Il 13 marzo scorso, gli alunni della scuola primaria dell’Istituto Comprensivo Ladispoli 1 hanno partecipato a un evento straordinario: il secondo incontro con il ludomastro Carlo Carzan, nell’ambito del progetto “Giochiamo i diritti”. Questo programma, promosso dall’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, si propone di insegnare ai bambini i diritti fondamentali tramite un approccio ludico. Quest’ultima sessione ha avuto un focus particolare sul Game Design, ovvero il processo creativo che dà vita ai giochi, in modo da rendere questa esperienza formativa coinvolgente e utile.
Il valore educativo dell’incontro con il ludomastro
Il ludomastro Carlo Carzan ha guidato i giovani partecipanti attraverso un percorso creativo entusiasmante. I bambini hanno avuto l’opportunità di ideare e costruire un gioco originale, partendo dall’idea di base e arrivando alla stesura delle regole. Ogni fase della creazione ha offerto un’occasione per riflettere sui valori e sugli obiettivi che un gioco deve perseguire, enfatizzando l’importanza di testare il gioco stesso prima della presentazione al pubblico. Questo passaggio cruciale, evidenziato da Carzan, permette ai giovani designer di valutare il funzionamento del gioco e l’interesse che può suscitare negli altri.
Tale approccio non ha soltanto stimolato la creatività dei partecipanti, ma ha anche offerto spunti di riflessione sui diritti e sui doveri che ogni bambino deve conoscere. I giochi che hanno preso forma da questo laboratorio non sono solo divertenti, ma anche un mezzo potente per veicolare messaggi significativi e educativi.
Percorsi distinti per diverse classi
Il progetto “Giochiamo i diritti” si sviluppa attraverso due percorsi ben distinti. “Lo Schermo Infinito” è rivolto agli alunni delle classi prime e seconde, mentre “Ius Ludere” si propone per gli studenti di quarta e quinta. Ogni gruppo di studenti ha l’opportunità di realizzare un elaborato finale utilizzando i materiali forniti durante il progetto. Questo approccio ludico non solo consente ai bambini di interiorizzare concetti legati ai diritti, ma favorisce anche l’applicazione pratica di quanto appreso.
La diversificazione dei percorsi educativi permette a ogni studentessa e studente di riflettere sui diritti dell’infanzia in maniera consona alla propria età e livello di comprensione, contribuendo così a un’esperienza di apprendimento personalizzata e significativa.
La partecipazione attiva degli insegnanti
Il coinvolgimento non si limita ai soli studenti: anche gli insegnanti hanno attivamente partecipato a questo progetto. Non sono solo accompagnatori in questo viaggio educativo, ma anche partecipanti attivi a sessioni di formazione mirate ad apprendere metodologie didattiche innovative. Questa sinergia tra studenti e docenti crea un ambiente di apprendimento stimolante e collaborativo.
La dirigente scolastica, prof.ssa Antonella Mancaniello, ha sottolineato l’importanza di educare attraverso il gioco, affermando che questo approccio rende l’apprendimento un’esperienza dinamica e coinvolgente. Secondo la Mancaniello, il progetto offre un’opportunità per affrontare temi complessi come i diritti dell’infanzia in modo accessibile e creativo. La sua posizione evidenzia che l’iniziativa coinvolge non solo gli studenti, ma anche i docenti in un vero e proprio percorso di crescita comune.
Prossimi sviluppi del progetto
Il prossimo incontro del progetto “Giochiamo i diritti” è previsto per maggio, rivelando ulteriori opportunità di apprendimento ludico per i bambini coinvolti. Nel frattempo, famiglie e insegnanti possono restare aggiornati sui contenuti del progetto e seguirne gli sviluppi visitando il sito ufficiale dedicato. Questa iniziativa continua a rappresentare un’importante occasione per educare i più giovani sui diritti in modo coinvolgente, attraverso il gioco e la creatività.