L’inchiesta avviata dalla Procura di Milano nei confronti di Amazon, la gigante dell’e-commerce, ha catturato l’attenzione mediatica negli ultimi giorni. La richiesta di chiarimenti da parte delle autorità si basa su ipotesi di dichiarazione infedele ed omessa dichiarazione dei redditi. L’attenzione dell’ufficio inquirente è rivolta a diverse persone fisiche e a una delle società del gruppo per violazioni della legge sulla responsabilità amministrativa degli enti. L’indagine, di origine risalente al 2021, si è intensificata dopo un recente sequestro di fondi associati a pratiche di frode fiscale.
L’inchiesta e le sue origini
Nel 2021, tramite controlli di routine, la Guardia di Finanza di Monza ha avviato la raccolta di informazioni riguardo le attività di Amazon in Italia. Inizialmente, l’inchiesta si orientava su aspetti generali del business dell’azienda. Tuttavia, con il passare del tempo, è emersa la necessità di approfondire il settore fiscale. La situazione ha assunto una nuova dimensione quando, nella scorsa settimana, è stato sequestrato un importo di oltre 121 milioni di euro dai conti di Amazon Italia Transport, legato a quello che i pm definiscono un presunto “serbatoio di manodopera“.
Il procuratore aggiunto Elio Ramondini ha evidenziato l’importanza di comprendere come sia strutturata l’operatività commerciale di Amazon, la quale può aver rispettato solo in parte le normative fiscali italiane. L’area di indagine include, per esempio, l’analisi della suddivisione dei venditori e il tracciamento della merce venduta, per accertare se tutte le tasse e le imposte siano state correttamente versate, in particolare per quanto riguarda dazi doganali e IVA, determinanti nel commercio elettronico.
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Dettagli sull’indagine in corso
Le Fiamme Gialle stanno operando a stretto contatto con l’Agenzia delle Entrate per scavare a fondo nelle pratiche fiscali di Amazon. Le perquisizioni e le acquisizioni dei documenti aziendali hanno reso possibile una visione più chiara del sistema commerciale della multinazionale. Questo lavoro meticoloso è volto a rivelare l’eventuale esistenza di attività evasive da parte dell’azienda e delle sue filiali in Italia.
Nel mirino degli inquirenti ci sono anche i modelli di business che potrebbero aver contribuito a nascondere transfer pricing o altre pratiche fiscali problematiche. La complessità delle operazioni internazionali dell’azienda aumenta la difficoltà di accertare le violazioni fiscali, ma gli investigatori sono determinati a fare chiarezza. La situazione è ulteriormente complicata dal fatto che, sebbene l’indagine sia in pieno svolgimento, attualmente non ci sono contenziosi fiscali già aperti che suggeriscano una violazione conclamata.
Prospettive future dell’inchiesta
In attesa dei risultati finali, gli accertamenti procederanno per identificare se ci siano state effettivamente violazioni fiscali e, in caso affermativo, quantificare l’ammontare dell’evasione sospettata. La peculiarità della normativa sulla responsabilità amministrativa degli enti implica che eventuali trasgressioni potrebbero comportare conseguenze significative per l’azienda e per i singoli soggetti coinvolti.
L’interesse pubblico nei confronti di questa indagine è alto, non solo per il valore economico in gioco, ma anche per l’impatto che una possibile frode fiscale da parte di un leader globale come Amazon potrebbe avere sul mercato e sulla percezione della società verso l’e-commerce. Mentre la Procura di Milano continua a lavorare su questo caso, gli sviluppi futuri saranno seguiti con attenzione, tant’è vero che il tema della trasparenza fiscale delle grandi multinazionali rimane di attualità.