Nell’ambito di un’inchiesta condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Milano e dal pm milanese Paolo Storari, è stata emessa un’ordinanza di arresti domiciliari nei confronti del generale Oreste Liporace, comandante dei carabinieri del secondo reggimento allievi, marescialli, brigadieri di Velletri . Le accuse vanno da corruzione a turbativa e false fatture riguardanti un appalto di quasi 700mila euro per servizi di pulizia della caserma affidato all’impresa Fabbro.
Accuse di corruzione e traffico d’influenze
Secondo l’ordinanza del gip Domenico Santoro, il generale Liporace avrebbe ricevuto tangenti in denaro, borse di lusso, noleggi auto e biglietti per eventi sportivi e culturali in cambio di favoritismi. Tra gli arrestati figura anche Ennio De Vellis, imprenditore legato a Liporace e agli imprenditori Massimiliano e William Fabbro della Fabbro spa, oggetto di indagine.
Ulteriori sviluppi dell’inchiesta
L’indagine si collega a precedenti casi di corruzione, incluso quello che ha portato all’arresto di Massimo Hallecker, dipendente di Fiera Milano spa, grazie alla segnalazione della stessa azienda. Emergono rapporti stretti tra i fratelli Fabbro e il generale Liporace, supportati da prove come chat acquisite.
Tracciamento del traffico d’influenze
Oltre alle corruzioni accertate, si investiga su presunti traffici d’influenze riguardanti l’ottenimento di appalti all’interno del Vaticano e presso la presidenza del Consiglio dei Ministri. L’attenzione si concentra su un appalto milionario per il servizio di ristorazione ottenuto dalle società dei fratelli Fabbro nel 2020.
Conclusioni dell’inchiesta in corso
L’ordinanza del gip Santoro rivela un intricato intreccio di favoritismi e illeciti che coinvolgono diverse figure, tra cui il generale Liporace e gli imprenditori Fabbro. L’indagine si allarga a ulteriori settori e istituzioni, evidenziando la complessità delle dinamiche della corruzione e del traffico d’influenze nel mondo degli appalti pubblici.
Approfondimenti
- Il testo riporta un’inchiesta condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Milano e dal pm milanese Paolo Storari che ha portato all’emissione di un’ordinanza di arresti domiciliari nei confronti del generale Oreste Liporace, comandante dei carabinieri del secondo reggimento allievi, marescialli, brigadieri di Velletri. Le accuse contro di lui vanno da corruzione a turbativa e false fatture riguardanti un appalto di quasi 700mila euro per servizi di pulizia della caserma affidato all’impresa Fabbro.
Il generale Liporace è accusato di aver ricevuto tangenti in denaro, borse di lusso, noleggi auto e biglietti per eventi sportivi e culturali in cambio di favoritismi. Tra gli arrestati figura anche Ennio De Vellis, imprenditore legato a Liporace e agli imprenditori Massimiliano e William Fabbro della Fabbro spa, oggetto di indagine.
L’inchiesta si collega a precedenti casi di corruzione, incluso quello che ha portato all’arresto di Massimo Hallecker, dipendente di Fiera Milano spa. Emergono rapporti stretti tra i fratelli Fabbro e il generale Liporace, supportati da prove come chat acquisite.
Si sta indagando anche su presunti traffici d’influenze riguardanti l’ottenimento di appalti all’interno del Vaticano e presso la presidenza del Consiglio dei Ministri, in particolare su un appalto milionario per il servizio di ristorazione ottenuto dalle società dei fratelli Fabbro nel 2020.
L’ordinanza del gip Santoro rivela un intricato intreccio di favoritismi e illeciti che coinvolgono diverse figure, tra cui il generale Liporace e gli imprenditori Fabbro. L’indagine si allarga a ulteriori settori e istituzioni, evidenziando la complessità delle dinamiche della corruzione e del traffico d’influenze nel mondo degli appalti pubblici.
Ultimo aggiornamento il 4 Luglio 2024 da Sara Gatti