La procura di milano sta conducendo un’inchiesta che riguarda la gestione di vaste aree demaniali nella città, puntando il focus su come questi spazi, definiti pubblici o ex pubblici, siano stati trasferiti a soggetti privati. L’accusa principale riguarda la mancata salvaguardia dell’interesse pubblico, con sospetti sull’utilizzo di procedure amministrative che hanno favorito questo passaggio. Le aree sotto esame includono territori strategici come scali ferroviari e altre zone di rilievo urbano.
Modalità di trasferimento degli spazi demaniali tramite accordi di programma in variante
Secondo gli accertamenti della procura, il trasferimento di queste aree non sarebbe avvenuto tramite normali gare o procedure pubbliche, ma tramite un meccanismo chiamato “accordo di programma in variante“. Si tratta di uno strumento usato per modificare strumenti urbanistici in corso d’opera con l’obiettivo di autorizzare progetti privati. In questo caso, gli accordi prendevano forma anche mentre la fase istruttoria amministrativa era ancora in corso, permettendo una gestione molto flessibile e discrezionale delle proposte.
La critica dei pm punta proprio sul fatto che tali accordi siano stati “numerosissimi” e abbiano creato una prassi consolidata che ha privilegiato interessi privati senza una reale valutazione dell’impatto pubblico. L’ipotesi è che questi meccanismi abbiano consentito di bypassare i passaggi più rigorosi della legge urbanistica, consentendo così cessioni che avrebbero dovuto mantenere il carattere pubblico o, almeno, tutelare la collettività.
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I principali progetti al centro dell’inchiesta: scali ferroviari e aree strategiche della città
Nel dettaglio, i magistrati indicano come esempi significativi alcune aree di milano che negli ultimi anni sono state al centro di progetti di sviluppo urbano molto rilevanti. Tra queste, lo scalo ferroviario di porta romana, noto per il progetto di costruzione del villaggio olimpico in vista delle olimpiadi di Milano-Cortina 2026, rappresenta uno scenario simbolico sotto inchiesta. Il passaggio di queste superfici sarebbe avvenuto in modo tale da porre in secondo piano la tutela dell’interesse pubblico.
Altri siti coinvolti comprendono caserme dismesse e piazzale loreto, punti nevralgici della città con un valore evidente per la loro posizione e per la quantità di terreni coinvolti. Tutti questi passaggi sono sotto la lente per verificare se le cessioni siano avvenute rispettando le normative e le procedure urbanistiche oppure se si siano aggirate le norme a vantaggio di soggetti privati.
Interesse forte della procura verso il corretto uso di spazi urbanistici strategici
L’indagine in corso testimonia un interesse forte della procura verso il corretto uso di spazi urbanistici strategici per milano, in un momento cruciale per la città, chiamata a gestire grandi trasformazioni legate a eventi internazionali e al riuso di aree centrali. La verifica degli strumenti usati e delle relative autorizzazioni potrebbe portare a sviluppi significativi in ambito urbanistico e giudiziario.