I dati recenti sulla violenza di genere nella nostra regione offrono un quadro preoccupante che richiede un’analisi approfondita. Secondo l’ultimo report regionale, le richieste di assistenza da parte di donne vittime di violenza sono aumentate del 20%, un fatto che ha spinto l’europarlamentare Matteo Ricci a lanciare un forte appello per una maggiore attenzione sull’argomento. Questo tema sarà al centro della cena di “Un marchigiano alla porta“, prevista per il 7 marzo, vigilia della Giornata Internazionale della Donna, a Pollenza, provincia di Macerata.
Un aumento significativo delle richieste di aiuto
Il report diffuso dall’ente competente rivela che nel 2023 ben 748 donne hanno richiesto assistenza presso il pronto soccorso per violenza subita. Questo equivale a una media di due donne al giorno. La maggior parte delle vittime, come ha evidenziato Ricci, conosce gli aggressori, con soli 12 reperti che indicano estranei coinvolti. Tale dinamica evidenzia la necessità di approfondire le origini di un fenomeno così radicato nella cultura, dove la violenza sembra avere radici ben più profonde e complesse rispetto al semplice caso isolato.
Ricci mette in luce la gravità di questo dato, chiama in causa la società e le istituzioni a riconoscere che quasi tutte le aggressioni provengono da persone vicine alle vittime. Questo porta a interrogarsi sull’efficacia delle politiche di prevenzione e del sostegno alle donne, puntando sul fatto che la soluzione non può limitarsi a interventi solo in occasione di eventi specifici.
Necessità di sensibilizzazione continua
“Bisogna parlare sempre di questo tema“, ha enfatizzato Ricci, sottolineando che la sensibilizzazione non dovrebbe limitarsi a date simboliche come l’8 marzo o il 25 novembre. La violenza di genere è una questione quotidiana che necessita di un intervento costante e strutturato. Durante l’evento a Pollenza, il politico spera di stimolare un dibattito costruttivo e serio, invitando tutti gli attori sociali a riflettere su come intervenire per fermare questo triste andamento.
Si rende quindi necessaria una mobilitazione collettiva in cui le istituzioni abbiano un ruolo attivo nel sostenere e proteggere le donne. Questo significa non solo fornire assistenza alle vittime ma anche lavorare sulla prevenzione, educando sin dalla giovane età . È fondamentale rompere il silenzio che circonda il tema della violenza di genere per poter creare una coscienza sociale più consapevole e collaborativa.
L’importanza del supporto delle istituzioni
Ricci ha insistito su un aspetto cruciale: le istituzioni devono stanziare risorse adeguate per supportare le donne in situazioni di violenza e per promuovere attività di educazione e prevenzione. È imperativo che non solo le vittime di violenza siano aiutate, ma che tutte le donne siano supportate nella loro crescita e nella loro autonomia. La società deve mobilitarsi per creare un ambiente più sicuro, dove le donne possano sentirsi protette e rispettate.
Secondo Ricci, la lotta contro la violenza di genere richiede tempo e sforzi concentrici, poiché cambiare una cultura così profondamente radicata richiede impegno. È un percorso che richiede la partecipazione di tutti, dalla società civile alle istituzioni, affinché si possa conseguire un cambiamento reale e duraturo. Solo così si potrà finalmente ridurre il numero delle vittime di femminicidio e, in generale, la violenza contro le donne.