registrato un aumento negli investimenti da parte di organizzazioni criminali che, attraverso fenomeni di inquinamento aziendale, minano la salute economica della regione. Queste organizzazioni reimmettono oltre il 75% delle risorse guadagnate tramite attività illecite nell’economia legale, cercando di infiltrarsi in ambito politico e imprenditoriale. La conseguenza di tale infiltrazione si traduce in danni diretti alle aziende coinvolte e in distorsioni sui settori economici e sociali che ne sono colpiti. Tuttavia, le azioni messe in campo per contrastare tali fenomeni hanno dimostrato di portare benefici tangibili. Nei comuni sciolti per infiltrazioni mafiose, la qualità della governance migliora, con un incremento del 17% nell’occupazione e del 9% nelle nuove imprese avviate.

L’impatto della pandemia sulle attività mafiose

Marco Lombardo di Libera ha evidenziato come la pandemia di Covid-19 abbia rappresentato un’opportunità per le organizzazioni criminali di rafforzarsi ulteriormente. Tra il biennio 2022-2023, i reati indicativi di attività mafiosa in Veneto, come usura, estorsione, e riciclaggio di denaro, hanno subito un notevole incremento, raddoppiando rispetto ai dati del periodo pre-pandemia . Questo contesto allarmante ha generato un aumento delle interdittive antimafia e delle segnalazioni sospette, segnalando una diffusione sempre più significativa di consorterie mafiose nel territorio.

Le mafie non si limitano a operare in un ambito clandestino, ma riescono a penetrare in modo sistematico nel tessuto sociale ed economico. Questa situazione richiede un’attenzione collettiva e una strategia di contrasto robusta e coordinata, in grado di affrontare le sfide poste dalla criminalità organizzata.

Il ruolo delle istituzioni e della società civile

Le recenti statistiche e testimonianze emerse richiamano l’importanza del coinvolgimento delle istituzioni e della società civile nella lotta contro le mafie sul territorio. La cooperazione tra enti pubblici, realtà imprenditoriali sane e associazioni di base come Libera può favorire un approccio integrato per contrastare l’infiltrazione mafiosa. In questo contesto, l’imprenditoria femminile, che si confronta spesso con le difficoltà imposte dal contesto economico attuale, rappresenta potenzialmente una chiave di volta per la rinascita di un’economia più sana e resistente alle tentazioni illegali.

Domani si concluderà una rassegna dedicata a queste tematiche, sottolineando ulteriormente l’importanza di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di un fronte unito contro le mafie. La consapevolezza e la mobilitazione sociale si rivelano cruciali per defungere l’influenza della criminalità organizzata nella vita quotidiana dei cittadini.

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