Incidente mortale sul lavoro a Russi, operaio cade dal tetto e muore dopo otto giorni di agonia

Incidente mortale sul lavoro a Russi, operaio cade dal tetto e muore dopo otto giorni di agonia

Un operaio marocchino di 48 anni è morto a Russi (Ravenna) dopo una caduta dal tetto in un cantiere edile; la procura indaga per omicidio colposo aggravato e verifica il rispetto delle norme di sicurezza.
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Un operaio marocchino di 48 anni è morto a Russi (RA) dopo una caduta da un tetto in un cantiere edile; la procura indaga per omicidio colposo aggravato, sospettando mancato rispetto delle norme di sicurezza. - Gaeta.it

Un operaio di 48 anni, di origine marocchina, è morto dopo otto giorni di lotta tra la vita e la morte, a seguito di un incidente sul lavoro avvenuto in un cantiere edile a Russi, comune della provincia di Ravenna. La tragedia si è verificata nella tarda mattinata del 28 aprile 2025. L’uomo aveva riportato un grave trauma cranico dopo una caduta dal tetto di una palazzina in costruzione. Le autorità hanno aperto un fascicolo, inizialmente per lesioni aggravate, poi riqualificato in omicidio colposo aggravato. Al momento è indagata una persona, ma resta a piede libero.

Dinamica dell’incidente nel cantiere di Russi

L’incidente è accaduto intorno a mezzogiorno nel cantiere dove si stava costruendo una palazzina. L’operaio era salito sul tetto dove era stata stesa la guaina impermeabilizzante, un materiale spesso usato per proteggere la struttura dalle infiltrazioni d’acqua. In quel punto, intorno ai lucernari, erano state sistemate delle stecche, ovvero delle traverse in legno, con l’obiettivo di evitare che la guaina si affondasse o si avvallasse.

Primo ricostruzione della caduta

Secondo una prima ricostruzione, l’uomo sarebbe caduto nel vuoto, forse perché ha messo piede su una stecca che non ha retto il suo peso o perché ha sottovalutato la resistenza del supporto. È scivolato o ha perso l’equilibrio finendo dentro uno degli spazi liberi vicino ai lucernari. Ha fatto un volo di diversi metri, poi è ricaduto a terra. Le ferite consistono principalmente in un trauma cranico gravissimo. Il personale medico dell’ospedale, dove era stato ricoverato in condizioni critiche, ha riferito che il trauma è stato fatale e ha causato la morte avvenuta qualche giorno fa.

L’intervento degli enti e la rilevazione delle responsabilità

Dopo la notizia dell’incidente, la procura di Ravenna ha aperto un fascicolo per lesioni aggravate, ma dopo il decesso dell’operaio ha aggiornato il reato a omicidio colposo aggravato. La pm Angela Scorza ha disposto il sequestro dell’area dal quale è avvenuta la caduta per permettere tutti gli accertamenti necessari. Sul posto sono arrivati i carabinieri della stazione di Russi e gli ispettori della Medicina del Lavoro dell’Ausl Romagna.

Accertamenti sul cantiere e sicurezza

Gli esperti stanno approfondendo tutti i dettagli del cantiere e delle condizioni di lavoro al momento dell’incidente. Un aspetto cruciale riguarda l’uso o meno delle misure di sicurezza previste dalla legge, come l’imbracatura o altri sistemi di protezione individuale per prevenire le cadute dall’alto. Le prime informazioni, riprese da testate locali come il “Resto del Carlino” e il “Corriere Romagna”, lasciano intendere che l’operaio non indossasse dispositivi di sicurezza fondamentali per questo tipo di operazioni.

Questioni e inchieste sulle condizioni di sicurezza nei cantieri edili

Questo episodio riporta l’attenzione sulle condizioni di sicurezza nei cantieri edili, un tema che negli ultimi anni ha visto molte segnalazioni e incidenti in varie zone d’Italia. Il lavoro in quota richiede dispositivi di protezione efficaci e controlli costanti da parte dei responsabili. La presenza di lucernari, spazi aperti e appoggi incerti su tetti in costruzione rappresenta un rischio concreto che deve essere prevenuto con regole chiare e attrezzature adeguate.

Indagini sul rispetto delle norme antinfortunistiche

Nel caso specifico di Russi, le indagini si concentrano su chi gestiva il cantiere e chi aveva il compito di garantire l’applicazione delle norme antinfortunistiche. La procura deve accertare come si siano svolti i fatti, se vi siano state omissioni o errori nell’organizzazione del lavoro e nella vigilanza. Anche i responsabili dell’impresa edile rischiano sanzioni penali e amministrative, se emergerà la mancata adozione di misure di sicurezza.

Gli infortuni mortali come questo segnalano la necessità di mantenere alta l’attenzione su ogni cantiere, con recapiti precisi e regolari ispezioni. Solo così si possono evitare altre tragedie simili, che lasciano famiglie senza un loro caro e scuotono intere comunità locali come quella di Russi.

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